CI SCRIVONO

Riceviamo e pubblichiamo, lettera via e-mail

Buongiorno, Cari Amici

   Ci sono organizzazioni ad alto livello, pare i soliti poteri occulti o simile, che propongono di difendersi dalle onde magnetiche del 5G con soluzioni che lasciano quanto meno perplessi. Stanno creando infatti tutta una rete di promotori o venditori di “prodotti di difesa “, che puntano tutte le loro proposte su quel fenomeno psicologico paranormale che si chiama ipnosi di massa e che ottenebra la nostra intelligenza soprattutto quando è da tempo turbata e sottoposta allo stress che ben conosciamo.

   Propongono la vendita di un sorta di oggettini metallici, tipo calamite o simili, o pietre levigate o simili da portare con sé e a tale scopo organizzano anche dei corsi tutto a pagamento! e anche salato, ovviamente, per far conoscere le modalità di percezione del nostro cervello e così da imbrogliarci o plagiarci meglio!!!

   A prima vista, ho visto che è come se vendessero ghiaccio agli eschimesi o inferriate per bloccare le invasione delle zanzare. Eppure la gente, anche di buona cultura, ci casca come pere mature.

   Se tutto questo avesse a che fare, non ne ho la certezza ma il dubbio si!! Con esoterismo o magia o poteri preternaturali oggi così di moda, sarebbe assai pericoloso perché proprio attraverso queste apparenti, innocenti proposte di oggetti strani, ecc. Si potrebbe infilare il demonio e poi è difficile liberarsene. 

   Ovviamente alla libertà e responsabilità di ognuno, a maggior ragione se adulto e credente cattolico, suggerisco di ringraziare, se vi capita di imbattervi in queste proposte ma starvene prudentemente alla larga.

   Ci sono calamità, es. Terremoti, tsunami, scie chimiche, virus e malattie infettive volute dai potenti malvagi.

   Almeno finché questi criminali che si sentono onnipotenti non saranno chiamati a rendere conto a Dio e anche ai tribunali umani dei loro genocidi.

CI SCRIVONO – Lettera firmata

Buongiorno,

   Sono un vostro Simpatizzante e lettore e, desidero congratularmi per gli articoli da voi pubblicati che riescono facilmente a distoglierti dalla routine quotidiana, riportandomi spesso a riflettere su argomenti che trovo di estrema importanza per il vivere di ogni giorno.

      Siamo circondati ultimamente da venditori di fumo, da gente che non crede più in un dialogo, in una fede e che, accantonati i valori essenziali dell’ essere, si barcamena con l’ arte dell’ imbroglio. Noto sempre più che il desiderio di conoscere si affievolisce costantemente. Il sapere è simbolo di crescita di ciascun individuo. L’ approfondire consente di proseggiare il cammino della vita con la consapevolezza che ogni perché ha una risposta.

Ritengo che la vostra pubblicazione, il vostro mensile sia alla portata di tutti e che dà la possibilità di approfondire quegli argomenti che la televisione ma, anche i vari giornali – a pagamento – non riesce ad offrire.

   E’ opportuno quindi leggere articoli di persone che, come voi, dedicano la propria conoscenza all’ approfondimento. Do volentieri atto che l’ impegno profuso, di questi tempi, è sacrificio per pochi. La vita di tutti i giorni ci distoglie dalla ricerca.

   Vi chiedo di continuare a lavorare come state facendo per pochi, come me, forse per pigrizia, forse per ignoranza, non prosegue con costanza il cammino della conoscenza.

Grazie per l’ impegno

Riforma catasto 2022, perché è diventata il pomo della discordia del governo Draghi

La riforma del catasto 2022 è diventata ormai il pomo della discordia del governo Draghi, al punto da far tremare (e più di una volta) la maggioranza. Ma cos’è questa riforma del catasto prevista dall’articolo 6 della delega fiscale, cosa prevede cosa cambia rispetto all’attuale classificazione degli immobili?

Art. 6 della riforma del catasto

L’articolo 6 della delega fiscale, quello che contiene la riforma del catasto, è in realtà uno schema generale, che definisce le linee generali della riforma del catasto che dovrà poi essere messa in atto da una serie di decreti legislativi.

