RUSSIA Di Nunzio Miccoli

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     Mentre Zelensky non fa altre che lanciare appelli infuocati contro la Russia, rimbalzati dalla televisione, Il 24/2/22 Putin ha rivolto un discorso alla federazione, affermando che l’operazione speciale in Ucraina è servita a garantire la sicurezza della Russia e ha accusato gli Usa di volere l’espansione della Nato a spese della Russia, con atteggiamento sprezzante verso il governo russo.

Con il crollo, negli anni novanta, dell’Unione sovietica, senza sanzione da parte del consiglio di sicurezza dell’ONU e senza che l’informazione dedicasse adeguata attenzione, la Nato ha condotto sanguinosi bombardamenti contro Belgrado e la Serbia, bombardando città, civili e infrastrutture, poi è stata la volta di Irak, Libia e Siria, il che ha favorito terrorismo internazionale, guerra civile ed esodi migratori verso l’Europa.

La guerra in Irak fu condotta con la motivazione di voler distruggere armi chimiche che non furono trovate; caduta l’URSS, la Nato aveva promesso di non espandersi a est, la parola non fu mantenuta e Usa e satelliti europei hanno continuato con la politica della loro espansione all’est. Negli anni 2000 la Nato ha sostenuto il separatismo della Russia meridionale e il terrorismo del Caucaso, nel 2021 la Russia ha proposto un accordo con la Nato per la sicurezza in Europa e per bloccare l’espansione della Nato a est, ma è stato respinto. Anche negli anni quaranta l’URSS aveva cercato, con un accordo, di prevenire l’aggressione di Hitler, ma fu inutile, nonostante il trattato di non aggressione con la Germania, questa il 22.6.41 attaccò la Russa; ancora oggi, chi vuole il dominio del mondo, afferma che la Russia è il nemico. La Russia ha rinunciato volontariamente a tanti suoi territori e nel 1990 ha sciolto il patto di Varsavia, ma non può accettare la crescente minaccia ai suoi confini, la Nato è diventata uno strumento della politica americana ed è nemica della Russia.

Si minacciano gli interessi russi, la sua sovranità e l’esistenza dello stato russo, dopo un colpo di stato contro il governo ucraino amico della Russia, dal 2014, per otto anni, si è combattuto nel Donbass da parte di nazionalisti antirussi appoggiati dagli Usa; replicando quello accaduto nei Balcani, in Serbia; mentre la Croazia era sostenuta dalla Germania e dal Vaticano, che in precedenza aveva sostenuto finanziariamente anche Solidarnosh in Polonia.La Russia ha dovuto riconoscere le repubbliche autonome del Donbass, è consapevole del fatto che i nazionalisti ucraini non avrebbero accettato l’unione alla Russia, la quale però ha rispettato la sovranità e l’indipendenza del Kazakistan; ora deve fronteggiare le minacce che arrivano dall’Ucraina, mentre le repubbliche popolari del Donbass, vista la guerra civile in atto, si sono rivolte alla Russia per un aiuto.

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Ai sensi dell’art. 51 della carta dell’ONU e dei trattati di amicizia del 22/2/22 con le repubbliche del Donbass, la Russia ha deciso l’operazione speciale per l’Ucraina, per la smilitarizzazione, denazificazione e neutralizzazione del paese; senza voler occupare tutto il paese, perché ossequiosa dell’art.1 della carta delle Nazioni Unite, che riconosce il diritto all’autodeterminazione dei popoli della Russia, che è uno stato plurietnico e plurinazionale, ma riconosce all’Ucraina e agli altri popoli il diritto alla libertà di scegliere il proprio futuro.

La Nato ha il progetto di usare l’Ucraina contro la Russia, però i militari ucraini hanno giurato fedeltà all’Ucraina e non alla giunta militare che li governa, messo su dagli Usa con un colpo di stato; finita la guerra, i militari ucraini che non hanno commesso crimini particolari, potranno tornare alle loro famiglie; contro l’impero della menzogna e della propaganda, la forza sta nella giustizia e nella verità, il destino della Russia è in mano al suo popolo multinazionale.

In Italia gli ex comunisti sono diventati filoamericani, invece gli italiani accusati, secondo un sondaggio, di essere filorussi, sono solo contro la propaganda della televisione e contro la politica del governo, sia riguardo al Covid, che all’Ucraina e alle grandi riforme. Mussolini ha rovinato l’Italia, prima l’ha consegnato al Vaticano poi, con la sconfitta militare, l’ha consegnata agli Usa, perciò i governi italiani sono soggetti a Vaticano, Usa e UE; l’Italia non è sovrana.

