Talento o merito? Nel libro di Valditara la fiducia nei ragazzi

Presentato a Milano “La scuola dei talenti

Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e giurista, ha presentato ieri a Milano il suo ultimo libro “ La scuola dei talenti, nell’affollatissimo spazio Galdus. A introdurre la serata Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, che ha ringraziato scherzosamente Valditara per aver dato tante occasioni di notizia ai giornalisti, e ha ricordato la sua pessima carriera liceale, ma anche la severa punizione paterna quando non era stato ammesso all’esame di maturità.

Valditara ha subito ricordato la differenza tra talento e merito: “ Si rischia di credere che pensando al merito dello studente si faccia riferimento a risultati di eccellenza assoluta, che solo pochissimi sono in grado di raggiungere. E questa è probabilmente anche la visione che aveva Giovanni Gentile, una visione che risentiva dell’influenza hegeliana, lo Stato al Centro e al suo servizio la persona ” e ha citato La Pira che individuava la differenza tra totalitarismo e democrazia nell’inversione di questo principio.

La mia idea di scuola è proprio quella che mette lo studente al centro. Quindi merito è il meglio che ciascuno può offrire con l’impegno, impegno che diventa fondamentale quanto lo è la capacità di valorizzare quelle capacità e quei talenti che ogni giovane ha in sé. Il compito della suola è saper individuare e valorizzare quelle abilità ”.

E ha citato l’esperienza e l’esempio di una scuola che gli aveva presentato giovani che avevano alle spalle bocciature e condanne penali: “ Quei ragazzi probabilmente non avevano il bernoccolo della matematica o il talento dell’italiano, ma messi di fronte a un motore di una moto erano tecnici meravigliosi e lì imparavano anche le regole della matematica e della fisica. Quei ragazzi si erano riscattati e trovano un lavoro nel 90% dei casi ”.

Per Emanuele Boffi, Direttore di Tempi, la scuola di Valditara è quella che riconosce che ogni ragazzo ha un talento e questo emerge dal libro: “Il talento è qualcosa che uno si ritrova dentro e la scuola lo deve far fiorire”. Massimiliano Tonarini, Presidente di Cdo Opere Educative, ha detto che “Emerge un’idea di scuola che è un po’ di più di quanto ci aspettiamo, e il ministro parla addirittura di aprirla agli adulti” e ha citato l’esempio di una scuola che ha organizzato per un alunno disabile un corso di “calcio seduto” che ha avuto un grande successo e quello “ È diventato un luogo in cui tutte le differenze sono vinte ”.  

Loredana Perla, Direttrice del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha detto che “ In questo testo c’è una visione e non capita tutti i giorni che un ministro metta nero su bianco una visione. Ma la stagione dei decreti delegati che ha aperto la scuola alla famiglia nella scuola non ha saputo dare tutte le opportunità. Ciò che non va al cuore della relazione è l’incapacità di capire che questa relazione si basa su un rapporto asimmetrico: il maestro va seguito e di lui ci si deve fidare e c’è un periodo in cui lo studente deve stare in un rapporto di subordinazione ”. La parola è passata poi a Mario Rusconi, Preside del Liceo Scientifico Pio IX Aventino di Roma ha ricordato l’istituzione della figura dello psicologo scolastico e delle sanzioni alternative, importantissime per la formazione scolastica “ Ma all’inizio erano seguite artigianalmente, mentre Valditara la ha rese davvero possibili ”.

Da ultimo, Valditara, a margine della serata, ha detto che “ Credo che domani approveremo una norma contro i diplomifici. Noi siamo per la scuola paritaria – ha ribadito Valditara – ma preferisco chiamarle ‘scuole statali’ e ‘ scuole paritarie ’, perché sono tutte scuole pubbliche ” e ha ricordato di aver “ ottenuto che i fondi Pnrr venissero distribuiti anche alle scuole paritarie e così faremo ”.

Fonte: Achille Colombo Clerici pres. di Assoedilizia

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