CONDOMINIO E TAPPETI

Redazione

     Quelle di battere i tappeti sono una delle faccende domestiche più ricorrenti, caratterizzata, però, da un elevato tasso di rumorosità e da una fastidiosa ricaduta di polvere e sporcizia. Come ci si deve regolare? Se il regolamento di condominio contiene una clausola che disciplina quest’ attività, è sufficiente attenervisi per evitare fastidi. In genere il regolamento consente la battitura dei tappeti solo in alcune ore del giorno ( Per lo più dalle otto alle dieci del mattino ), e a condizione che non avvenga dalle finestre o dai balconi che affacciano sulla verticale del portone d’ ingresso. Ma se il regolamento tace sul punto? In questa ipotesi, se l’ edificio è dotato di terrazza condominiale, è preferibile servirsene per l’ operazione, anche nel caso in cui l’ assemblea avesse deliberato il divieto di battervi tappeti o stendervi biancheria: il Tribunale di Milano, infatti, con sentenza del 14/1/1991 ha sancito

l’ illegittimità di questa delibera perché in contrasto con l’ articolo 1102 del codice civile, per la quale i condomini possono servirsi della cosa comune a condizione che non ne alterino la destinazione. Sulla stessa lunghezza d’onda il Tribunale di Brescia

( 6/7/2000 ). Anche il Tribunale di Napoli

( Sentenza del 5/1/2001 ) ha stabilito che il divieto di battere tappeti può essere inserito nel regolamento soltanto all’ unanimità, trattandosi di clausola che introduce una limitazione delle facoltà inerenti al diritto di proprietà dei singoli condomini. In mancanza di un terrazzo condominiale, o di un proprio terrazzo, si può usare una finestra interna e comunque che non si trovi sulla verticale del portone d’ ingresso o Seguici anche in . . . Pensionatiitaliani - Home  Facebooksu quella dei panni stesi dai sottostanti piani

Parlare della – GIORNATA DELLA MEMORIA – è parlare di ieri o . . . . dell’attuale

Come da tradizione nazional popolare, Giovedì 27 gennaio è stata celebrata la cosiddetta Giornata della Memoria.

Gianni Toffali –  Dossobuono Verona

In particolare, la scuola pubblica si è particolarmente distinta nel mettere in risalto le malvagità dei nazisti e a riversare sugli alunni film a tema accompagnate da kilometriche riflessioni sulla Shoah. Apparentemente, tutto bene dunque. Invece no! Nessuna maestrina dalla penna rossa, ha avuto l’onestà intellettuale e soprattutto gli attributi nel ricordare alle classi che lo stesso trattamento riservato agli ebrei, è ora riservato a chi ha scelto di non farsi inoculare una terapia genica sperimentale non obbligatoria e non sperimentata. Le analogie del passato con gli atti discriminatori e d’odio perpetrati dagli uomini del presente sono impressionanti se non peggiori:

Campi di sterminio per chi non si vaccina “. Giuseppe Gigantino, cardiologo;

Mi divertirei a vederli morire come mosche “. Andrea Scanzi, giornalista;

” Se fosse per me costruirei anche due camere a gas “. Marianna Rubino, medico;

I cani possono sempre entrare. Solo voi, come è giusto, resterete fuori “. Sebastiano Messina, giornalista;

Vagoni separati per non vaccinati “. Mauro Felicori, assessore;

Escludiamo chi non si vaccina dalla vita civile “. Stefano Feltri, giornalista;

I no vax fuori dai luoghi pubblici “. Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana;

Potrebbe essere utile che quelli che scelgono di non vaccinarsi andassero in giro con un cartello al collo “. Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto;

Stiamo aspettando che i no vax si estinguano da soli “. Paolo Guzzanti, giornalista;

Verranno messi agli arresti domiciliari, chiusi in casa come dei sorci “. Roberto Burioni, virologo;

Non chiamateli no vax, chiamateli col loro nome: delinquenti “. Alessia Morani, deputato;

Vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a una poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no-vax restano al mondo “. Selvaggia Lucarelli, giornalista;