La Francia è un paese alleato degli Usa, ma è più autonomo dell’Italia, che fornisce ascari agli americani; però, vista la situazione, Le Pen vuole uscire dal patto integrato Nato e vuole ritornare alla sua precedente autonomia, perché gli Usa mettono a repentaglio la pace e la sua sicurezza; vuole recuperare la precedente sovranità francese, invece la Meloni, ossequiosa verso papisti, americanisti ed europeisti, non è di questo parere (E Fratelli d’Italia?).

Per addestrare le truppe ucraine, forze speciali inglesi, dopo aver fornito armi importanti, sono a Kiev, perciò Mosca ha vietato l’ingresso in Russia a Johnson; navi militari russe sono nel Mediterraneo e i porti italiani sono stati chiusi alle navi russe; l’Arabia Saudita, alleata degli Usa, sta rafforzando le sue relazioni commerciali con la Russia. Probabilmente la Russia non è troppo democratica, ma io non riconosco come “democratici” i paesi che si definiscono tali, forse ho un’opinione personale sul concetto di “democrazia”, come accade ad altri.

RINGRAZIAMENTO

BUONGIORNO A TUTTI VOI, E SIETE TANTISSIMI, CIFRE A PIU’ NUMERI

GRAZIE GRAZIE GRAZIE PER I VOSTRI GRADITI AUGURI E . . .

LA PIACEVOLE QUANTITÀ’ DEL VOSTRO CALORE AFFETTIVO, MI HA SPINTO AD UNA RIFLESSONE . . . . SI !

    HO CAPITO DI AVER SCELTO UN GIUSTO TITOLO AL MIO ULTIMO LIBRO: E’ COME UNA RAPPRESENTAZIONE DELLA NOSTRA VITA CHE GIRA ( FORTUNATAMENTE ) COME UNA RUOTA SI !!

CI SONO LE NASCITE E LE RINASCITE, L’INVERNO E POI L’ATTUALE PRIMAVERA, I COMPLEANNI FORTUNATAMENTE ( SIAMO VIVI ) E, COME LA RUOTA, A VOLTE SI TROVA VERSO IL BASSO . . . NELLA POLVERE ANCHE IL NOSTRO UMORE E’ DEI PEGGIORI MA, POI GIRANDO LA RUOTA RISALE RISALE VERSO L’ALTO E ALLORA CI SENTIAMO AL MASSIMO; LA RUOTA DELLA VITA GIRA FORTUNATAMENTE GIRA . . . . GRAZIE E TANTA SALUTE PER I TANTISSIMI CHE MI HANNO EMOZIONATO

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BOM DIA A TODOS, E VOCÊS SÃO MUITOS, TRÊS NÚMEROS NÚMEROS

OBRIGADO OBRIGADO POR SEUS DESEJOS E DESEJOS. . .

A AGRADÁVEL QUANTIDADE DE SEUS DESEJOS ME LEVOU A FAZER UMA REFLEXÃO. . . . SIM !

    ENTENDO QUE ESCOLHI UM TÍTULO CERTO PARA MEU ÚLTIMO LIVRO: É COMO UMA REPRESENTAÇÃO DA NOSSA VIDA QUE GIRA (Felizmente) COMO UMA RODA SIM !!

HÁ NASCIMENTOS E RENASCIMENTOS, INVERNO E DEPOIS A PRIMAVERA CORRENTE, ANIVERSÁRIOS DE SORTE (ESTAMOS VIVOS) E, COMO A RODA ÀS VEZES CAI NA PÓ MESMO NOSSO HUMOR É PIOR MAS DEPOIS GIRAR A RODA SOBE E DEPOIS NOS SENTIMOS NO MÁXIMO; A RODA DA VIDA GIRA FELIZMENTE ELA GIRA. . . . OBRIGADO E MUITA SAÚDE PARA OS MUITOS QUE ME EMOCIONARAM

Che fare?

Di: Ettore Bonalberti

Parafrasando il celebre saggio di Lenin, con cui il leader sovietico delineò l’organizzazione e la strategia rivoluzionaria del suo partito, credo sia giunto il tempo di tentare di delineare come potremmo e/o dovremmo procedere chi, come molti di noi, si sentono di appartenere a quel vasto e articolato fiume carsico dell’area politica cattolico democratica e cristiano sociale.

