FONTANA: A MILANO POLIZIOTTI MIGLIORI CHE IN MOLTE METROPOLI DEL MONDO

Fonte: Achille Colombo Clerici

Al Piccolo Teatro Strehler di Milano si sono svolte le celebrazioni per il 172esimo anniversario della polizia di Stato, fondata nel 1852. “A Milano i nostri poliziotti lavorano benissimo, meglio che in tante altre metropoli mondiali. Ma non bisogna alzare le mani e dimenticare certe situazioni, che sono al limite del preoccupante”. Queste le parole del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, pronunciate all’appuntamento. Presente il questore di Milano, Giuseppe Petronzi e il Prefetto Claudio Sgaraglia. Fra gli invitati, il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici.  ………. 

“Il mondo trapper milanese continua purtroppo a far parlare di sé, con l’arresto di 17 persone nel 2023 tra cantanti e membri degli entourage. Nelle faide tra gruppi è addirittura maturato il tentato omicidio di due giovani, attinti da arma da fuoco da parte del trapper Shiva, poi arrestato dalla polizia. Rese di conti sulla pubblica via col rischio di colpire ignari passanti”. Lo ha detto il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, Dopo la conferenza stampa tenuta in questura, il dirigente di pubblica sicurezza ha comunicato altri dati rilevanti sulle attività della polizia di Stato nel 2023 a Milano. Qualche numero: quasi 5000 arresti, 4 espulsioni, 362 rimpatri.   

Convegno “Design d’impresa. Tradizione e futuro”, organizzato da QN Economia nel corso della SETTIMANA DEL MOBILE

Giornali e imprese, una volta tanto insieme in modo virtuoso, al convegno “Design d’impresa. Tradizione e futuro”, organizzato da QN Economia.

La settimana del Salone del Mobile è uno degli appuntamenti più importante dell’anno per Milano ma anche per l’Italia. Per questo QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno hanno incontrato il 17 aprile, nella sede di Assolombarda, i protagonisti del design d’impresa per raccontare il settore in un momento le imprese del Made in Lombardia e del Made in Italy sono a un crocevia, fra necessità di valorizzare la tradizione dell’artigianalità più amata nel mondo e quella di inventare il futuro.
Il convegno è stato centrato sull’analisi delle più recenti evoluzioni nel campo di innovazione, tecnologia, sostenibilità e intelligenza artificiale, focalizzando l’attenzione su eleganza, gusto, capacità artigianale e bellezza. L’evento, cui è stato invitato il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, è stato realizzato in collaborazione con Assolombarda e Luiss School of Government, con il sostegno di Gruppo Generali e Casartigiani e supportato da Porta Venezia Design District e rientra nel programma del Fuori Salone.

Dopo l’introduzione di Armando Stella (vice direttore di QN Il Giorno), cordinatore dell’evento, e il benvenuto di Alessandro Spada (presidente di Assolombarda), che ha sottolineato il tema della sostenibilità, Agnese Pini, direttrice QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce, ha avviato l’evenmto con l’intervista a Barbara Mazzali, assessore regionale al Turismo, Moda, Design, Marketing Territoriale e Grandi Eventi, e a Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance e componente del Consiglio della Camera di Commercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. “Siamo entusiasti – detto Agnese Pini – di offrire un palcoscenico dove le idee possano fluire liberamente e ispirare il cambiamento e la crescita per un futuro imprenditoriale sempre più inclusivo e sostenibile”. Mentre Mazzali ha detto che “Il nostro patrimonio paesaggistico-culturale, i nostri siti Unesco, le nostre dimore storiche, i filari di vigneti, i nostri castelli, i nostri borghi più belli d’Italia, i laghi, le montagne e i nostri prodotti enogastronomici d’eccellenza siano l’ispirazione che dà origine a tanta capacità lombarda di creare ‘bellezza e bontà’.  Da qui nasce l’idea del nuovo brand ‘Lombardia Style’, un brand che racchiude quello stile lombardo che ogni giorno muove il “saper fare” dei lombardi nelle nostre 12 province e che esportiamo nel mondo, sia a livello di prodotto che di esperienza e ‘stile di vita”. Per De Albertis “La creatività italiana, specialmente quella lombarda e milanese, possa guidare il progresso dell’intero paese e non solo. Per questo motivo, il design, ma anche il tessile e la moda, sono settori cruciali per la nostra economia”.

È arrivato poi Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia, intervistato da Agnese Pini, che ha salutato la platea precisando che “La presenza della Lombardia nel successo di Milano è maggiore di quanto si possa credere: Milano è Milano perché inserita nel tessuto della Lombardia, intriso di eccellenze”.

Il primo dei panel previsti ha visto Claudia Bugno (Senior Fellow Luiss School of Government) e Stefania Saini  (Centro Studi Assolombarda) che, moderate da Armando Stella, hanno approfondito lo scenario del settore. Saini ha ricordato che “Le nostre imprese, negli ultimi cinque anni, hanno subito shock straordinari, dalla pandemia alle guerre, con effetti profondissimi sulle imprese: è un mondo in cui la geopolitica è entrata in fabbrica”. Bugno ha segnalato che “L’Italia ha introdotto diverse misure, tra cui il Golden Power e l’istituzione di fondi. Persiste però la difficoltà di cogliere in pieno le nuove misure specialmente per le aziende piccole e micro, che rappresentano la maggior parte delle imprese del nostro Made in Italy”.

Al secondo panel, “Il Made in Italy e l’internazionalizzazione”, hanno partecipato Alessio Elli,founder e ceo di Elli, e Paolo Riccò, Production Director Passoni Titanio, intervistati da Sandro Neri,responsabile di QN Economia. Riccò ha inquadrato il problema della competitività con i grandi marchi asiatici: “Noi leghiamo la parte tecnica con quella di design, il nostro cliente vuole una bicicletta personalizzata e ognuna è diversa dall’altra. In questo modo ogni prodotto è unico e diverso”. Elli, parlando della sua star up, ha detto che “Viviamo l’innovazione trasformando la plastica in una risorsa, cioè trasformandola in arredi grazie alla stampate 3D.”

Con l’ultimo panel “Voci e progetti. Formazione dei professionisti del design”, la parola è tornata alla direttrice Pini, che ha incontrato Luciano Caspani, presidente Gruppo Design e Arredo Assolombarda, Mariano Chernicoff, docente alla Scuola del Design del Politecnico di Milano e Luigi Mettica, direttore della filiera formativa Legno-Arredo all’Artwood Academy, per parlare di progetti, formazione e futuro. Per Caspani “La formazione assume un ruolo cruciale: occorre avvicinare, sempre di più, i giovani alle professionalità del legno arredo. Saranno loro, d’altra parte, a propagare nel tempo una grande tradizione tutta italiana, che trae origine del nostro distretto”.  Mettica ha sottolineato l’evoluzione dell’artigiano, ormai 4.0: “Grazie ad Assolombarda, che ha inserito le imprese in un circolo virtuoso tra mondo dell’alta formazione e mondo dell’Università rendendo possibile comprendersi a vicenda”. Per Chernikoff “Per chi è nel mondo della formazione universitaria il timore è di restare nel percorso teorico ma quando è offerta la possibilità di confrontarsi gli studenti il percorso diventa di grande stimolo per tutti”

Fonte: Colombo Clerici

Premio Internazionale Antonio Mormone.

I semifinalisti

II edizione dedicata al violino

Con il Patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano in collaborazione con Teatro alla Scala e Conservatorio di Milano

ASSOEDILIZIA informa

Fonte: Colombo Clerici

Sono stati annunciati nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo a Milano nella sede della delegazione Lombarda del Sovrano militare ordine di Malta, i nomi dei dieci giovani musicisti che accedono alle fasi semifinali della seconda edizione del Premio Internazionale Antonio Mormone dedicato al violino.

Fra le personalità presenti, il presidente di Assoedilizia e della Associazione Amici di Milano, che conferisce il secondo premio, Achille Colombo Clerici, Niccolò d’ Aquino di Caramanico Delegato Lombardia Ordine di Malta, Enrica Ciccarelli Mormone Presidente della Società dei Concerti, Edoardo Zosi direttore artistico del Premio Mormone, Massimiliano Baggio, direttore del Conservatorio di Milano, Francesca Russo, assessore alla cultura Regione Lombardia ( in videomessaggio ), Daniele Borniquez Responsabile dipartimento musica dell’ Accademia alla Scala

Le iscrizioni si erano concluse il 1° gennaio 2024 e 51 giovani violinisti ( 14 italiani ) provenienti da 19 Paesi, hanno inviato la propria candidatura per partecipare alle selezioni. 32 ragazze, 19 ragazzi, un’età media di 23 anni, le scuole di provenienza tra le più prestigiose al mondo: Juilliard School di New York, Curtis Institute di Philadelphia, Boston New England Conservatory, Queen Elisabeth Music Chapel, Kronberg Academy, Accademia Stauffer, Accademia Chigiana, London Royal College of Music, Yale School of Music, Hochschule für Musik Hanns Eisler Berlin, Università di Vienna.