“L’articolo 6 reca la delega al Governo per l’adozione di norme finalizzate a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate, atti a facilitare l’individuazione e il corretto classamento degli immobili. La norma indica altresì i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati (da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026). In particolare tale integrazione dovrà attribuire all’unità immobiliare un valore patrimoniale e una rendita attualizzata, rilevati in base ai valori di mercato, anche attraverso meccanismi di adeguamento periodico. Per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico sono, inoltre, da introdurre adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario considerati i più gravosi oneri di manutenzione e conservazione. Tali informazioni non dovranno essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi derivanti dalle risultanze catastali né, comunque, per finalità fiscali”

Cosa prevede

Si tratta in realtà di una riforma in due fasi. La prima fase della riforma del catasto, prevede nuovi strumenti a disposizione dei Comuni e dell’Agenzia delle Entrate per far emergere i terreni e gli immobili fantasma attualmente non censiti dal catasto. Allo stesso modo verranno accatastati in maniera corretta tutti i terreni edificabili ora accatastati come agricoli e tutti gli immobili abusivi.

Cosa accadrà dal 2026

La seconda fase è quella che preoccupa la destra perché vede in essa un possibile aumento delle tasse immobiliari. Nella seconda fase, che dovrebbe partire dal 1º gennaio 2026, i dati raccolti dall’Agenzia delle Entrate dovrebbero essere resi disponibili per la creazione di un nuovo sistema catastale, in integrazione a quello già esistente. Il nuovo sistema dovrebbe contenere per ogni unità immobiliare un valore patrimoniale e una rendita attualizzata che deve tenere conto dei valori del mercato.

Le parole di Draghi

La lotta intestina tra i partiti di maggioranza con la destra schierata per l’abrogazione della riforma del catasto e la sinistra ad appoggiare il governo, ha costretto Draghi ad intervenire. “Si esclude in modo esplicito che la mappatura possa produrre un aumento di tassazione, un aumento delle imposte dirette, un aumento delle imposte indirette sui trasferimenti immobiliari, un aumento dell’Imu”

“L’introduzione dell’Ici, l’abolizione dell’Ici, l’introduzione dell’Imu, l’introduzione della Tasi, l’abolizione della Tasi, sono state fatte sempre, sempre su valori inesistenti, che non hanno senso, su valori di 33 anni fa. Applicare un coefficiente fisso su valori che non hanno senso per produrre numeri che non hanno senso, deve finire: vogliamo trasparenza”, 

Riforma del catasto e Imu

Nella riforma del catasto non vi è nessun accenno a un possibile innalzamento dell’Imu, né tanto meno di un ritorno dell’Imu sulla prima casa

Cosa cambia rispetto ad oggi

Il cambiamento più importante e l’obiettivo principale della riforma del catasto è quello di eliminare le attuali sprequequazioni del catasto ed aggiornare il valore catastale al reale valore degli immobili. Ad oggi infatti circa un quarto delle case ha un valore catastale che corrisponde a meno del 26% del valore reale di mercato. Al contrario, un quarto dei proprietari paga un conto appesantito fino all’81%. Le cause sono molteplici, ma riguardano soprattutto il mancato aggiornamento dei valori catastali attributi dal 1939 al 1962 e rivisti solo nel 1990.

PNNR

Sebbene molti abbiano parlato della riforma del Catasto come necessaria per il piano di attuazione del Pnrr, in realtà è non è tra “le riforma abilitanti”, si invece tra le “riforme di accompagnamento” che vengono considerate “concorrenti alla realizzazione degli obiettivi generali del Pnrr”

  “Luci ed ombre nella riforma del catasto” –

di Achille Colombo Clerici

Riforma del Catasto. Non è questione, né di destra, né di sinistra. Ma di chi vuole dare una spallata all’attuale assetto socio-economico, basato sul risparmio investito nella proprietà diffusa della casa, e di chi no. Proprio in questo momento storico, in mezzo ad una guerra, a una pandemia, ad una crisi economica.

Il cuore della cosiddetta riforma del catasto, che io contesto, non è, né l’emersione delle case fantasma, né la lotta senza quartiere all’evasione fiscale, né la perequazione dei valori imponibili catastali: ci sono apposite leggi che non sono quelle di quasi cent’anni fa di cui si dice. Tra le ultime quella del 2004 che, secondo la relazione illustrativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2015, ha attivato interventi da parte di soli 1300, su 7774 comuni potenziali, pari al 17% del totale dei comuni italiani. Il Comune di Milano e l’Agenzia delle Entrate negli anni 2008/2009 hanno dato luogo a 60mila revisioni di unità catastali di proprietà privata, con un incremento di incasso di milioni e milioni.