I riders devono sputare nel loro cibo “. David Parenzo, giornalista;

I loro inviti a non vaccinarsi sono inviti a morire “. Mario Draghi, Presidente del Consiglio;

Gli metterò le sonde necessarie nei soliti posti, lo farò con un pizzico di piacere in più “. Cesare Manzini, infermiere;

Gli bucherò una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla “. Francesca Bertellotti, infermiera;

” Provo un pesante odio verso i no vax “. J-Ax, cantante;

Se riempiranno le terapie intensive mi impegnerò per staccare la spina “. Carlotta Saporetti, infermiera;

Non siete vaccinati? Toglietevi dal ca**o! “. Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna;

Un giorno faremo una pulizia etnica dei non vaccinati, come il governo ruandese ha sterminato i tutsi “. Alfredo Faieta, giornalista;

Il greenpass ha l’obiettivo di schiacciare gli opportunisti ai minimi livelli “. Renato Brunetta, ministro;

E’ giusto lasciarli morire per strada “. Umberto Tognolli, medico;

Prego Dio affinché i non vaccinati si infettino tra loro e muoiano velocemente “. Giovanni Spano, vicesindaco;

Bisogna essere duri e discriminare chi non si vaccina, in ospedale, a scuola, nei posti di lavoro “. Filippo Maioli, medico.

Serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo “. Giuliano Cazzola, giornalista;

Mandategli i Carabinieri a casa “. Luca Telese, giornalista;

” Gli renderemo la vita difficile, sono pericolosi “. Piepaolo Sileri, Viceministro;

E’ possibile porre a loro carico una parte delle spese mediche, perché colpevoli di non essersi vaccinati “. Sabino Cassese, costituzionalista.

” Non sarà bello augurare la morte, ma qualcuno sentirà la mancanza dei novax? “. Laura Cesaretti, giornalista;

Se arrivi in ospedale positivo, il Covid ti sembrerà una spa rispetto a quello che ti farò io “. Vania Zavater, infermiera;

I novax sono i nostri talebani “. Giovanni Toti, presidente regione Liguria;

Sono dei criminali, vanno perseguitati come si fa con i mafiosi “. Matteo Bassetti, infettivologo.

Se Hitler fosse ancora vivo, avrebbe grosse difficoltà nell’individuare il testimonial più cinico a cui conferire la successione ideologica.

Il caso che non c’è: Anna Frank venne uccisa dai nazisti

Anna Frank fu uccisa dai nazisti.

Un’ovvietà che è divenuta un’esigenza in seguito all’uscita di un libro “ Il tradimento di Anna Frank: indagini su un cold case ”, secondo cui a tradire la famiglia Frank, svelandone il nascondiglio, fu un notaio ebreo, Arnold van den Bergh.

Al di là della debolezza della teoria, che si basa su un unico documento, con questa non rivelazione si è decentrato il focus della questione: qualsiasi persona sia stata a tradire la famiglia ebraica olandese a sterminarla furono la barbarie del Terzo Reich.

Il presunto tradimento di un ebreo nulla toglie alle atrocità perpetrata dalla Germania nazista nei confronti degli ebrei d’Europa.

Johannes Houwink ten Cate, professore emerito di Storia dell’Olocausto all’Università di Amsterdam ha bocciato la tesi del tradimento di van den Bergh:

“Per grandi conclusioni servono grandi prove. Non credo che un membro del Consiglio ebraico abbia ottenuto la libertà in cambio di indirizzi. Dopo che il Consiglio fu abolito i suoi membri furono deportati nei lager, o si nascosero”.

Per inciso, a costringere la famiglia Frank a nascondersi fu la macchina di morte nazista, che considerava gli ebrei persone “meritevoli” di finire nei campi di sterminio.

A deportare la famiglia Frank fu la Germania nazista con la complicità delle ferrovie olandesi, che solo decenni dopo hanno sentito l’esigenza di scusarsi.

A trasportare la famiglia Frank sui carri come fossero animali fu la macchina di Germania nazista tra l’indifferenza di molti.