Il Premio, organizzato dalla Fondazione La Società dei Concerti è un progetto ambizioso, la cui formula innovativa è il punto vincente: i giovani artisti verranno giudicati “ sul campo ”, ovvero direttamente in sede di concerto e nell’arco di diversi mesi. Enrica Ciccarelli, ideatrice del Premio: “ Già dalla prima edizione è stata da subito chiara la grandissima opportunità che rappresenta il Premio per i giovani musicisti in carriera. Ying Li, la vincitrice della prima edizione, dal 2021 a oggi ha tenuto oltre 50 concerti in Italia, ha debuttato nelle grandi capitali mondiali e ha intrapreso un cammino concertistico internazionale importante. Sono felice che, anche per la seconda edizione, molti vincitori di importanti concorsi internazionali abbiano deciso di competere. Questo anche grazie agli attestati di stima da parte di numerosi artisti, diventati nostri ambasciatori nel mondo, che hanno supportato e supportano il Premio con sentimenti di stima e riconoscenza per Antonio Mormone; in primis, il Maestro Evgeny Kissin. ”

Il Premio Mormone terminerà nel giugno 2025 con la finalissima con orchestra al Teatro alla Scala. Da oggi e fino a marzo 2025 entra dunque nel vivo con le semifinali: concerti in Italia e all’estero, giurati in incognito, collaborazioni con numerose partner e realtà del territorio, interviste curate dai ragazzi degli istituti scolastici lombardi, votazioni di gradimento del pubblico. In un mondo in cui le esibizioni dal vivo sono sempre più al centro dell’ esperienza musicale, l’agilità tecnica e il carisma artistico saranno in egual misura oggetto di considerazione.

La giuria che ha selezionato i dieci semifinalisti era composta da Yumi Arata, Giappone; Enrica Ciccarelli, Italia; Mark Gothoni, Finlandia; Anna Tifu, Italia/Romania; Edoardo Zosi, Italia.

I dieci violinisti ammessi alla semifinale sono: ( in ordine alfabetico )

Angela Chan, Hong Kong – 1997 Elli Choi, USA – 2001
Emmanuel Coppey, Francia – 1999 Hawijch Elders, Olanda – 1998 Anna Im, Korea – 1997 Amia Janicki, Svizzera – 1997
Jeun Jeong, Korea – 1996
Cosima Soulez Larivière, Francia/Olanda – 1996 Emma Meinrenken, Germania/Canada – 1999 Vikram Francesco Sedona, Italia – 2000

2 ragazzi, 8 ragazze, 7 Paesi rappresentati ( 1 italiano ).

“ Sono particolarmente soddisfatto dell ’altissimo livello dei candidati ”, conclude Edoardo Zosi cui è stata affidata la direzione artistica della seconda edizione. “ Sono felice che giovani colleghi abbiano saputo cogliere il senso del Premio. Come per la prima edizione, sarà un concorso che si articola in un periodo di tempo particolarmente lungo, e ogni candidato sarà seguito con attenzione e costanza. Sento una grande responsabilità: dei giovani ragazzi si affidano al nostro giudizio e ci chiedono di determinare il loro futuro. Ecco quindi che intraprendiamo questo percorso alla ricerca di un virtuoso, nella sua accezione più pura: non funambolo, bensì portatore di virtù. ”

CASA CTTTA’ SOCIETA’

Bene la sanatoria. Ora nuove regolarizzazioni e silenzio/assenso

Nel “salva-casa” il recupero economico degli immobili esclusi dal mercato, con vantaggi per tutti

Di Achille Colombo Clerici

Un provvedimento su cui si stanno costruendo grandi aspettative, ma che va considerato positivamente: Il “salvacase” o “piano casa” del Ministero per le Infrastrutture prevede una sanatoria delle irregolarità edilizie (solo a Milano si possono ipotizzare 70-80mila situazioni interessate). In sintesi, la bozza prevede: la sanatoria delle difformità di natura formale, legate alle incertezze normative; la possibilità di regolarizzare lievi modifiche interne (come lo spostamento la creazione di pareti interne o soppalchi); la cancellazione del famigerato requisito della doppia conformità (cioè mancato rispetto delle norme vigenti all’epoca dell’intervento mentre quelle attuali lo avrebbero consentito) per interventi che ora sarebbero legittimi; infine, rendere legittimi i mutamenti di destinazione d’uso degli immobili all’intero di una delle “categorie omogenee” (cioè residenziale, commerciale, agricola e produttiva).

Si tratta quindi certamente di provvedimenti che vanno incontro a esigenze diffuse, prima tra tutte la necessità del rientro sul mercato di milioni di immobili attualmente bloccati proprio da piccole difformità, che sono di ostacolo alla stipula di atti di compravendita ed alla concessione di mutui edilizi. Ma soprattutto va messa in rilievo la virtuosità sociale ed economico/fiscale che ne deriva complessivamente: senza oneri per l’Erario, si recuperano a ruolo economico (con un indotto relativo a manutenzione, pulizie, assunzioni di portieri, opere riqualificazione edilizia, ) e fiscale (Iva su trasferimenti ed opere,  registro sui trasferimenti , Irpef/Ires, addizionali etc. sui redditi da vendita, locazione, attività di indotto edilizio) immobili attualmente “alla macchia”. Le risorse vanno quindi liberate (secondo il virtuoso criterio di saggia amministrazione pubblica) per produrre ricchezza e, anzi, all’interno del volume edilizio dovrebbero esser consentite tutte le regolarizzazioni.

Andrebbe considerata anche l’esigenza di introdurre, per le richieste di parere della Commissione paesaggistica regionale, laddove ci si trovi in presenza del vincolo, una forma di silenzio assenso (90/120 giorni) per tutti i casi di minor rilevanza

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BANCA D’ITALIA CONVEGNO Case green, come finanziare la transizione green

Info Colombo Clerici

Case green, come finanziare la transizione?

Alla Banca d’Italia confronto di idee tra principi Onu e situazione reale

ASSOEDILIZIA informa

di Saverio Fossati

Transizione green alla prova dei conti: Banca d’ Italia ha organizzato, l’11 aprile, il convegno “ UN Principles for Green Financing for Sustainable Real Estate, Infrastructure and Urban Transformation Projects ”, presso la Sala Convegni della Sede di Milano, moderato da Luca Bianchi ( Vice Direttore della Sede di Milano – Banca d’ Italia ). Il nodo affrontato è quello del reperimento dei 570 miliardi per attuare la complessa operazione della transizione verde degli immobili, quando l’ orientamento di Ue e Stati membri non sembra essere quello di accollare alle finanze pubbliche l’ enorme spesa, visto anche l’ esito poco efficace del superbonus.

Dopo l’ apertura dei lavori di Giorgio Gobbi ( Direttore della Sede di Milano – Banca d’ Italia ) e i saluti istituzionali di Paolo Angelini ( Vice Direttore Generale – Banca d’ Italia) e Paola Deda ( Direttrice Divisione Foreste, Territorio e Abitazioni – UNECE ), che ha precisato come “ Non va messa al centro al tecnologia ma l’ uomo. Ci sono molte residenze non occupate: si costruiscono nuovi edifici con la scusa che siano “ climate neutralconsumando territorio

Sono quindi stati presentati i “ Principi ” Onu sulle case green a cura di Giampiero Bambagioni ( Vicepresidente Comitato UNECE per lo sviluppo urbano, l’ edilizia abitativa e la gestione del territorio ): il “ green financing ”, ha spiegato Bambagioni, è un prestito o un investimento che sostiene attività rispettose dell’ ambiente, come l’ acquisto di beni e servizi rispettosi dell’ ambiente o la costruzione di infrastrutture rispettose dell’ ambiente. e comprende, ma non è limitato, gli aspetti ambientali ( inquinamento, emissioni di gas serra, biodiversità, problemi di qualità dell’ acqua o dell’ aria ) e quelli legati al cambiamento climatico ( efficienza energetica, energie rinnovabili, prevenzione e mitigazione del cambiamento climatico connesso a eventi gravi ).

I principi enunciati dall’ Onu, riassunti da Bambagioni,  iniziano dai fornitori di capitale pubblico e privato, che dovranno impegnarsi attivamente nella pianificazione delle infrastrutture e nella loro costruzione in collaborazione con governi, urbanisti, sviluppatori, imprese di costruzione, altri soggetti interessati nonché con le comunità locali interessate.