Quelle leggi potenziamole, se occorre, ma soprattutto applichiamole, e poi non diciamo che le rendite catastali sono quelle di 23 o 33 anni fa, cioè del 1988/1989. Senza dire dei milioni di aggiornamenti automatici di rendite catastali che l’Agenzia delle Entrate ha attivato, a seguito delle denunce obbligatorie degli interventi di riqualificazione edilizia eseguiti dai privati.

Il cuore è la sostituzione degli attuali criteri di determinazione delle basi imponibili, di natura reddituale, con quelli nuovi di natura patrimoniale che, combinati con gli automatismi del nuovo sistema, hanno effetti potenzialmente espropriativi.  E’ tutto da vedere il rapporto con l’art. 53 della Costituzione italiana, che parla della “capacità contributiva”, la quale deve rapportarsi non al valore capitale del risparmio, ancorché investito negli immobili, ma al reddito dei beni.

Altrimenti è come se, nel caso dei depositi in conto corrente bancario, pagassimo l’imposta, non sugli interessi (come avviene), bensì sul valore del denaro depositato. Oggi, con zero interessi, saremmo ridotti a pagare le imposte con quote del capitale, cioè con il risparmio.

POLVERE DI STELLE

di: Riccardo FERRARI

autore di: “La Ruota della Vita: tra mito, storia e astrologia”, link: www.amazon.it/dp/B093J5HX1X/ref=cm_sw_r_wa_apa_glt_HN20N49P1R5X80B9906Y

con l’arrivo di maggio il covid-19 perde la sua forza per continuare fino alla metà di ottobre-dicembre ma . . . purtroppo non se ne andrà definitivamente, ma ritornerà. !, e allora cerchiamo di capirlo:

tra la fine di novembre e la prima decade di dicembre ecco che il covid-19 riprenderà a darci disturbo.

ECONOMIA E POLITICA

EUROPA

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

Dal 2014 al 2020, la Francia ha continuato a consegnare equipaggiamenti militari alla Russia, nonostante l’embargo da sanzioni dell’UE alla Russia, per la guerra nel Donbass e l’annessione della Crimea; perché la Francia aveva continuato le consegne di materiali riguardanti contratti già firmati prima delle sanzioni europee; si spera che non sia un trattamento di riguardo verso la Francia, queste attrezzature sono usate nel conflitto odierno in Ucraina.

Perciò dal 2015 al 2020 la Francia ha rilasciato 76 licenze di esportazioni di materiale bellico alla Russia, soprattutto a beneficio delle ditte Safran e Thales, controllate dallo stato francese; queste esportazioni sono gradualmente diminuite nel corso di quegli anni, mentre sono salite le esportazioni di armi verso l’Ucraina.

La guerra tra Ucraina e Russia alimenta propagandisticamente l’accusa alla Russia di crimini di guerra, non denunciati al tempo dei bombardamenti della Nato sulla Serbia; mentre Putin è definito da Di Maio pazzo e macellaio, chi ha conosciuto altre guerre sa come queste si conducono. Putin rimpiange l’impero sovietico e si sente accerchiato dalla Nato; in natura, per paura, anche i serpenti velenosi mordono.

Biden minaccia la Russia, insulta Putin e minaccia sanzioni anche alla Cina, alleato della Russia, se l’aiuta militarmente o viola le sanzioni americane contro la Russia, Putin minaccia a sua volta facendo balenare l’uso dell’atomica; però, fino a oggi, la bomba atomica ha impedito diverse guerre.

Io credo che il secolo di dominio americano sia finito, perciò si capisce la disperazione di Biden e dei suoi tirapiedi europei che reclamizzano la “democrazia” americana o italiana; in questo secolo agli americani è stato tutto lecito, soprattutto in guerra, ma anche nel terrorismo e nell’ingerenza nella politica di altri paesi, in America latina, Italia, Africa e mondo islamico.

Va da se che le “democrazie” sono meglio delle autocrazie, ma quanto sono veramente democratiche le “democrazie”? Ad esempio in Italia e negli Usa. Se gli Usa non avessero il dollaro, che è una moneta fiduciaria accettata all’estero, sarebbero uno stato isolvente, mentre la produzione industriale della Cina galoppa, cioè siamo entrati nel secolo della Cina.

