ANGELI O DEMONI . . . anche tra di Noi ?!

Fonte: Gianni Toffali,

Dossobuono Verona

“. A titoli cubitali, la quasi totalità dei media ha coralmente titolato: “l’assassino è un fanatico religioso“.  Etichetta investigava indubbiamente dettata da una visione atea immanente della vita. Eppure, nonostante la moltiplicazione di omicidi e reati a sfondo satanico, gli organi di informazione, la magistratura e l’opinione pubblica, irridono a siffatti crimini con disincanto, ironia e scetticismo.

Il pensiero moderno fondato sul razionalismo e sul positivismo, e per converso, sulla negazione di Dio e delle sue creature (angeli e demoni) si è di fatto privato di un patrimonio di inestimabile saggezza. Reati perpetrati per ammissione degli stessi imputati, su commissione di Satana, vengono analizzati esclusivamente con l’asettica lente della psichiatria forense.

Procedura di osservazione che esclude a priori moventi criminali di ispirazione esoterica. Neppure d’innanzi all’evidenza che le sette sataniche sono in continua espansione, le scienze moderne vogliono prendere atto che il maligno non è un’invenzione del clero, o una metafora del male, ma presenza reale ben inserita nelle società moderne.

La Chiesa ci ricorda che i demoni sono creature dotate di immensi poteri, disposti a dispensare ricchezza, successo, potere e sesso, a chiunque ne faccia banalmente richiesta. Persino il laico Goethe, seppur in forma romanzata, ci ricorda che il “faustiano” patto con Satana non è mera invenzione letteraria, ma concreta evidenza.

Inoltre, gli esorcisti (purtroppo intervistati solo a omicidi accaduti e mai preventivamente) hanno testimoniato che migliaia di individui, in seguito a pratiche magiche fatte anche per gioco (tavolette oujia, tarocchi, channeling, sedute spiritiche, etc) o in seguito alla frequentazione di maghi e cartomanti, sono successivamente rimasti vittime di turbe e fenomeni inspiegabili.

La più grande astuzia del maligno è quella di farci credere di non esistere” preconizzò Baudelaire. A giudicare dalla superficialità analitica dei criminologi fai da te, il burattinaio che tira le fila delle inconsapevoli marionette umane, istiga al male e contemporaneamente se la ride.