A uccidere barbaramente la famiglia Frank (si salvò solo Otto, il padre di Anna) nei campi di sterminio fu la Germania nazista.

Quindi, chiunque abbia tradito la famiglia Frank non cambia poco o nulla ai fini dei fatti.

Perché senza la volontà della Germania nazista di uccidere gli ebrei non ci sarebbero stato alcun tradimento e di conseguenza alcun dibattitto.

Affermare le responsabilità storiche dovrebbe essere un’ovvietà, invece oggi è diventata un’esigenza.

Da parte di Nunzio Miccoli

“Rigenerazione urbana. Partita aperta”

Di: Colombo Clerici

 Dei 9 miliardi complessivi di fondi PNRR destinati alla rigenerazione urbana il Pinqua ( programma nazionale per la qualità dell’abitare ) ne assorbe 2,8 per destinarli a Regioni, Comuni e Città Metropolitane al fine di riqualificare e incrementare il patrimonio di edilizia residenziale sociale. Tra i 159 progetti pilota approvati, sui 271 complessivamente ammissibili, 8 progetti-pilota ad alto rendimento interessano città come Milano, Messina, Bari. Si tratta di progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica finanziati con un investimento articolato in linee di intervento, da realizzare senza consumo di nuovo suolo “do not significant harm, DNSH ”.

. «Il Pinqua – ha commentato il Ministro del MIMS, Enrico Giovannini – rappresenta un cambio di regime. Dai progetti emerge che il modo di pensare la rigenerazione è profondamente diversoda quello che solo potevamo immaginare qualche anno fa. Oggi i temi dell’interazione sociale, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica e dei materiali sono pienamente introiettati da parte di chi si deve occupare delle progettazioni».

Si tratta di una sfida per far evolvere il settore delle costruzioni nelle tecniche, con un approccio all’economia circolare e sempre in sicurezza; una partita aperta per le PA, con l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile come orizzonte, chiamate ad avere un ruolo da protagoniste per “rigenerare comunità e non solo edifici”.

Sul versante della rigenerazione urbana in generale il MIMS ha predisposto una bozza di legge, presentata alla XIII Commissione del Senato, nella quale si prevede la istituzione di consorzi unitari di piccoli proprietari immobiliari, dove si decide a maggioranza assoluta, sulla base del valore dell’imponibile catastale, la proposta e la formazione del piano di intervento edilizio/urbanistico e con la possibilità di espropriare i dissenzienti in forza della dichiarazione di pubblica utilità dell’intervento stesso.  Cambiare le regole è decisivo si dice: velocizzare, semplificare e coinvolgere i privati. Intanto si apprende che si è costituita in seno al MIMS una nuova commissione per predisporre un nuovo testo sull’urbanistica, che dovrà avere una forte integrazione con altri testi, compreso quello sugli standard.

dav

TUTELA DEL VERDE PUBBLICO

 Andrea Giorcelli

     Ricordo che il Regolamento d’ Uso e Tutela del Verde pubblico e privato 

( approvato dal Consiglio Comunale nella seduta dell’ 11/12/2017 con deliberazione n. 37, esecutiva dal 31/12/2017 ), da me fortemente voluto, promosso e ottenuto negli anni passati ( avendo contribuito in maniera determinante alla sua stesura e approvazione ), prevede, tra le altre cose, norme specifiche chevietano l’ abbattimento di alberi senza autorizzazione; dispongono la tecnica di corretta potatura degli alberi ( regola del “ ramo di ritorno ” ) e il periodo ammesso ( evitando quelli di caduta delle foglie ed emissione delle gemme ) e vietano la capitozzatura e tagli di circonferenza superiore a 30 cm; vietano la potatura non autorizzata ( se non per motivi particolari ) di alcuni generi di piante ( platano, betulla, frassino, ontano, càrpino, faggio, storace, magnolia e tutte le conifere ); impongono il rispetto e la protezione delle aree di pertinenza delle piante e di qualsiasi loro parte in caso di lavori di cantiere ( es. scavi, movimento di mezzi meccanici o deposito di materiali vari ). Sono comminate sanzioni di 450 €

( per pianta ). Allego anche per riferimento, copia aggiornata del Regolamento del Verde: www.andreagiorcelli.it

AMICI MIEI PENSIONATI E FUTURI PENSIONATI

PRIMO APPUNTAMENTO

Cari amici tutti, ITALIANI O RESIDENTI ALL’ ESTERO, questa volta vi presento, ed è dedicata a voi, il racconto “ LA LEGGENDA DELL’ ISOLA DI SAN GIULIO  “.