Sono oltre vent’anni che ci proviamo, un tempo nel quale sono prevalsi sin qui le ambizioni e i tentativi di sopravvivenza di molti amici combattenti e reduci della “ Prima Repubblica ”, i quali, finita politicamente l’esperienza della DC, scelsero di appartenere “ al nuovo che avrebbe dovuto avanzare ”: chi a destra e chi a sinistra e quanti, come il sottoscritto, hanno tentato di dare attuazione pratica e politica alla sentenza della Cassazione n. 25999 del 23.12.2010, secondo cui: la DC non è mai stata giuridicamente sciolta.

Tentativo avviato nel 2011, concretizzato nel 2012 col XIX congresso nazionale convocato dal consiglio nazionale del partito autoconvocatosi a norma di statuto, nel quale congresso venne eletto alla segreteria del partito Gianni Fontana, così come nel XX Congresso nazionale dell’Ottobre 2018, eleggemmo segretario, l’attuale Renato Grassi.

Dobbiamo riconoscere onestamente che non siamo stati capaci di raggiungere l’obiettivo originario, nonostante il coraggioso ultimo tentativo della Federazione Popolare DC  promosso dall’amico Gargani, tenendo presente il permanere della questione dello storico simbolo scudocrociato, utilizzato come sicura rendita di posizione personale dagli eredi di Casini e Follini dell’UDC, finiti dal Pdl al PD, con Cesa, vittima del predominio del padovano De Poli, al ruolo di reggicoda della destra veneta di Galan prima e della lega salviniana attuale. Una posizione che, con quella di Rotondi, sempre organico al Cavaliere, ha di fatto reso impraticabile il disegno di Gargani e di altri amici ( Tassone, Eufemi, Gemelli . . . .) della Federazione Popolare. Sono stati dieci anni ( 2012-2022 ) nei quali alla ricomposizione ha continuato a perpetuarsi la diaspora che tuttora persiste, accentuata dai velleitari tentativi di altri personaggi minori, capaci solo di amplificare la confusione di un’eterna “ Demodissea ” DC.

Tutto ciò in un Paese caratterizzato dal prevalere di una condizione etica, culturale, sociale ed  economica  di anomia ( assenza di regole, discrepanza tra mezzi e fini, venir meno del ruolo dei gruppi sociali intermedi ), vittima di una crisi di sistema che si esprime nel forte astensionismo elettorale ( quasi il 50% ) e con molta parte delle diverse componenti del sistema sociale, in primis quelle del terzo stato produttivo e delle classi popolari, alla ricerca di un centro democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, alternativo alla destra nazionalista, ai diversi populismi e a una sinistra tuttora alla ricerca di una propria identità nell’età della globalizzazione.

Trattasi della ricerca di un nuovo equilibrio politico, tanto più necessario in questo tempo caratterizzato dalla tragica guerra russo ucraina, destinata a mettere a soqquadro gli equilibri che avevano retto l’Europa e il mondo da Yalta ( 4-11 Febbraio1945 ) e dalla nascita dell’OCSE, dopo la conferenza di Helsinki del 1975.

Credo che, a qualunque partito, gruppo o movimento si appartenga, siamo tutti convinti che la premessa per un processo di ricomposizione politica della nostra area sia costituita dall’approvazione di una legge elettorale di tipo proporzionale con sbarramento e introduzione del sistema delle preferenze e dell’istituto della sfiducia costruttiva.

In secondo luogo, si fa sempre più condivisa l’opinione che, prima di dividersi sul tema delle alleanze, sia indispensabile concordare una piattaforma programmatica che, come nei tempi migliori della storia politica dei cattolici ( Idee ricostruttive di De Gasperi e Codice di Camaldoli ) sia in grado di intercettare i bisogni emergenti soprattutto dalle classi popolari e dai ceti medi produttivi, dalla saldatura degli interessi e dei valori dei quali, dipende la tenuta stessa del sistema sociale, politico e istituzionale del Paese.

Quanto al tema del programma tenterò in un prossimo articolo di proporre alcune idee, anticipando che, con un gruppo di esperti dell’Università di Padova, stiamo redigendo un questionario con il quale ci proponiamo di raccogliere con metodo bottom up le richieste prevalenti esistenti tra i nostri potenziale elettori nelle diverse realtà italiane.