I governi dovrebbero promuovere, a livello nazionale e locale, una spesa pubblica efficiente e l’uso di strumenti finanziari pertinenti, compresa la tassazione, volti a ridurre le emissioni di carbonio, aumentare l’ efficienza energetica e la resilienza degli edifici e delle infrastrutture ai cambiamenti climatici e alle catastrofi naturali. E promuovere lo sviluppo e l’introduzione di strumenti innovativi che consentano a tutti gli attori, compresi gli abitanti, del sistema economico, di contribuire con le risorse a loro disposizione allo sviluppo verde delle aree urbane.

Le autorità nazionali e sovranazionali sviluppano norme che stabiliscono un quadro trasparente e competitivo per il coinvolgimento di fornitori di capitale privati ​​nel finanziamento di progetti verdi urbani. I governi e le organizzazioni internazionali devono adottare misure per sviluppare meccanismi finanziari e normativi volti a garantire la stabilità a lungo termine dei flussi di capitale pubblico e privato diretti verso iniziative abitative, edilizie e di infrastrutture verdi per garantire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche in tempi di recessione.

È poi seguita la tavola rotonda dedicata al green financing nel settore immobiliare e infrastrutturale in Italia, che si è aperta con l’ intervento di Gabriele Bisio ( Vicepresidente Assimpredil Ance Milano ). Bisio ha dato un giudizio piuttosto preoccupato degli effetti del superbonus, che a fronte di 120 miliardi di carico erariale ha prodotto una percentuale del 4% di case riqualificate: “ Forse non tutti nell’ Ance sono del mio parere ma il superbonus non ha avuto un effetto positivo ”. E rispondendo a una domanda del moderatore su come incentivare gli interventi ha detto che ” La priorità deve essere per i giovani e gli incentivi devono essere stabili, perché oggi ci si perde tra una finanziaria e l’ altra ”.

Il quadro dato da Fulvio Di Gilio ( Assoimmobiliare ) è articolato: “ Non tutti gli operatori sono molto partecipi, ha detto Di Gilio, ci sono perplessità sui rendimenti attesi e la normativa rende tutto molto difficile. I finanziatori alternativi sono ancora opportunistici a fronte di un orientamento positivo degli investitori tradizionali: Attualmente siamo in presenza di 1,1 bl finanziamenti definibili come green ”. Un aiuto, ha poi aggiunto Di Gilio, dovrebbe venire dall’ accesso alle banche dati sui consumi energetici per poter ragionare sui consumi reali degli edifici: “ Ci sono conduttori che tengono aperto il riscaldamento h24 e quindi i consumi non dipendono sempre dalle caratteristiche costruttive ”.

Anna Gervasoni ( Direttrice Generale AIFI ) ha esordito ricordando che “ Vivo in una casa che per essere riqualificata andrebbe abbattuta ma building, real estate e housing sono temi che riguardano da vicino la finanza. Si tratta di ripensare a tutto il sistema delle infrastrutture al servizio delle città, mettendo cioè tantissimi soldi sul tavolo e parlare con chi rigenera le areee urbane. Per non parale delle innovazioni, sia come tecnologie che come servizi. Tutto questo mondo quanto costerà? Forse non basteranno neppure quelli ipotizzati di 570 bl ”. Ma nel mondo della finanza stanno emergendo dati incoraggianti: si stanno spostando gli investimenti di venture capital in Italia ed è emerso che la direzione è verso imprese della green transition, ha detto Gervasoni. Il mondo del private equity europeo si sta muovendo nella stessa direzione, verso imprese che per la loro attività ( cioè che producono beni come caldaie, con forti investimenti tecnologici e di innovazione ) agiscono in quel senso, e hanno bisogno di soldi ma hanno anche gli strumenti per dimostrare la validità delle loro scelta. Poi c’ è il mondo dei fondi infrastrutturali che investono in Europa: ( i maggiori sono Usa, solo questi con 170 bl, e Canada ):  i capitali privati possono essere uniti a quelli pubblici rispettando i fini pubblici e quelli dei rendimenti:è la privat-public partnership, che ora ha un appeal prima sconosciuto, raddoppiato dal 2022.

Angelo Peppetti ( ABI ) ha illustrato i risultati degli incontri con le associazioni dei consumatori e la gestazione della Direttiva Ue sulle case green. E ha segnalato l’ importanza delle informazioni da fornire ai proprietari, anche per far capire come si incrementi il valore dell’immobile. Nella direttiva si parla della necessità di incentivare le banche a migliorare i finanziamenti, scoraggiando quelli su immobili “ brown ” ma sono stati eliminati gli obiettivi cronologici per ciascun immobile, mentre ora si parla di obiettivi generali per ciascuno Stato membro sino alla zero emission entro il 2050 e che coinvolga almeno il 55% degli edifici peggiori.

Si invitano gli Stati membri a individuare incentivi e la “ eliminazione delle barriere che impediscono l’ accesso alle informazioni ”. Ora si registra una spinta dell’offerta verso i mutui green, soprattutto nell’acquisto del nuovo, mentre è più difficile fare mutui su case da riqualificare e sulle quali spesso c’ è già un altro mutuo. Bisogna pensare, ha spiegato Peppetti, a bonus fiscali come partecipazione ai finanziamenti in conto capitale, magari ai meno abbienti.

Fonte: Achille Colombo Clerici

Intervista de “Il Giornale” al presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici sulle norme del piano Salva Casa 

Info: Achille Colombp

Il salva-casa del governo aiuterà Sala e i milanesi. Sono 80mila le piccole irregolarità che si potrebbero sanare in città Nel testo anche norme per sbloccare l’ urbanistica dopo le inchieste

E Sono circa 80mila i casi di irregolarità edilizie solo in città che potrebbero essere interessate dal Piano « salva-casa » del ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. Si tratta di piccole irregolarità interne, che se sanate potrebbero sbloccare il mercato immobiliare con una ventata di ossigeno per tutta la filiera e per le casse dell’ amministrazione. Così sempre nel Piano dovrebbero venire inserite delle norme per risolvere la paralisi urbanistica legata alle inchieste giudiziarie partite su tre casi di presunti abusi edilizi.

di Marta Bravi a pagina 3

LA LEGGE DEL GOVERNO DA APPROVARE A FINE MESE Piano Salva-casa, 80mila interventi Tante, per Assoedilizia, le irregolarità interne che potrebbero essere sanate a Milano.

di Marta Bravi.

Dovrebbe venire approvato entro fine mese il piano « Salva casa » ha annunciato ieri il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. Un piano che potrebbe sbloccare il mercato immobiliare della città, facendo incassare oneri al Comune senza far spendere un euro al Governo, anzi, che incassa. A Milano, secondo quanto registrato dall’Agenzia delle Entrate, le unità immobiliari residenziali ammontano a circa 820mila, di cui 700mi1a occupate dalle famiglie residenti. Secondo un dato Assoedilizia la consistenza dello stock immobiliare è di circa 260 milioni di metri cubi di volumi edilizi abitativi e accessori e 200 milioni di metri cubi di patrimonio produttivo, commerciale e di terziario. In sintesi possiamo come ordine di grandezza parlare di circa 70/80 mila situazioni edilizie interessate dalla normativa.

« La legge salva casa riguarda milioni di famiglie che per piccole difformità interne alle abitazioni, magari ereditate da nonni, genitori, precedenti proprietari e inquilini, non sono pienamente proprietari dei loro appartamenti, non lo possono vendere, non lo possono rogitare ha ribadito ieri Salvini -. Il ragionamento che abbiamo fatto è che piuttosto che abbattere, si va in comune, si paga ciò che si deve e si torna a poter vendere e acquistare, dal momento che si tratta di questioni interne che non creano problemi urbanistici o ambientali ».

In sintesi, la bozza della norma prevede la possibilità di sanare le difformità di natura formale, legate alle incertezze normative, le lievi modifiche interne ( come lo spostamento la creazione di pareti interne o soppalchi), la cancellazione del requisito della doppia conformità ( cioè il mancato rispetto delle norme vigenti all’ epoca dell’ intervento mentre quelle attuali lo avrebbero consentito ) per interventi che ora sarebbero legittimi e la regolarizzazione dei mutamenti di destinazione d’uso degli immobili purché si realizzi all’ interno di una delle ” categorie omogenee ” ( cioè residenziale, commerciale, agricola e produttiva). La norma sembra non intervenire sulla difformità che riguardino la volumetria e le dimensioni ( attualmente sono considerate irrilevanti solo le differenze tra progetto e costruito quando non superino il 2% ) ma per esempio consentirebbe di regolarizzare le insignificanti violazioni alle Superficie lorda di pavimento, che si realizzano con un soppalco.