Buon ascolto.

Gerardo Placido

Un programma audio di Gerardo Placido.

Primo racconto: La leggenda dell’Isola di San Giulio

Premio Speciale Giallo Stresa – Anno 2021

Di: Barbara Girardi

 Adattamento e Regia: Gerardo Placido.

Tre sorelle che si amano.

Il Male in agguato su una di esse.

Questo Male intangibile e invisibile che aleggia misteriosamente fra la gente, nelle strade, nelle case, come in questa storia che adesso vi viene raccontata.

Grazie a tutti i miei amici pensionati di oggi e di domani, e buon ascolto.

Seguici anche in . . . Pensionatiitaliani - Home  Facebook

Gerardo Placido.

Segui  questo  link   http://www.ilcaffedellattore.eu/

CINA

ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS

Cina e Italia hanno deciso di collaborare, per lottare contro l’emigrazione e il terrorismo, stabilizzando anche la Libia, perciò la Cina ha nominato inviati speciali in Libia e Medio Oriente, afferma che senza Medio Oriente e Africa settentrionale stabile non ci sarà la pace nel mondo. E’ impegnata a risolvere la questione nucleare iraniana e vuole la pace in Siria e in Palestina, dove propone due stati indipendenti con i confini del 1967 e Gerusalemme est capitale della Palestina; ma Israele non è d’ accordo, anche se è favorevole alla pace e ai due stati.

La Cina propone una conferenza di pace ONU per la pace in Palestina, anche se, purtroppo, fino a ora, l’ assemblea dell’ ONU ha sempre sostenuto la politica dei partiti palestinesi che vogliono la distruzione di Israele, mentre l’assemblea dell’ ONU ha condannato solo il muro di Israele. La Cina è contro l’ interferenza estera negli affari di altri paesi, cosa che hanno fatto normalmente gli Usa e l’ UE, anche a danno dell’Italia.

La Cina ha fornito al Medio Oriente 430 milioni di dosi di vaccino, aiutandone anche la produzione negli Emirati, in Turchia, Egitto e Algeria, il volume dei suoi scambi con il Medio Oriente ha raggiunto i 320 miliardi di dollari, dal quale importa la metà del suo fabbisogno di petrolio e i ha costruito infrastrutture in M.O. e in Africa.

La Cina è consapevole che, dal 2011, la guerra civile libica ha alimentato l’ emigrazione, con riflessi negativi per la sicurezza italiane ed europea, assieme all’ Italia vuole elezioni eque in Libia e una soluzione politica per la pace; già con il varo della via della seta verso l’Italia, si era parlato di una collaborazione italo – cinese per infrastrutture da realizzare in Africa.

Prevalga il buon senso

Di: Ettore Bonalberti

La situazione è alquanto agitata e confusa, tra il centro destra in progressiva fibrillazione, dopo che il tentativo del Cavaliere sembra ormai considerato da Salvini superabile/to e la sinistra che rimane ferma in un surplace impotente.

Ho salutato con grande soddisfazione l’indicazione di alcuni ex parlamentari grillini della candidatura del prof Paolo Maddalena, costituzionalista a tutto tondo e uno dei più strenui difensori della Carta fondamentale della Repubblica. Sembra, però, che stiano prevalendo gli interessi e le motivazioni “particulari” di singoli, movimenti  e gruppi parlamentari non più sostenuti da quei legami forti che erano alla base dei partiti della prima repubblica, e forte è il rischio di una saga dei franchi tiratori preoccupati solo del loro stipendio e dell’agognato vitalizio.