Concordata la proposta di programma, si potranno definire le regole per la convocazione di un’assemblea nazionale costituente del nuovo centro democratico, popolare, liberale e riformista, nel quale potrà riconoscersi la maggioranza del popolo italiano. Solo allora, dalla volontà della base, sarà decisa la nuova classe dirigente da proporre alla guida del partito e al giudizio degli elettori.

Venezia, 28 Aprile 2022

25 APRILE: SVOLTA A 180gradi

Di: Gianni Toffali – Dossobuono Verona

Il 25 aprile, gli infatuati dell’ex impero sovietico, hanno festeggiato la liberazione dal nazifascismo riempiendo le piazze di bandiere della Pace, Ucraine ed Americane. Giova rammentare che nelle precedenti edizioni della festa più rossa e politicizzata d’Italia, i partigiani nostalgici dell’Unione Sovietica, festeggiavano sì la sconfitta dell’asse Hitler&Mussolini, ma negando ossessivamente l’apporto degli alleati.

Orbene, quest’anno, un miracolo laico di ignota genesi, ha ribaltato decenni di tradizioni.

I cattivi non sono più i nazisti e gli scaltri “opportunisti” americani, ma chi un tempo costituiva un modello di vita e civiltà.

Nel giro di un solo anno, sui simbolo della falce e il martello si sono prodigiosamente innestate le svastiche incarnate dal battaglione Azov e da un presidente attore eletto grazie al colpo di stato del 22 febbraio 2014.

Appare scontato che nei testi storici degli anni a venire, il 25 aprile 2022 sarà ricordata come la sceneggiata più comica e patetica mai messa in atto dai soliti saltinbanco italioti.

IL PUBBLICO NELLA GESTIONE DEI BENI E SERVIZI STRATEGICI

Di: Achille Colombo Clerici, avvocato, giurista, autore e leader della comunità italiana. È presidente di Assoedilizia, un’associazione di proprietari di immobili a Milano e vicepresidente di Confedilizia, un’associazione di proprietari di immobili italiani.

     L’occasione è offerta dalla decisione del Governo di tornare ad utilizzare le risorse nazionali di idrocarburi: gas (molto) e petrolio (poco). Obiettivo, ridurre la dipendenza del Paese da fonti energetiche estere. Ma, ci si chiede, quando l’emergenza sarà finita, è corretto che tali risorse, come d’altronde tutti i servizi di interesse pubblico, vengano gestite da privati concessionari, piuttosto che dallo Stato? In sintesi: ‘ mano pubblica ’ o ‘ mano privata ’ in questo strategico settore?

La cornice. Per motivi economici (era conveniente comprare dall’estero) ed ecologici (gli obiettivi della de-carbonizzazione 2030 e 2050 fissati dall’Unione Europea) da molto tempo si sono posti vincoli legislativi e moratorie su nuove estrazioni e rilasci di nuove autorizzazioni, fino all’esplosione della crisi energetica e all’invasione russa dell’Ucraina. Oggi tardivamente si prende atto di quale sia la scelta obbligata: tutti d’accordo ma, come si diceva, la prospettiva del ritorno alla normalizzazione ha riaperto il dibattito tra due linee di pensiero che si confrontano da decenni.    +

Per quanto mi riguarda, da altrettanti decenni non ho dubbi al proposito, che così riassumo: servizi di interesse pubblico affidati alla mano pubblica.

Anche se la collaborazione tra pubblico e privato è sempre auspicabile, è evidente che la filosofia che ispira le due diverse sfere è profondamente diversa, con buoni motivi per entrambi: il pubblico punta primariamente al soddisfacimento dei bisogni della società, il privato ha, legittimamente, quale obiettivo il profitto. Nel caso specifico, ricomincino le trivellazioni, ma tocchi allo Stato ripulire norme, sbloccare procedimenti e, in alcuni casi, forse anche prevedere regimi derogatori per accelerare investimenti oggi necessari. Curando che gli interventi a favore delle famiglie si accompagnino ad interventi a favore delle imprese dalle quali dipendono decine di migliaia di posti di lavoro. Certo, il privato si mostra, generalmente, più efficiente ed efficace perché più flessibile. Perciò si impone una riforma radicale della struttura pubblica nel suo complesso, l’eliminazione della burocrazia parassitaria, una modernizzazione che tenga il passo con il competitor-collaboratore. Un ossimoro quest’ultima figura? No, un auspicio. 