« Si tratta di provvedimenti che vanno incontro a esigenze diffuse, prima tra tutte la necessità del rientro sul mercato di milioni di immobili attualmente bloccati proprio da piccole difformità spiega il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici la legge impone, infatti, la nullità dell’ atto di compravendita in assenza di permesso di costruire o della sanatoria ». In caso di irregolarità minori il notaio deve verificare che l’ acquirente dichiari di esserne a conoscenza ma anche in questo caso ottenere un mutuo può diventare molto difficile. « Tra i vantaggi si recuperano a ruolo economico (con un indotto relativo a manutenzione, pulizie, riqualificazione edilizia) e fiscale ( Iva su trasferimenti ed opere, registro sui trasferimenti, Irpef /Ires, addizionali etc. Sui redditi da vendita, locazione, attività di indotto edilizio ) immobili attualmente ” alla macchia “. Le risorse vanno quindi liberate per produrre ricchezza».

Per Federico Oriana, presidente ed ad dell’Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare «si tratta di un meccanismo ” win win “: ci guadagna il Comune che incassa degli oneri, ci guadagna il proprietario che può sbloccare il proprio immobile. Non solo, il grosso problema a Milano è che il mercato immobiliare è paralizzato, con il risultato che si paralizza a catena il lavoro dei notai, degli agenti immobiliari, dell’ edilizia, ma contemporaneamente non si risponde all’ enorme bisogno abitativo di alloggi ».

Dibattito sull’Europa a Milano Vapore a “PARLIAMO DI UNIONE EUROPEA”

Da Milano un esempio per l’Europa: solidarietà, inclusività e pragmatismo sono le anime della città

Al convegno di Milano Vapore professionisti, associazioni e politica fanno il punto sullo “stile Milano”

Di Saverio Fossati

L’ Europa ha molti candidati e poche proposte di idee: questo il tema del convegno “ Parlando di Europa ”, svoltosi a Milano il 6 aprile e organizzato dall’ Associazione Milano Vapore.
Giampaolo Berni Ferretti, presidente dell’ Associazione e moderatore dell’ incontro, ha introdotto il dibattito: “ Nella giostra dei candidati – ha detto – sembriamo i soli a parlare di idee. Ma tra Milano e l’ Europa c’ è un rapporto antico ”. La parola è subito passata a Gabriele Albertini, sindaco di Milano dal 1997 al 2006: “ Milano, capitale dell’ impero con Diocleziano, l’ epopea di Ludovico il Moro, Leonardo… molti altri milanesi per scelta, come Verdi, hanno trovato lo spazio per esprimersi. Come Sant’ Ambrogio, nato in Germania. Noi milanesi siamo un po’ diversi da altri nostri concittadini italiani, anche per merito della posizione geografica, al centro di una pianura. Ma quale è il momento in cui il Risorgimento si afferma non solo nelle élite culturali e carbonare?  Le Cinque Giornate di Milano, da lì comincia l’ epopea milanese, nazionale ed europea. È da quel momento in avanti che la dimensione sociale e umanitaria diventa il prodotto del fermento che va di pari passo con lo sviluppo industriale ed economico. Tutto questo è molto europeo, anzi mitteleuropeo, come intendeva Maria Teresa d’ Austria ”.


La nostra capacità di accogliere e capire il nuovo fa della nostra città la più italiana d’Italia, ha detto Albertini, e l’ accoglienza che c’ è  stata a Milano all’ emigrazione non c’è stata da nessuna parte: “ Oggi Milano è quella che vedete, dei grattacieli e della rigenerazione urbana, con 40 miliardi di investimenti dal mondo, e senza avvisi di garanzia,  a City Life ci sono tre torri progettati e realizzati da architetti provenienti da  tre diverse culture: giapponese, statunitense di origine polacco-ebrea, musulmana naturalizzata britannica. Per tutto questo Milano è la città più europea d’ Italia e progredirà solo se conserverà la sua identità ”.

Agostino La Lumia, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, si sente uno di quei milanesi d’ adozione che qui hanno trovato la loro strada: “ Sono palermitano e sono l’esempio del fatto che Milano consente ampi spazi a chi arriva con valori, voglia di fare e capacità di stare in questo contesto. Milano è l’ unico foro in Italia che continua a crescere nei numeri: ogni anno circa mille nuovi avvocati ma è attrattiva anche nei confronti di avvocati che vengono da altri fori. E alle cerimonia di impegno solenne la percentuale di donne è ornai il 60-70 per cento ”. Non esiste in Italia, ha detto La Lumia, una realtà così composita ma al tempo stesso amalgamata. Ma il dato che la differenzia è la capacità di tutti di un equilibrio tra fattori economici e solidarietà, tra apertura e valorizzazione del merito, tra chi ha di più echi ha dimeno, con la capacità di essere solidali e di valorizzare il merito dando a ciascuno le stesse condizioni di partenza. Parlando della professione forense, La Lumia ha detto che “ Oggi la professione forense è già molto diversa da 15 anni fa: vuol dire essere capaci di interpretare le istanza della società e di mettere i piedi fuori dai con fini nazionali. E questa proiezione verso l’ Europa è fondamentale: il futuro Parlamento deve superare le dinamiche un po’ ingessate che non consentono all’Europa di essere un partner all’altezza delle grandi potenze”.

Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, ha sottolineato che in Italia si parla molto poco dell’Europa e, soprattutto, c’è una scarsa conoscenza della questione europea: “ Milano è la città vocata a parlare dell’Europa: se guardiamo alla sua storia, la nostra città dal 2000 in poi ha attraversato un passaggio epocale, cambiando volto e anima, da città fordista connotata dal grigiore, è passata a essere ricca di coloriture dal punto di vista sociale, artistico e culturale ma anche competitiva e attrattiva dal punto di vista economico ”. Milano si trova a confrontarsi con l realtà cittadine competitrici a livello internazionale e in particolare europeo; dalla questione europea dipende il futuro di questa città. “ La spinta deriva dalla sua cultura, di cui ci avevano parlato Giorgio Rumi e Montanelli: la milanesità è un pragmatismo operoso perfettamente in linea con quello che è il fattore ispiratore della politica europea, il senso del risultato, dell’ achievement. La stessa Commissione ha parlato nel 2023, nel documento sulla Giustizia, di Europa dei risultati” e Milano è sulla linea del risultato, dallo sviluppo economico al compito di sostenere il sistema fiscale e finanziario del Paese ”.


Ma quanto l’ Europa ci assiste e favorisce? Si è chiesto Colombo Clerici. “ Ci sono situazioni distorte e distorcenti, come l’ assegnazione della sede dell’Ema ad Amsterdam invece che a Milano, una cosa vergognosa dal punto di vista economico, morale, e dell’ etica politica. Il Qatargate ha poi fatto emergere la lacuna rappresentata dalla mancanza di una giurisdizione penale unionale (accompagnata dalla extraterritorialità) per reati compiuti da esponenti e funzionari europei nell’esercizio delle funzioni: per cui il contenzioso finisce solo davanti alla magistratura belga.

Su altro versante va detto che le decisioni vengono prese sulla base degli interessi configgenti: lo stesso Prodi ha ammesso che il graduale spostamento del potere decisionale dalla Commissione al Consiglio Europeo ha portato a snaturare gli equilibri.

Claudio Biscaretti di Ruffia, docente all’ Università di Milano Bicocca e presidente della Federazione nazionale della Proprietà Fondiaria, ha parlato dell’ esperienza dello studio legale internazionale di cui fa parte: “ Sono venuti a Milano, non in Italia: gli americani non sanno nulla delle elezioni europee e dell’ Europa ma a loro interessa il business e lo vengono a fare a Milano ”. Ha poi analizzato il sistema elettorale europeo: “Non esiste una completa legge elettorale unica per tutti i Paesi; il sistema è proporzionale dappertutto ama in taluni Stati il collegio è unico e in Italia sono invece più di uno. Quindi, dato che il milanese è l’elettorato più numeroso, bisogna avere il voto dei milanesi. Differenziate anche le soglie d’accesso, dall’ 1,78% al nostro 4 per cento dei voti validi ”.


Biscaretti di Ruffia è poi passato alle previsioni: “ Ora eleggeremo 720 eurodeputati. Al Parlamento Ue i partiti non sono così compatti come in Italia. Ho fatto una prova: cosa accadrebbe se si votasse il 5 aprile: IL PP aumenterebbe i propri seggi da 172 a 175, i socialisti democratici ne perderebbero 7 e la maggioranza attuale resterebbe ma indebolita, a fronte di un rafforzamento della destra, i conservatori passerebbero da 64 a 76 seggi e anche il gruppo in cui si riconosce la Lega ma nella realtà non cambierà molto, anche se per la maggioranza sarà più difficile far approvare le norme ”.