La fragile situazione economico sociale di un Paese sfibrato da una crisi pandemica ben lungi dal potersi considerare finita, suggerirebbe di tener in debita considerazione il motto: quieta non movere et mota quietare, non agitare ciò che è calmo, ma calma piuttosto ciò che è agitato. Recitava così il broccardo latino espressione di un’antica sperimentata saggezza. La saggezza che dovrebbe assistere gli elettori del prossimo Presidente della Repubblica.

Il binomio Mattarella presidente della Repubblica, Draghi capo del governo, ha assicurato sin qui all’Italia stabilità politica e un’affidabilità internazionale senza pari, l’unica che può garantire la prosecuzione della legislatura sino al suo termine naturale. E’ noto il reiterato NO del presidente Mattarella a una sua rielezione; un NO motivato dal ricordo di Segni e della sua proposta di “ non rieleggibilità del Presidente della Repubblica ”. Come ha sostenuto, tuttavia, con grande rispetto Paolo Cirino Pomicino al TG2,  a riguardo della candidatura del Cavaliere, ma come regola generale: “al Quirinale non ci si candida, ma si viene scelti”. E, allora, perché non attenersi alla saggezza del broccardo latino?

Anche le reiterate e motivate indisponibilità espresse da Mattarella, se avvenisse un voto a larghissima maggioranza del Parlamento integrato dai rappresentanti regionali, sono convinto che possano essere superate. Sarebbe la soluzione più semplice e adeguata alla complessità della situazione politica, economica, sociale e istituzionale dell’Italia. La stessa rielezione del Presidente Napolitano costituisce un precedente da considerare.

Quando è in atto una situazione di crisi tra e nelle forze politiche che accompagna e amplifica quella stessa della rappresentanza, servono soluzioni che permettano di garantire una tregua per favorire una ricomposizione e il graduale ritorno  a un nuovo equilibrio da realizzare con il voto previsto alla scadenza naturale della legislatura. Ogni altra soluzione, al di là dei tatticismi e promesse vane collegate/bili al voto dei 1009 che inizia il prossimo Lunedì, è certo che provocherebbe l’immediata crisi di governo e le elezioni anticipate con una legge maggioritaria foriera della conservazione di un bipolarismo forzato, incapace di garantire la governabilità di cui l’Italia ha assoluta necessità in questa fase delicatissima della sua storia politico istituzionale.

Il bis di Mattarella e la continuazione del governo delle larghe intese, con i possibili aggiustamenti, è ciò che serve. E’ la soluzione più semplice che richiede  un suggeritore autorevole come il capo del governo. Rompere questo equilibrio porterebbe soltanto alla confusione e al triste spettacolo dei nominati parlamentari, molti dei quali transumanti seriali. Auguriamoci che prevalga il buon senso e che Mario Draghi sappia lanciare il suo autorevole appello.

Ettore Bonalberti

Venezia, 18 Gennaio 2022

IL GIURAMENTO FORMULATO DA IPPOCRATE 430 A.C. E’ OBSOLETO ?? O . . .

Di: Gianni Toffali – Dossobuono, Verona  

Sin dagli esordi della cosiddetta emergenza sanitaria, un esercito di medici ( molti dei quali sospesi per avere disobbedito ai diktat del regime e per non essersi piegati all’imposizione di una terapia genica sperimentale travestita da atto d’amore verso se stessi ed il prossimo ) si sono dissociati  dai protocolli ministeriali, o meglio dagli  inutili rimedi palliativi conosciuti come vigile attesa e tachipirina.

Il 14 marzo 2020, un’associazione di medici il cui giuramento di Ippocrate non è stato solo un mero atto formale, si è costituito nel Comitato Cure Domiciliari Covid. I camici bianchi, che ai pingui compensi delle Big Pharma, preferiscono curare sul territorio i contagiati dal misterioso virus, hanno affrontato una lunga battaglia per affermare il diritto dei pazienti ad essere curati a casa con terapie tempestive volte a prevenire le complicanze del coronavirus.