Movimenti sparsi d’area

Ettore Bonalberti

Con l’avvio della primavera sono annunciati diversi movimenti dell’area politico culturale cattolico democratica e cristiano sociale.

Sono iniziative che il mitico Gianni Brera, da un punto di vista calcistico, descriverebbe come quelli della fase della partita dei “mena torrone ”, ossia di una melina improduttiva di centro campo senza finalizzazione efficiente ed efficace.

Gli amici siciliani, meglio la definirebbero come un esempio pratico del verbo “annacare ” che, come mi spiegò un giorno Leoluca Orlando, significherebbe: il massimo di movimento col minimo spostamento. In definitiva, stiamo assistendo alla ripresa di iniziative sparse e ancora una volta senza alcun collegamento tra di loro.

Probabilmente la più interessante è quella del movimento/partito di Insieme, che annuncia una proposta programmatica condivisibile, ma ancora sostenuta dall’idea dell’autosufficienza; anzi dell’ambizione di assumere un ruolo guida autonomo, reso tuttavia, incerto dalle stesse difficoltà di conservazione dell’unità all’interno della stessa esperienza politica.

Anche Gianfranco Rotondi, che ho più volte definito: “ il miglior fico del bigoncio ”, annuncia la convocazione addirittura di un congresso nazionale del suo nuovo movimento-partito, Verde è Popolare.

Trattasi di un progetto che, avviato un anno fa, intende mettere insieme quanti, cattolici e laici si ritrovano sugli orientamenti pastorali della “ Laudato SI ”. Un progetto che deve scontare, da un lato, la permanenza mai messa in discussione del leader irpino tra i fedelissimi del Cavaliere e, dall’altra, le scelte dell’articolata realtà dei verdi italiana, pressoché unitariamente orientata a sinistra.

Come possa riuscire a combinare questo difficile rebus, pur in una fase politica caratterizzata dal diffuso trasformismo, solo il tempo ci darà conto del suo esito.

Nella scompaginata area dei diversi attori e movimenti post diaspora DC, spetta alla DC guidata da Renato Grassi, sin qui l’unica legittimata da sentenze del tribunale romano, compiere il miracolo di una ricomposizione, dovendo fare i conti permanenti con il partito di Cesa, l’UDC, gestore del simbolo scudo crociato, ma, adesso, di fatto dominato dal sen padovano, Antonio De Poli, reggicoda da sempre dell’area di destra a guida leghista e forza italiota.

Molto opportuna e interessante l’iniziativa annunciata da Ivano Tonoli e Corrado Gardina il 23 Marzo p.v. a Roma, per la presentazione del “ Comitato per la raccolta di firme sulla legge elettorale proporzionale ” . Come scrivono i promotori, sarà questa “ l’occasione per incontrare autorevoli democristiani d’Italia e di analizzare la necessità di creare un gruppo unito di moderati

Da parte mia, da sempre auto nominatomi “ DC non pentito ”, resto fedele alla mia casa, la DC, anche se ho concorso a sostenere il generoso impegno dell’amico, On Peppino Gargani, di una Federazione dei Popolari e DC, sin qui ferma al surplace, per il costante disimpegno de facto dei soliti Cesa e Rotondi.

La situazione nuova e pericolosa venutasi a creare con la guerra russo-ucraina e le sue inevitabili conseguenze sul piano geopolitico europeo e mondiale, come bene ha scritto l’amico Giorgio Merlo su Il domani d’Italia, comporterà scelte difficili e non più rinviabili anche nello scacchiere politico interno italiano.

Credo che dovremo rafforzare l’unità delle culture politiche euro-atlantiche che, con più coerenza, stanno sostenendo l’impegno della guida di governo di Mario Draghi, nella convinzione che della guida del capo di governo avremo bisogno anche dopo il voto che, auspicabilmente, si terrà nel 2023.

Qualunque potrà essere la legge elettorale che governo e parlamento decideranno di adottare, un rassemblement euro atlantico guidato da Draghi, ritengo sia la soluzione più opportuna per l’Italia.