Con la solita propaganda bellicista, Zelensky ha esortato la Germania ad abbattere la nuova cortina di ferro che Putin vuole creare con l’occidente, cioè ha esortato alla guerra, perciò la Germania, sollecitata anche degli Usa, riarma; Zelensky ha anche condannato gli affari economici ed energetici che la Germania ha fatto con la Russia. L’estensione della Nato a est, se accettato da Russia e Cina, potrebbe anche significare l’estensione del governo unico mondiale. 

Fino a oggi, la falsa “democrazia” e la globalizzazione avevano affermato che il commercio estero, senza pregiudiziali e senza sanzioni, aiutava la distensione internazionale. I dirigenti ambientalisti del Club di Roma, nato nel 1968, lavorano per realizzare il nuovo ordine del mondo, vogliono sfruttare il problema ambientale per favorire l’avvento del governo mondiale e per il controllo demografico, il club è stato sponsorizzato da Rockefeller, massimo dirigente massonico.

NUOVO DL

  • Mascherine al chiuso

Fino al 30 aprile.

  • Dall’ 1 aprile si potrà andare a lavorare senza super green pass, anche se si hanno più di 50 anni con il green pass base, che si ottiene con il tampone negativo.
  • Autobus e metropolitane senza green pass rafforzato, l’obbligo cade il primo aprile. Fino al 30 aprile sarà però obbligatoria la mascherina Ffp2.
  • Aerei, treni e navi dall’ 1 al 30 aprile basterà il green pass base. 

           Dal primo maggio non sarà richiesto alcun certificato e non sarà più obbligatorio indossare la mascherina Ffp2.

  • Dall’ 1 aprile si potrà entrare senza certificato verde nei bar e nei ristoranti all’aperto, mentre per bar e ristoranti al chiuso sarà necessario aspettare il 15 aprile.
  • Turisti stranieri

           Per uniformare le regole italiane con quelle degli altri Paesi europei dal primo aprile i turisti stranieri potranno mangiare nei bar e nei  

           ristoranti al chiuso mostrando un tampone negativo antigenico ( valido 48 ore ) e molecolare ( valido 72 ore ).

  • Negozi, parrucchiere, banca, alle poste o negli uffici pubblici dall’1 aprile l’ ingresso sarà libero, si dovrà indossare la mascherina.
  • Contatto stretto con una persona positiva al Covid

           Non deve rispettare la quarantena ma ha l’obbligo di indossare ( al chiuso o in presenza di assembramenti ) la mascherina Ffp2 per  

           dieci giorni dall’ultimo contatto.

  • Scuola

           Fino a quatto studenti contagiati si resta in classe, con l’ obbligo sopra i 6 anni di usare per dieci giorni la mascherina Ffp2.

           La regola vale per le scuole dell’infanzia e per tutte le altre classi fino alle superiori.

  • DAD

Soltanto gli alunni positivi.

  • Università

           Fino al 30 aprile obbligo grenpass

  • Stadio

          Dal primo aprile basta il green pass base e la mascherina Ffp2. La capienza è al 100%.

  • Cinema, teatri, sale da concerto ed eventi sportivi al chiuso

           Fino al 30 aprile serve il green pass rafforzato, dal primo maggio il certificato non è più richiesto e cade l’obbligo di indossare la                

           mascherina Ffp2.

  • Strutture sanitarie

          Fino al 31 dicembre GP rafforzato

  • Obbligo mascherina Ffp2

           Fino al 30 aprile per salire su autobus e metropolitane, aerei, treni e navi, pullman, pulmini scolastici, funivie, cabinovie e seggiovie,

           spettacoli in cinema, teatri, sale da concerto, locali e discoteche, eventi e competizioni sportive.

  • Sport al chiuso ed entrare negli spogliatoi

          Dal primo maggio non serve il green pass per lo sport al chiuso e gli spogliatoi.

  • Dal primo aprile si possono praticare gli sport all’aperto senza green pass
  • Cerimonie pubbliche

           Dal primo aprile l’ingresso è libero.

           Anche per sagre, fiere e centri culturali, sociali e ricreativi all’aperto,

           terme, nei parchi tematici e di divertimento

  • Feste al chiuso e discoteche

          Fino al 30 aprile è richiesto il green pass rafforzato e bisogna indossare la mascherina.

  • Hotel

          Dall’ 1 aprile l’ingresso negli hotel e nelle strutture ricettive è senza alcuna limitazione.

          Anche per chi arriva dall’estero non c’è alcun obbligo.