Nel secondo giro di interventi Albertini, sollecitato da Berni Ferretti, ha elencati i buoni risultati di Milano realizzati nel suo doppio mandato: ” La centrale computerizzata per il controllo del traffico, con 23 milioni di contributi europei; tre depuratori; un termovalorizzatore; la cablatura della città che la ha portato al primo posto in Italia ( il valore dell’ immobile dotate della fibra ottica sale del 10 per cento ); il passante ferroviario, otto stazioni della metro; la cantierizzazione della linea 4, la rigenerazione urbanistica di oltre 11 milioni di aree dismesse con investimenti esteri senza che nessuno pensasse di dover attraversare aree oscure: e Hines mi disse che era proprio questa la motivazione del suo investimento di 2,5 miliardi ”.
La trasformazione del 2000 – ha spiegato Albertini – partiva dalle aree ex industriale, cioè da macerie che erano il quadruplo di  quelle della seconda guerra mondiale.

“ Quando Albertini ha iniziato il suo mandato – ha ripreso Colombo Clerici – eravamo appena usciti da Tangentopoli, con una città in piena stasi nei suoi nuclei attivi e produttivi, e la capacità di risorgere ha cancellato i segni del tempo, non così a Roma. Nel resto d’ Italia non si sono fatte operazioni come la nostra, con 11 milioni di metri quadrati, il 10% del territorio urbanizzato. Già nel dopoguerra abbiamo dovuto ricostruire 3mila edifici, ha ricordato Colombo Clerici. Che Milano sia una città-stato è testimoniato dal fatto che qui si trovano sempre le persone che occorre intercettare per operazioni economiche, artistiche o politiche. Ma se non vinciamo la battaglia con l’ Europa abbiamo le ali tarpate ”. L’ indotto delle istituzioni europee, ha precisato Colombo Clerici, è di miliardi all’anno a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo, ma da noi nulla, nessuna agenzia, solo quella di Parma, e quella dimezzata di Torino: mancano del tutto le funzioni istituzionali. E ha poi raccontato la vicenda dell’ Agenzia del farmaco: “ Dopo la Brexit a Londra c’ erano l’ Eba e l’ Ema, la prima è andata a Parigi senza discussione, per la seconda la Commissione era orientata per l’ assegnazione a Milano ma il voto è andato in parità e Amsterdam ha vinto per sorteggio. Tuttavia i dossier contenevano una precisa indicazione sulla sede: quella di Amsterdam ufficialmente era pronta mentre non era così e questo è un vizio nella decisione, assunta su un fatto erroneo, un eccesso di potere per sviamento. Così la Corte di Giustizia ha sentenziato che si trattava di una decisione politica e come tale sottratta alla giurisdizione, il che evidenzia una grave lacuna giuridica ”. Altro che basi giuridiche e democratiche dell’ EU, come pretende di sostenere la Commissione.

Albertini ha richiamato il pragmatismo milanese, la propensione al lavoro e la capacità di superare le difficoltà, tanto più se saprà sempre essere se stessa: “ Se andate al Famedio vedrete che la maggior parte dei milanesi illustri non è nato a Milano!”. Mentre La Lumia ha ripreso con una frase di Renan: “ L’ identità di una nazione ha bisogno di una forte dose di memoria ma anche di una forte dose di oblio, essere cioè capaci di proiettarci verso un futuro che vedo luminoso. Mi sento un euro ottimista ma credo che Milano va evitato che vi sia un nucleo forte e progredito e una periferia senza le stesse potenzialità. Ma dobbiamo evitare di correre il rischio che la solidarietà venga meno, mettendo in primo piano i valori di solidarietà e accoglienza, che poi producono vantaggi per tutti. Questo è il modello Milano ”.
Biscaretti di Ruffia ha richiamato l’ attenzione sulla possibilità che gli studenti fuori sede possano votare qui e ha sottolineato l’ internazionalizzazione della città: “ In un recente viaggio Norvegia e Danimarca non ho pagato un centesimo in contanti e ogni indicazione è anche in inglese, tutto questo deve avvenire anche da noi. Chi viene da noi a studiare o fare business deve trovare corsi in inglese possibilità di muoversi con indicazioni in inglese ”.
“ L’ Unione, ha ripreso Colombo Clerici – si basa su diverse anime e questo andrebbe superato. Come non avvenne quando si dovevano identificare i caratteri identitari comuni e condivisi, basati su valori e principi: il che non accadde quando si parlò della Costituzione europea, con centinaia di riunioni per cinque anni, ( ricordiamo anche la mancanza del riferimento alle radici giudaico-cristiane ). Allora, il trattato che aveva adottato la Costituzione in Italia è stato ratificato immediatamente ma inutilmente, dato che i referendum in Francia e Olanda la hanno bocciata. E ciò che rimane sono solo gli interessi finanziari dell’ UE ( codificati con l’ istituzione dell’ EPPO nel 2021 ): quindi l’ antagonismo tra Stati membri e tra Stati e Ue, in quanto mancano ancora i caratteri identitari forti ”.

C’ è dunque una istanza etico politica cui bisogna dare risposta, colmando queste lacune nell’ assetto istituzionale dell’ Unione se si vuole che questa sia, come pretende la Commissione Europea, uno Stato di diritto.

Fonte: Achille Colombo Clerici

Idee per l’Europa, parliamone prima del voto

A Milano il convegno dell’Associazione Milano Vapore

ASSOEDILIZIA informa

A meno di due mesi dalle elezioni europee si parla solo di candidati. Ma è sulle idee che siamo chiamati a votare. E sull’idea di Europa che i cittadini hanno maturato in questi difficilissimi cinque anni.

Per questo l’Associazione Milano Vapore ha organizzato sabato 6 aprile a Milano il convegno “Parlando di Europa”, dove professionisti, docenti universitari, politici e associazioni cittadine si confronteranno liberamente per far emergere temi e soluzioni per l’Europa che uscirà dal voto.

Il convegno sarà introdotto e moderato dal presidente dell’Associazione Milano Vapore Giampaolo Berni Ferretti e i relatori saranno: Gabriele Albertini (già sindaco di Milano), Achille Colombo Clerici (presidente di Assoedilizia), Antonino La Lumia (presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano), Marcella Caradonna (presidente dell’Ordine dei commercialisti di Milano) e Claudio Biscaretti di Ruffia (docente all’Università Milano Bicocca e presidente della Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria).

Il convegno si è tenuto sabato 6 aprile, in presenza a Milano al Cam Falcone e Borsellino in corso Garibaldi 27 dalle 10 alle 12.30 di sabato 6 aprile, e in diretta streaming sui social dell’Associazione Milano Vapore (mail a: amministrazione@milanovapore.org)

 

DIBATTITO IN ASSIMPREDIL ANCE SULLA CRISI EDILIZIA A MILANO

Crisi edilizia a Milano, i politici promettono un intervento normativo

Al convegno di Assimpredil le conseguenze dell’inchiesta della magistratura che hanno bloccato i cantieri

ASSOEDILIZIA informa

Di Saverio Fossati

Cantieri bloccati a Milano, il nervosismo esplode e il mondo dell’edilizia chiama a raccolta operatori,

cittadini e politici, questi ultimi soprattutto per avere delle risposte. Si è svolto oggi a Milano il convegno “ La Milano del futuro: un dialogo costruttivo ”. Ad aprire l’incontro è stata la presidente Regina De Albertis, che ha avuto toni severi nell’ illustrare la situazione: “ Le nuove direttive hanno solo aumentato le incertezze. Siamo consapevoli dei rischi e delle responsabilità che gravano sui funzionari comunali, Ma Le conseguenze sono la sospensione degli interventi di rigenerazione urbana, il blocco dei cantieri e delle relative bonifiche, il licenziamento di migliaia di operai, la fuga degli investitori esteri. È un problema di tutto il Paese, l’onda lunga rischia di paralizzare il resto dello stivale. Per il bene di tutto è assolutamente superare il momento di incertezza che ha messo in discussione la validità di regole seguite danni non solo a Milano. L’ incertezza blocca ogni attività, deve essere assolutamente superata per il bene di tutti! ”.

Alessandro Morelli, milanese, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, ha concordato sui temi espressi da De Albertis: “ Allargare Milano, facendola diventare la nuova grande Milano è uno degli obiettivi del Governo. Ed è una linea continua dai 900 milioni stanziati per le linee 4 e 5 ma anche a quelli decisi dalle Infrastrutture, con treni veloci per raggiungere i centri intorno, allargando i confini della nostra città, pensando alla M6 che tocchi i Comuni limitrofi, per i cui progetti sono già stanziati i fondi. Stiamo guardando al futuro con Milano al centro ”. Morelli è poi passato al problema del giorno: “ Oltre ad Assimpredil vanno coinvolte anche le altre categorie protagoniste della realizzazione immobiliare della nostra città. Ma questo è il omento di revisione di quella che è stata una grandiosa progettualità ”. Lo strumento della perequazione è uno strumento che in certe città può essere pericoloso. Oggi ha portato Milano di cui essere orgogliosi ma ha aperto criticità che si stanno evidenziando. Per questo il Governo è impegnato a superare questa grave impasse, ho incontrato il procuratore capo per capire, nel rispetto delle competenze, cosa fare, e ho segnalato alla Procura che è doveroso che, siccome il periodo è difficile, dobbiamo avere un tempo preciso per definire le decisioni dei giudici, non possiamo avere tempistiche indefinite: piena condivisione da parte della Procura e impegno a trovare formule a risolvere la situazione critica. Con un’ interlocuzione con tutti gli stakeholder, istituendo un tavolo per trovare le soluzioni migliori a livello nazionale, c’è già un’interlocuzione tra Comune di Milano e Infrastrutture ”.