Come sempre a tale raggruppamento democratico, liberale e riformista, sarebbe utile e necessario apportare il nostro contributo di idee, di valori e di interessi della nostra area politica culturale e sociale di cui, mai come in questo momento, con la guerra alle porte, il nostro Paese ha bisogno.

E’ LA FINANZA A DETTARE LA LINEA POLITICA

Di Achille Colombo Clerici

     I poteri forti finanziari vengono allo scoperto. Non si accontentano più di indirizzare la politica da dietro le quinte, come è avvenuto negli ultimi anni, ma tendono a venire alla ribalta gestendo essi stessi l’azione politica. Cosa sta avvenendo? Con un pronunciamento pubblicato il 19 agosto 2019, l’associazione, che raggruppa gli amministratori delegati delle più importanti società degli Stati Uniti ha inteso «ridefinire gli scopi» della società per azioni. I nuovi cavalieri del terzo millennio, riuniti nella Business Roundtable sono passati dallo shareholderism, teorizzato da Milton Friedman nel 1970: .  > > continua a questo link: https://www.pensionatiitaliani.it/2021/12/e-la-fnanza-a-dettare-la-linea-politica/

CASA DOLCE CASA: > >- IL NUOVO CONDOMINIO

ANIMALI , di: Achille Colombo Clerici

     Il quinto comma dell’articolo 1138 codice civile stabilisce che le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici. Per introdurre un divieto del genere, quindi, è necessario che siano d’accordo tutti i condomini. Il detentore dell’animale è comunque tenuto a rispettare la normativa sulle > > Immissioni, e ad evitare che gli strepiti disturbino il riposo o le occupazioni delle persone. Il divieto, ove previsto, riguarda sia i proprietari che gli inquilini. Gli animali possono essere portati in ascensore, a meno che vi sia un divieto contenuto nel regolamento o introdotto dall’assemblea con il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti, in rappresentanza di almeno 500/1.000.

Disturbo Se si prova che l’animale è molesto se ne può chiedere l’allontanamento al giudice, se del caso non richiesta di provvedimento d’urgenza, con divieto assoluto di ritorno nell’edificio condominiale (Tribunale di Napoli 8/3/1994). Questo stesso Tribunale (Sentenza del 25/10/1990) ha stabilito che l’esecuzione del provvedimento può essere affidata ai Carabinieri o agli agenti della Polizia di Stato, mentre il Tar della Campania (Sentenza n. 16477 del 14/10/2005) ha decretato che il Sindaco può, per ragioni igienico-sanitarie, ordinare in via d’urgenza l’allontanamento dall’edificio di un cane detenuto in condizioni accertate come inidonee dal competente ufficio sanitario. I disturbi che deve accertare il giudice sono, per esempio, i latrati, gli strepiti, la sporcizia, il pericolo di aggressioni (Tribunale di Napoli 25/10/1990). Per la Corte di Cassazione (Sentenza n. 3348 del 28/3/1995 ), i miagolii, latrati e rumori vari, anche se notturni, devono disturbare un numero rilevante di persone, non solo chi ha presentato il ricorso al giudice; con una successiva decisione (n. 36241 dell’8/7/2004), pronunciata con riferimento ai latrati di cani, la stessa corte di cassazione ha però stabilito che ciò che rileva ai fini del reato non è il disturbo effettivo a una pluralità di persone ma la potenzialità diffusiva della fonte rumorosa, al di là, quindi, del numero di persone che risultino concretamente disturbate dai rumori molesti.

Divieti Non si possono tenere in casa animali di cui la normativa non consente il possesso. La Legge 7/2/1992, n 150, più volte modificata, vieta la detenzione degli esemplari di mammiferi e rettili selvatici o provenienti da riproduzioni in cattività che, in particolari condizioni ambientali o comportamentali, possono avere effetti mortali o invalidanti per l’uomo. Vietati anche gli animali che, che non sottoposti a controlli sanitari o a trattamenti di prevenzione, possono trasmettere malattie infettive all’uomo. Fra questi, elencati nel decreto del ministero per l’ambiente 19/4/1996, modificato con D.M. 26/4/2001, rientrano scimmie, topi, leoni, tigri, pantere, vipere.

Randagi Il Tribunale di Milano (Sentenza n. 23693 del 30/9/2009) ha considerato legittima l’occupazione, da parte di 2 condomini, di uno spazio comune mediante l’installazione di piccole costruzioni per i gatti randagi (rifugi) del tutto temporanee .