 “L’insofferenza al lavoro va analizzata”

di Achille Colombo Clerici

“You only live once” il principio che in parte potrebbe esserne la causa. Negli Stati Uniti che, nel bene e nel male, fanno tendenza in tutto il mondo occidentale, è in atto un fenomeno latente da anni, ma che la pandemia ha fatto esplodere: un numero crescente di persone sta lasciando volontariamente il lavoro, soprattutto in alberghi, ristoranti, negozi. Secondo i dati più recenti, la ‘grande dimissione’ ha fatto registrare 4,4 milioni di unità, pari a quasi il 3% del totale della forza lavoro del Paese. Ed hanno avuto scarso successo le offerte di posti con bonus ed incentivi.

Le motivazioni? Dal timore del virus, agli stipendi troppo bassi, ai sussidi governativi. Ma decide soprattutto una nuova consapevolezza: i dimissionari cercano soprattutto una migliore qualità di vita mettendo in secondo piano il benessere economico e la sicurezza che esso può offrire, nonché la possibilità di affermazione personale, la carriera ad un prezzo troppo alto in termini di quantità e qualità di lavoro.  E’ preferibile dedicare maggior tempo alle proprie passioni, ai rapporti sociali, alla famiglia, si dice.

        Il fenomeno sta dilagando. Persino la Cina ne è toccata. Nella patria del lavoro ‘sei giorni su sette’ e niente  

        ferie – a prescindere dal periodo del Capodanno – si mette in discussione la ‘cultura del 996’ con turni di lavoro  

        dalle 9 del mattino alle 9 di sera 6 giorni la settimana.

E in Italia? Il vento del cambiamento comincia a spirare anche da noi; basti pensare alle giovani generazioni sempre più riluttanti a rinchiudersi in uffici e fabbriche ( parecchi imprenditori soprattutto nel Nordest lamentano la carenza di manodopera, specializzata ma anche generica ) tanto che si è affievolita la campagna d’opinione contro l’immigrazione.  Nel 2021 la quota di ‘ autoesodati ’ è arrivata intorno al 70%, contro valori inferiori al 60% pre-pandemia.

Ma è altrettanto vero che la disoccupazione fa sempre paura; sono oltre 200.000 i posti persi dall’inizio pandemia e la disoccupazione giovanile è la più alta dell’Europa avanzata.

Comunque si moltiplicano i casi di insofferenza al lavoro, almeno al modello di lavoro oggi imperante, spesso dettata da motivi del tutto irrazionali e viscerali, come fuga dalla realtà, D’altronde, è sempre avvenuto così dopo le grandi tragedie collettive. Ma sarebbe pericolosamente riduttivo per il futuro del Paese non monitorare e analizzare quanto sta avvenendo. Lasciamo il compito a sociologi, economisti, statistici ed esperti vari.    

PICCOLO ESPERIMENTO DI DELIRIO SOCIALE

Riceviamo e pubblichiamo una fatto veramente accaduto in Milano,

lettera firmata, Riccardo Ferrari, Admin

   Qualche giorno fa entro in un’ edicola per comprare un cruciverba, al momento di pagare il giornalaio mi chiede il Green Pass, pertanto rinuncio ed esco.

Attraverso la strada, entro alla COOP, vado al reparto giornali, prendo lo stesso cruciverba e lo pago senza bisogno di mostrare nessun lasciapassare.

   Torno dal giornalaio, gli mostro la rivista e gli comunico che la COOP vende i giornali senza G.P. quindi il problema non è il G.P, bensì l’ iniziativa privata che lo stato vuole fare scomparire.

   Lui sbianca e, dopo un colorito bestemmia da buon toscano, comincia ad inveire contro il governo . . . Oggi sono tornato da lui, mi sono scelto un nuovo cruciverba, ho pagato senza Green Pass e ci siamo scambiati un sorrisino complice, mi ha strizzato l’ occhio e mi ha ringraziato.

   Questa è solo una delle infinite incongruenze che il governo nemico del popolo sta perpetrando a danno delle libere iniziative mascherandosi dietro una finta emergenza.

   Per fortuna, nel bene o nel male, siamo Italiani e la corda non puoi tirarla più di tanto. 

   Così ho deciso di continuare l’ esperimento perché vicino al giornalaio c’ è un cartolaio, poi una profumeria ed un negozio di giocattoli, ed alla COOP ci sono il reparto cartoleria, quello dei cosmetici e quello dei giocattoli . . . “

W l’ Italia . . .

Buongiorno . . . e dolce giornata a tutti . . .

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