Gianluca Comazzi, assessore al Territorio della Regione Lombardia, ha difeso gli strumenti legislativi regionali e la competenza concorrente del Titolo V della Costituzione sul governo del Territorio, tra cui la norma sul consumo di suolo: “ Abbiamo approvato 450 piani di governo che hanno ridotto del 25% il consumo di suolo e la prima legge sulla rigenerazione urbana d’ Italia, con finanziamenti ai Comuni per 400 milioni di euro. Sviluppare in altezza va proprio in questo senso. Penso sia sbagliato vivere nell’ incertezza, la Procura deve fare il suo lavoro ma dobbiamo garantire stabilità e serenità ai funzionari pubblici. Perciò in Regione siamo preoccupati anche per i molti Comuni che possono essere nella stessa situazione ”.

Nel primo panel la parola è passata agli architetti, ingegneri e geometri, rappresentati da Federico Aldini, che di fatto ha minacciato uno “ sciopero bianco ” dei progettisti. Anche queste categorie hanno lamentato la situazione di incertezza: “ È chiaro che le direttive recenti hanno lo scopo di tutelare i dipendenti pubblici ma entrano in contrasto con quanto indicato nel Pgt 2030 e che ha portato a progetti realizzati da professionisti seguendo le norme e ora rimessi in discussione. Temo che questo porterà a ricorsi e richieste di risarcimento ma i chiarimenti li aspettiamo dal Governo e non dalla Procura. E sino a quel momento consigliamo ai nostri iscritti di non firmare alcun progetto e asseverazione, ci sono progetti urgenti che potrebbero partire solo con la Scia, perché con un permesso di costruire si partirebbe nel 2026 ”.

Cabras ( Anci Lombardia ) ha presentato una norma di interpretazione autentica: “ Noi riteniamo, sulla base della discussione parlamentare del 2013, che la definizione della ristrutturazione edilizia è quella che il Comune di Milano ha seguito. E gli uffici tecnici applicano la norma sulla base delle scelta fatte dalla pianificazione. Un’ interpretazione autentica di quanto è già norma mette chiarezza, poi sarà necessaria rimettere mano a quei testi ”. Lucia Tozzi, scrittrice, ha evidenziato che la mancata esazione degli oneri urbanistici ha impoverito la città a vantaggio solo dei costruttori e immobiliaristi: “ Anzi, nel rallentamento delle attività edilizie c’ è l’ occasione per fare nuove leggi e semplificare norme, con la partecipazione dei cittadini ”.  Confcooperative Habitat, rappresentata dal presidente Alessandro Maggioni, ha sottolineato che la crescita dei redditi da lavoro è stata di meno della metà di quella di affitti e prezzi immobiliari: “ Le leggi del 1942 e del 1968 sono capisaldi intoccabili. La legge 12/2005 andrebbe ripresa in mano con un bilancio critico: le esigenze tra flessibilità e competitività vanno bilanciate con le esigenze di regolazione del mercato urbano. Ma in questo momento di grande confusione la politica deve dare risposte, se la magistratura interviene così vuol dire che c’ è una patologia. Ma i tempi delle pratiche sono comunque troppo lunghi ”. Piergiorgio Vitillo, docente del dipartimento di architettura al Politecnico di Milano, ha messo l’indice sulla perdita del personale comunale per avere una regia pubblica efficiente “ Che oggi si fa fatica a fare: nell’ ufficio tutela del paesaggio ci sono solo 6 persone per 1.500 pratiche al mese, ecco perché per un piano attuativo ci vogliono due anni ”. Vitillo ha poi evidenziato che oneri e monetizzazioni non sono affatto bassi: “ Il Comune nel 2022 ha incassato 200 milioni di euro degli oneri di urbanizzazione, per non parlare dell’aumento medio già deliberato del 38%, distribuito con peso diverso a seconda delle zone. Per i valori di monetizzazione ( aree standard non cedute perché nella zona non servono ): si pagano in zona uno 1.300 euro al metro quadrato, in periferia 500-600 euro ”.


Molto atteso l’ intervento di Pierfrancesco Maran (assessore alla casa del Comune di Milano ), che tuttavia si è concentrato sui temi macroeconomici: “ Condivido le azioni che sono state fatte dagli uffici e dall’ assessorato alla rigenerazione. Non c’ è un problema di interpretazione specifica della norma. Ma la situazione va affrontata con interpretazioni chiara, sapendo che non vengono contestate malversazioni.  Ma tutto questo secondo me avviene in una fase di rideterminazione degli obiettivi della città. Milano nell’ ultimo decennio ha cambiato scala, gli under 35 sono cresciuti del 15%, la popolazione di 100mila persone (era 1,3 milioni), i turisti sono raddoppiati dal 2019.
I sindacati milanesi si sono espressi attraverso Salvatore Cutraia ( FENEALUIL ), Riccardo Piacentini ( Fillea Cgil) e Alem Gracic ( Filca Cisl ), concordi nelle richiesta di un intervento normativo di chiarificazione  e nell’ evidenziare il pericolo dell’incertezza e dell’assenza del Comune nei tavoli di concertazione con Assimpredil.

Il secondo panel si è aperto con il presidente dell’ Inu Lombardia, Marco Engel, che ha evidenziato uno “ Spintissimo processo di gentrificazione ” della città. L’ incremento del carico urbanistico è una questione fisica, dove prima c’era una situazione di una certa densità, improvvisamente aumenta. Ma le regole ci sono, e c’ è un’ interpretazione sistematicamente applicata e non solo a Milano, senza favoritismi, quindi è stupefacente quanto sta accadendo con la magistratura ”. Sono poi intervenuti gli studi legali, prima con Veronica Dini: “ Non c’è un tema di incertezza normativa sull’ interpretazione delle norme nazionali e regionali ma piuttosto sulle norme comunali. Ma il problema è il contrasto tra l’edilizia e l’urbanistica, la sommatoria degli interventi e il loro peso sulla città come carichi urbanistici, a questo servono i piani urbanistici.  Ed è chiaro che le Scia, atto peraltro non pubblicato e quindi ignoto alla popolazione, per la ristrutturazione necessitano di un piano attuativo. Gli oneri di urbanizzazione sono fermi dal 2010 e un po’ di conti andrebbero fatti, per non parlare delle monetizzazioni”.  Fabio Todarello ( Todarello & Partners ) concorda sul fatto che in realtà non vi siano incertezze normative, a partire dall’articolo 12 delle Preleggi: “ Sono quindi interventi di ristrutturazione anche quelli di demolizione e ricostruzione pur con sagoma e volumi diversi. Questo dice la norma entrata in vigore nel 2003, dopo le modifiche del 2013 e del 2020. E le Infrastrutture hanno diramato una circolare dove si precisa che, anche se una parte della giurisprudenza aveva detto che il nuovo edificio dovesse porsi in sostanziale continuità con quella preesistente, la modifica del 2020 supera queste limitazioni, quindi anche le caratteristiche possono anche essere molto diverse dal preesistente. Questo, in sostanza – ha ribadito Todarello – dice il legislatore. Vero che la Cassazione nel 2023 afferma la mancanza di continuità con il passato di villette al posto di edifici rurali ma invoca giurisprudenza antecedente al 2020 ”. Sulla pianificazione attuativa ( articolo 41 quinquies ) Todarello ha precisato che con il Titolo V la Regione Lombardia ha demandato ai Comuni anche le altezze “E quindi sinché la Corte Costituzionale non illegittima la legge 12/2005 quelle sono le norme”. Per Massimo Bricocoli ( direttore DASIU del Politecnico di Milano ): “ Un lavoro interessante sarà di valutare gli impatti delle edificazioni in senso ampio, non solo sulle performance del singolo edificio ”.


