«Andrà trovato un rimedio rispettando i diritti dei contribuenti»

Di: Colombo Clerici

Da marzo a oggi i crediti d’imposta legati ai bonus dell’edilizia sono saliti da 110 a 146 miliardi: 35 miliardi in più in soli 5 mesi.

Quando «la montagna» valeva 110 miliardi, Achille Colombo Clerici, 81 anni, presidente di Assoedilizia, l’associazione dei proprietari di case, sosteneva che lo Stato doveva assorbirli.

Ora, però, il pericolo è di mettere a rischio i conti pubblici. «È una questione di cui dovrà prendere atto il governo e porre rimedio, certamente rispettando i diritti acquisti dai contribuenti».

Ci sarà meno spazio per la manovra di bilancio. «È chiaro che se ci sono buchi da coprire, ci saranno meno risorse a disposizione. Ma non è l’unico problema».

Che cosa intende? «Se guardiamo alla detraibilità, non tutti hanno certezza sui redditi futuri. In quel caso il rischio è di sborsare di tasca propria».

Servirebbe una «moral suasion» per riportare le banche in campo? «Ci affidiamo alla valutazione del governo. Chiediamo, però, che il sistema del superbonus sia mantenuto con la detraibilità integrale, anche perché queste misure sono nate in risposta alla direttiva europea sulla performance energetica degli edifici, ora sospesa e rinviata a ottobre. Ma andrebbe cancellata, perché colpisce soprattutto le famiglie che per l’ 81% in Italia abita in case di proprietà. A Berlino la percentuale è del 20%. Per mantenere vitali le nostre città invece serve un mercato della locazione più grande: aumenta il dinamismo e scendono i prezzi degli affitti».