Dopo mesi di insulti, minacce e sospensione da parte delle dirigenze sanitarie, il 15 gennaio 2022, il Tar del Lazio con la sentenza n. 00419:2022 ha annullato la circolare del Ministero della Salute che inspiegabilmente e cinicamente, perseverava nel prescrivere ai pazienti, paracetamolo e vigile attesa. La sentenza ha precisato che , ” si pone in attesa  con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e della deontologia professionale “.

Il Tar ha dunque riconosciuto che ” è onere di ogni sanitario di agire in scienza e coscienza “. La sentenza ha infine precisato che ” imponendo ai medici vincolanti e puntuali scelte terapeutiche, impedivano di fatto l’esercizio della libertà professionale dei medici e nell’utilizzo di terapie da questi ultimi ritenute eventualmente idonee ed efficaci “.

Nonostante la clamorosa sentenza che in un paese normale sarebbe stata sbattuta in prima pagina, avrebbe indotto il governo dei migliori e dimettersi e soprattutto aperto corposi fascicoli giudiziari, silenzio tombale!

C’è un inquietante parallelo con il nostro tempo tra il sistema di condizionamento, addomesticamento e strumentalizzazione ideato dal ministro della Propaganda della Germania nazificata Goebbels, e l’attuale regime sanitario, governativo e mediatico.

Lungi dall’appartenere a un passato ormai tramontato, sia ancora oggi implacabilmente utilizzato dagli odierni ” padroni dell’umanità ” e dai loro mezzi di manipolazione di massa. 



Un’equa politica urbanistica

 di Achille Colombo Clerici

Anche ad un uomo della Chiesa, non è sfuggito il cambiamento strisciante in atto nella nuova urbanistica che, partendo da Milano e dalle grandi aree metropolitane, sta lentamente interessando tutto il Paese. L’Arcivescovo Mario Delpini, in una intervista resa a corriere.it in occasione del Capodanno, ha dichiarato: «Rivendico l’originalità delle città “ made in Italy ”. Mi auguro che gli urbanisti e gli investitori non si mettano in mente di imitare le megalopoli che prosciugano il Paese, assicurano ai ricchi case incantevoli e imprigionano i poveri in favelas indegne. Nelle città “ made in Italy ” gli abitanti crescono poco a poco e talora anche diminuiscono. Le case non sono investimenti di fondi che pretendono di guadagnare il più possibile nel minor tempo possibile. Le case sono frutto dell’intraprendenza delle famiglie e dei singoli, della forza del cooperare, della promozione della politica. La città non sta bene se divora tutto il territorio. I poveri, se piangono ciascuno per conto suo, non migliorano. Se si sviluppa una solidarietà volonterosa e determinata, si può cambiare anche il volto della città.>>

E difatti, in ciò sta l’anima del nostro Paese, la cui economia ha origini antichissime storicamente legate alla economia delle famiglie, che hanno gestito in proprio i risparmi frutto del lavoro, costruendo le case a misura dei bisogni e della dimensione economica familiare: nella iniziativa privata e nella solidarietà operosa.

La questione è che oggi, dopo il passaggio della finanziarizzazione e della internazionalizzazione vissuto dal nostro Paese, tale storica concezione urta con l’idea che la finanza internazionale, grande reggitrice della politica comunitaria, si è fatta della modernizzazione dell’Italia. La grande e media industria deve sostituire il piccolo imprenditore; il supermercato il bottegaio; il fondo immobiliare il singolo promotore-investitore immobiliare, attraverso l’intermediazione della finanza strutturata.

L’economista Francesco Forte, mancato in questi giorni, ha sostenuto che è in atto un disegno politico per favorire lo spostamento della proprietà immobiliare verso i gestori collettivi, sul presupposto che il governo centralizzato dell’economia dell’investimento immobiliare giovi alla modernizzazione del Paese. ” In certi ambienti – aveva detto – si sostiene che gli immobili non debbano essere realizzati, gestiti dalle famiglie, ma dalle società finanziarie che, poi, li daranno in affitto così da creare un mercato più mobile. Alla politica quindi il compito di far spostare l’investimento negli immobili gestiti a livello individuale verso collettori della finanza strutturata.