Ultimo a intervenire Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana di Milano, ha ricordato che “ Già prima di Natale ero disorientato dalle iniziative della Procura, e ancora adesso non si capisce quali siano i reati commessi. Quindi l’incertezza c’è. La via d’ uscita passa da un’azione urgente del Governo di tipo legislativo e interpretativo della norma. E a tutela non solo dei funzionari ma anche degli operatori e dei promissari acquirenti abbiamo ritenuto necessario e inevitabile i provvedimenti emanati. Noi abbiamo recepito le indicazioni del Gip di uno dei casi affrontati ma non è che tutti gli uffici siano già in gradi di affrontare tutti i diversi casi, quindi invito a non fare su di loro eccessiva pressione. Nei Pgt degli ultimi dodici anni sono state previste le verifiche sui carichi urbanistici non sul singolo edificio. Ma la star è il Piano Attuativo, cioè uno strumento che da mezzo secolo viene applicato quando si passa da un progetto edilizio a un piano edilizio, cioè a interventi su un comparto di significativa dimensione. Ma Milano più della metà del territorio è già soggetto a a piani attuativi! Dal 2014 viene introdotto il permesso di costruire convenzionato seguendo i principi di semplificazione, ma non sostituiscono i piani attuativi quando questi sono necessari. La cosa più importate è ora definire una soluzione nei tempi più rapidi possibili”.

La mattinata si è conclusa con l’ intervento da remoto di Gabriele Albertini, non trasmesso per motivi tecnici ma reperibile a breve sul sito di Assimpredil-Ance.

Fonte: Achille Colombo Clerici

Umanesimo digitale, la via per mettere l’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo

Incontro con Antonino Giannone, fondatore di Umanesimo ed Etica per la Società Digitale.

di Saverio Fossati

Antonino Giannone, sino al 2017, è stato professore a contratto del Politecnico di Torino di Etica Professionale, Relazioni Industriali e Strategie Aziendali nel Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria della Produzione Industriale e dell’ Innovazione tecnologica. Continua l’insegnamento di Leadership and Ethics, come Fellow presso ICELAB dello stesso Politecnico, e presso Link Campus University di Roma nel Corso di Laurea Magistrale in Business Management. Socio onorario dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria. 

Nella sua vita, è stato amministratore delegato di società pubbliche e private, Docente di Strategie Aziendali e di Etica al Politecnico di Torino, autore di ” Umanesimo digitale ” ( Edizioni Giuseppe Laterza ). Ma soprattutto è, con altri studiosi e intellettuali, uno dei punti di riferimento per chi non si limita a pensare che l’ Intelligenza artificiale ( AI come acronimo di Artificial Intelligence ), una disciplina nata di fatto nel 1956, ma giunta negli ultimi anni a presentare le prime concrete applicazioni, sia una semplice evoluzione dell’informatica che ci renderà automaticamente la vita più comoda.


Intanto il Parlamento Ue ha appena approvato, il 13 marzo 2024, l’ AI Act che ha formulato le prime linee guida dal 2021, che mette, oggi, i primi paletti importanti all’uso indiscriminato dell’ Intelligenza Artificiale. Come si legge sul sito del Parlamento europeo, Le nuove norme mettono fuori legge alcune applicazioni di IA che minacciano i diritti dei cittadini. Tra queste, i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l’ estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale. Saranno vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito sociale, le pratiche di polizia predittiva ( se basate esclusivamente sulla profilazione o sulla valutazione delle caratteristiche di una persona ) e i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone.
Giannone, partendo dalla necessità di una riflessione etica su ciò che i tecnocrati stanno costruendo, ha fondato ( e presiede ) l’ associazione Umanesimo ed Etica per la Società Digitale ( www.umanesimodigitale.eu ) e ha trovato il tempo per un’intervista presso la sede di Assoedilizia a Milano per approfondire questi temi. 

Professor Giannone, rispetto all’ AI il Suo è un approccio laico o da uomo di fede?


L’ ispirazione che mi fa essere un cattolico è un fatto operante nella mia vita. Ma l’ insegnamento, per oltre quindici anni, al Politecnico di Torino è sempre stato laico. Se dobbiamo pensare al nuovo umanesimo, la parola nuovo non vuol dire trasformazione perché i valori umani sono ben incastonati e si possono rinnovare, ma come possono essere attualizzati o addirittura cambiati? Se parliamo di macchine che possono addirittura sostituire una persona, questo è un tema davvero importante per tutti noi. Con la forza delle nuove tecnologie, in particolare l’ AI, la consapevolezza che siamo anche persone oltre che esseri umani non è così scontata. 

Vede la necessità di regolamentazioni?
Se penso all’umanesimo integrale che per primi hanno spiegato i filosofi Maritain e Guitton, magari la società digitale riuscisse   a esprimersi con l’ amalgama base, proprio di un umanesimo integrale: la Persona e la Dignità. Per fortuna nella prima norma Ue sull’ l’ A è stato spiegato che la centralità della dignità e della persona vanno salvaguardati con lo sviluppo stesso dell’Intelligenza Artificiale. Ma come? Sarei felice se i grandi player, che certo hanno pensato a un ritorno di questi investimenti da trilioni di dollari, avessero anche pensato oltre agli effetti nel mondo, nella società, ai cambiamenti degli esseri umani, non solo per i comportamenti esteriori, ma per il loro modo di essere Persone, dotate oggi ancora di un pensiero critico.  Se si trattasse solo di un miglioramento come le altre tecnologie, certo l’ AI non sarebbe un problema. 

L’ AI potrebbe quindi a sostituire l’ uomo?


Negli anni Settanta scrissi, per il CISA ( Centro Italiano di Studi Aziendali ),  “ L’ ufficio senza carta ”, destando molte ilarità; eravamo agli albori del computer, e da allora molte altre cose sono state prodotte per sostituire l’ uomo nel lavoro, ma certamente il rapporto tra le persone è stato eroso. I nativi digitali stanno crescendo sempre più in un isolamento, pensando che con lo smartphone si comprenda l’ intero mondo. In realtà assumono informazioni messe insieme, e non a caso, da qualcuno, Musk, Gates, Zuckerberg e altri che hanno investito cifre enormi. La questione e’ che dobbiamo cercare di cogliere se queste nuove applicazioni con l’ IA si pongono in relazione con la capacitò dell’ uomo di mantenere la sua autonomia. Ad esempio, noi abbiamo imparato a usare Alexa, in pochi secondi sentiamo la musica desiderata e si realizza un rapporto vocale, cioè c’ è sempre un input e un output. Ma il 30 maggio 2023 più di trecento scienziati hanno redatto in California un documento sui rischi dell’AI, paragonandoli a quelli dell’ energia atomica, perché si sono resi conto del punto critico in cui si sta andando. L’ AI al momento non è una vera intelligenza, ma una capacità di esaminare in poco tempo una quantità di dati, la novità è che ora si va in archivi con miliardi di dati, prima non amministrabili. L’ elaborazione di questi dati avviene in tempi molto stretti e a costi sostenibili. Ma che tipo di output ottengo e che tipi di archivi gestisco? Se chiedo all’ AI generativa “ che tipo di orientamento ha sviluppato Leopardi tra i suoi contemporanei? ” ecco che arriva subito una risposta articolata: un tema “ intelligente ”. Ma questa composizione va a sostituire completamente la possibilità che una persona scriva il suo pensiero con la sua capacità di elaborazione. Il modo in cui viene trasformato quell’archivio su quel tema chi lo definisce?

Il problema sembra quindi riconducibile alle scelte tecnologiche a monte.
Le faccio un esempio: la retta di regressione ( rdr ) funziona così: all’interno di due assi cartesiani abbiamo migliaia di punti e la rdr attraversa la media delle infinite possibilità. Cioè, sinché sono io che elaborando i dati li sviluppo ( questa è la praxeologia ), peso ovvero ottimizzo con un’ analisi costi benefici, le alternative e cerco di capire quale decisione migliore prendere. Se questo processo viene spazzato via e lo affido all’esercizio di una app di AI di cui non conosco l’algoritmo che la regge, questo di fatto mi sostituisce nella costruzione di una decisione. Il problema preoccupante e’ che la “ machine learning ” più si esercita e più impara: migliora i processi delle scelte in base al numero di volte in cui viene applicata e non sappiamo fin dove potrà arrivare!

Quindi quali sono i mondi in cui l’AI può essere applicata perché vi sia un miglioramento?
La Sanita’ con la Medicina e la Diagnostica, certamente. I Sistemi di Produzione industriale, il Marketing, la Finanza, i sistemi di Archiviazione, le Biblioteche e tanti altri settori. Ma se ci fermassimo a parlare di Difesa, a trattare di armi? Quanto l’uomo la esercita e quanto l’esercita la macchina intelligente, con algoritmi che non sono stati da me determinati?  Il progettista vuole salvaguardare qualche valore etico mentre progetta l’algoritmo, esercitando quindi l’ algoretica? In un videogioco dove non c’ è alcun vincolo di carattere etico posso sparare anche ai bambini, altrimenti no. La tematica grande è questa. Dobbiamo capire quali cose vanno salvaguardate nel nuovo umanesimo. Chi avrà il potere di progettare le app dell’ IA utilizzerà algoritmi con vincoli di carattere etico? O NO? Dobbiamo capire quale sforzo fare, senza dettare normative, tra culture e tradizioni diverse, e capire se si può salvare qualcosa che salvi le nostre origini di esseri umani e quelle degli altri.

