BILANCIO SULL’ AZIONE DEL GOVERNO NEL 2023 IN TEMA DI CASA ED EDILIZIA E PROSPETTIVE PER IL FUTURO

Le leggi di fine anno tendono alla stretta sulle agevolazioni fiscali ma il Governo rafforza la fiducia dei risparmiatori nell’edilizia

di Achille Colombo Clerici

Luci ed ombre nell’azione del Governo in tema-casa.

Non la distorcente riforma catastale, non gli insensati ed iniqui aumenti dell’imposta di successione e la patrimoniale, non l’ Imu sulla prima casa, i rincari dell’ Imu ordinaria, non gli obblighi diretti a carico dei proprietari posti della originaria Direttiva europea “ case green ”: insomma, nessun attacco fiscale alla proprietà immobiliare.

Ma per il 2024, anche norme che presentano qualche problematicità. A cominciare dalla legge di Bilancio: il solo provvedimento articolato è l’ innalzamento della cedolare sugli affitti brevi ( quasi tutti turistici ) al 26 per cento, tranne che per la prima casa messa in affitto; la stretta sull’evasione fiscale e sull’ attribuzione di un codice per ogni immobile affittato a scopo turistico era invece già contenuta nel Dl 145/2023 dello scorso ottobre. Poi c’ è la conferma della possibilità di disdettare gli affitti degli edifici “ occupati precariamente ” dalle pubbliche amministrazioni ma di fatto questo non cambia nulla per i proprietari che abbiano incautamente locato quegli immobili. Tra l’ altro, anche per il 2024 niente adeguamenti Istat per queste locazioni, come stabilito dal Dl “ milleproroghe 198/2022. Viene anche prevista una polizza che assicuri contro i danni da calamità naturali; ma è obbligatoria solo per gli immobili d’ impresa.
Sempre nella legge di Bilancio è contenuta una norma sul contrasto al disagio abitativo,  che di fatto è un insieme di enunciazioni di principio per le “ linee guida per la sperimentazione di modelli innovativi di edilizia residenziale pubblica ” cui dovrà attenersi il decreto attuativo che spetterà fare al ministro delle Infrastrutture, di concerto con Economia e Affari regionali. Tra queste indicazioni c’ è anche una disposizione pericolosa, la “ destinazione a obiettivi di edilizia residenziale pubblica o sociale delle unità immobiliari di edilizia privata rimaste invendute, in accordo con i proprietari ”.
Proprio in questi giorni si stanno discutendo, nella conversione in legge del Dl 212/2023Salvaspese ”, gli interventi riguardanti il superbonus ( ormai ridotto al 70%). Ma il Governo è stato inflessibile: non ci saranno riaperture dei termini per salvare chi non ha finito in tempo i lavori e neppure una revisione del meccanismo del Saldo avanzamento lavori. Chiusura totale anche sulla possibilità, per gli interventi sulle barriere architettoniche ( bonus del 70%) di far rientrare tra quelli agevolabili i lavori sugli infissi e i bagni e di consentire la prosecuzione dei lavori iniziati ma non ultimati nel 2023.