Cos’ è per Lei il nuovo umanesimo?

Finanza e tecnologie sono due elementi preponderanti nei processi decisionali, e non lo sono più da tempo le democrazie liberali. Perciò l’ uomo deve riscoprire un nuovo umanesimo. La filosofia che va per la maggiore è intrisa di relativismo e nichilismo. Se noi pensiamo che con le tecnologie l’uomo ha aumentato enormemente il suo potere di sentirsi qualcuno, si arriva, ormai, a dire che “ Dio è l’ uomo ” e ciò ci allontana dal fatto che esista un Dio Creatore. Questo sarebbe, in pratica, il transumanesimo, una società che non ammette Dio nella Storia ( e per noi cristiani tanto meno non ammetterebbe l’esistenza di Gesù Cristo ).  Eppure ci sono uomini nella Storia che restano come grandi Leader: Testimoni, come Gandhi, Mandela, Madre Teresa di Calcutta, e i Giovani, in particolare le ultime generazioni Zeta e Alpha ne hanno bisogno, più che di avere docenti rappresentati del sapere che oggi possono acquisire via Internet consultando le Biblioteche delle più prestigiose Università del mondo.

E chi dovrebbe, nella vita reale, avere questo ruolo guida?
Chi insegna deve fare in modo di avere una relazione empatica con i propri allievi, a partire dalle maestre di asilo ed elementari, che accedono al loro lavoro senza grandi selezioni e che intervengono per prime nel dare metodi di apprendimento ai giovanissimi. Andrebbe anche riproposto un sistema di relazioni tra genitori e figli. Chiediamoci, Chi guida la società o la politica o grandi aziende o gli eserciti ha queste qualità e possiede una Leadership consapevole tra le tante che sono state spiegate scientificamente? Virtù etiche come lealtà, coraggio, temperanza, prudenza, onestà, umiltà, non le abbiamo dalla nascita, perché le possiamo acquisire, ce le dovrebbero insegnare o qualcuno ci dovrebbe dare un esempio. Purtroppo cioè venuto meno da decenni con la crisi congiunte dei Pilastri della Società: Famiglia- Stato- Scuola- Chiesa! Dobbiamo abituare a recuperare i valori etici nella la società e nella Politica, con la P maiuscola, ma anche i top manager, non certo quelli che scrivono i codice etici dell’azienda, ma poi sfruttano i bambini per fabbricare palloni! Anni fa ho sviluppato al Politecnico di Torino “ Top Experience ”, dove un manager affermato in Italia e a livello internazionale, ex Alunno, raccontava la sua esperienza ai giovani che gli chiedevano come fosse riuscito a raggiungere così alti livelli di Responsabilità. La risposta è nel legare la responsabilità all’ Etica: in Famiglia, nella Comunità dove si vive, nella Società, nel Paese ci devono essere valori che siano obiettivi condivisi.

Scendiamo nel concreto.
Prendiamo l’ edilizia: ci sono posti dove la sicurezza è in pericolo, e l’ AI certamente sottrarrà molte persone a questi rischi con dei robot, però il problema è capire come il “titolare” si pone rispetto all’ uso dell’ AI. Gli interessa solo perché aumenta il suo profitto o va a cogliere l‘aspetto che quella app da lui usata può modificare la sua relazione con i dipendenti o tra i dipendenti? Un clima più sereno, un ambiente di lavoro più sicuro? Se tutto è fatto in funzione della produttività, quella comunità, con la sua capacità di esprimersi, la stiamo già perdendo!  L’Università fatta in smart working non è certo come una lezione de visu. E i nativi digitali che non hanno nelle loro memoria questo rapporto umano rischiano di non avere affettività o emozioni nelle relazioni. Ecco il nuovo umanesimo: è all’interno delle famiglie, della società, delle aziende, degli Stati. La leadership è una caratteristica, una qualità personale molto importante e i leader che non deludono e lasciano traccia sono quelli che spendono la loro vita perché credono in quello che fanno, sanno motivare le persone verso obiettivi condivisi per realizzare un Mondo Migliore. Ma se deludono, le persone si allontanano. 

Ci parli del suo ultimo libro.
Si tratta di Umanesimo digitale, edito da Giuseppe Laterza, un libro con 681 citazioni di 389 autori e autrici che aiutano a capire, a recuperare una posizione personale su quello che è stata l’evoluzione del pensiero umano, dei valori umani. Ora ci sarà un salto in cui tutto questo verrà spazzato via? Le nuovissime generazioni vivono solo questo rapporto con le nuove tecnologie. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino sino al gennaio 2024, ha detto che dobbiamo formare decine di migliaia d’ingegneri umanisti: ma se continueranno a esprimere una progettazione che non metta al centro la persona è evidente che la qualità della vita delle persone che si realizzeranno nelle costruzioni e sistemi dei loro progetti sarà povera di umanesimo: costruzioni di edifici allineati senza vita sociale, commerciale tempo libero negli spazi intermedi. Le periferie delle nostre città metropolitane sono un esempio triste dove hanno vissuto per molti decenni le generazioni che vanno concludendo il loro viaggio per età anagrafica! Quindi serviranno con urgenza “   ” ma anche avvocati umanisti”, commercialisti umanisti”, professionisti umanisti. Per questo, dopo una visita ad Harvard negli anni 2014/15 ho portato al Politecnico di Torino l’idea di un centro Business and Ethic, dove si fanno ricerche specifiche e oggi un AI, Business and Ethics Center e non solo a Torino ma in tante altre Città!

Ci sarà un momento di riflessione comune, prima di fare politica, per un manifesto di valori? E gli algoritmi che il progettista usa nell’ etica, hanno un rispetto di alcuni valori? 
Negli Usa la Roundtable Association ha sottoscritto per la prima volta un documento dove si afferma che il profitto non è solo denaro. Dopo l’abolizione nel 1997 da parte di Bill Clinton, Presidente USA della Legge Glass Steagall Act che impediva alle banche di agire in modo commerciale sono scoppiate le bolle speculative con l’emissione di moneta e titoli virtuali! Gli obiettivi della società li realizza la Politica che, con il suo mandato, utilizzava l’ economia e la finanza in funzione degli obiettivi da realizzare, con l’ etica che teneva il bilanciamento tra i due elementi. 

Ora, dal 1997, però è la finanza che predomina, la Politica obbedisce e l’etica è sparita. Così la Rothschild in Francia fa diventare presidente un suo funzionario e altrove accade di peggio! Di fatto la democrazia liberale sta in seria difficoltà di sopravvivenza! Ma l’ uomo si renderà conto che si è ristretto il suo spazio e che la ricerca della felicità diventa sempre più difficile, con la capacità di saper vivere con sé stessi e con gli altri, mettendo a fattor comune alcuni valori che fanno sentire gli uomini capaci di esprimere i propri sentimenti. Ho fiducia che ci sarà un riscatto generazionale di fronte al perdurare di disillusioni di intere generazioni Esec i sarà il Coraggio di Testimoni nell’insegnare i Valori umani e mi auguro anche i Valori Cristiani.  Nell’ Associazione Umanesimo ed Etica per la Società Digitale si incontrano persone in 23 Aree Tematiche che sanno che tra finanza, democrazie sempre più debole ed etica si gioca il destino dell’uomo. 

Che previsioni si sente di fare?
La società digitale si realizzerà pienamente entro vent’anni nel cosiddetto Cambiamento d’ Epoca! E questo porterà a un riposizionamento di quanto ci siamo detti: rimanendo in una visione laica della società, il rischio dell’ AI è che dia più potere all’uomo per governare, ma dobbiamo capire se la questione del valore umano sarà ancora predominante o sarà superata dalla “ macchina intelligente ” che andrà in luoghi dove l’uomo non può andare, ad es. come Marte. Per questo è determinante aiutare i Giovani a ragionare con il loro “ pensiero critico ”. Nelle persone ci sono sentimenti ed emozioni che si vanno sempre più perdendo. Ma, Io mi auguro che migliaia di Testimoni di Vita in migliaia di happy hour possano tenere ai giovani dei Top Experiences, dei TED, come comunemente si dice, per farli attrarre ai Valori Umani della Vita per vivere con sentimenti ed emozioni e non solo in un mondo virtuale, per fare rinascere in tutti loro il desiderio di un nuovo Umanesimo digitale, inclusivo con la Persona e la sua Dignità al Centro.

Buon lungo Cammino in un Mondo Migliore per Tutti.  

ASSOEDILIZIA INFORMA 

Fonte: Achille Colombo Clerici