DIBATTITO IN ASSIMPREDIL ANCE SULLA CRISI EDILIZIA A MILANO

Crisi edilizia a Milano, i politici promettono un intervento normativo

Al convegno di Assimpredil le conseguenze dell’inchiesta della magistratura che hanno bloccato i cantieri

ASSOEDILIZIA informa

Di Saverio Fossati

Cantieri bloccati a Milano, il nervosismo esplode e il mondo dell’edilizia chiama a raccolta operatori,

cittadini e politici, questi ultimi soprattutto per avere delle risposte. Si è svolto oggi a Milano il convegno “ La Milano del futuro: un dialogo costruttivo ”. Ad aprire l’incontro è stata la presidente Regina De Albertis, che ha avuto toni severi nell’ illustrare la situazione: “ Le nuove direttive hanno solo aumentato le incertezze. Siamo consapevoli dei rischi e delle responsabilità che gravano sui funzionari comunali, Ma Le conseguenze sono la sospensione degli interventi di rigenerazione urbana, il blocco dei cantieri e delle relative bonifiche, il licenziamento di migliaia di operai, la fuga degli investitori esteri. È un problema di tutto il Paese, l’onda lunga rischia di paralizzare il resto dello stivale. Per il bene di tutto è assolutamente superare il momento di incertezza che ha messo in discussione la validità di regole seguite danni non solo a Milano. L’ incertezza blocca ogni attività, deve essere assolutamente superata per il bene di tutti! ”.

Alessandro Morelli, milanese, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, ha concordato sui temi espressi da De Albertis: “ Allargare Milano, facendola diventare la nuova grande Milano è uno degli obiettivi del Governo. Ed è una linea continua dai 900 milioni stanziati per le linee 4 e 5 ma anche a quelli decisi dalle Infrastrutture, con treni veloci per raggiungere i centri intorno, allargando i confini della nostra città, pensando alla M6 che tocchi i Comuni limitrofi, per i cui progetti sono già stanziati i fondi. Stiamo guardando al futuro con Milano al centro ”. Morelli è poi passato al problema del giorno: “ Oltre ad Assimpredil vanno coinvolte anche le altre categorie protagoniste della realizzazione immobiliare della nostra città. Ma questo è il omento di revisione di quella che è stata una grandiosa progettualità ”. Lo strumento della perequazione è uno strumento che in certe città può essere pericoloso. Oggi ha portato Milano di cui essere orgogliosi ma ha aperto criticità che si stanno evidenziando. Per questo il Governo è impegnato a superare questa grave impasse, ho incontrato il procuratore capo per capire, nel rispetto delle competenze, cosa fare, e ho segnalato alla Procura che è doveroso che, siccome il periodo è difficile, dobbiamo avere un tempo preciso per definire le decisioni dei giudici, non possiamo avere tempistiche indefinite: piena condivisione da parte della Procura e impegno a trovare formule a risolvere la situazione critica. Con un’ interlocuzione con tutti gli stakeholder, istituendo un tavolo per trovare le soluzioni migliori a livello nazionale, c’è già un’interlocuzione tra Comune di Milano e Infrastrutture ”.

Gianluca Comazzi, assessore al Territorio della Regione Lombardia, ha difeso gli strumenti legislativi regionali e la competenza concorrente del Titolo V della Costituzione sul governo del Territorio, tra cui la norma sul consumo di suolo: “ Abbiamo approvato 450 piani di governo che hanno ridotto del 25% il consumo di suolo e la prima legge sulla rigenerazione urbana d’ Italia, con finanziamenti ai Comuni per 400 milioni di euro. Sviluppare in altezza va proprio in questo senso. Penso sia sbagliato vivere nell’ incertezza, la Procura deve fare il suo lavoro ma dobbiamo garantire stabilità e serenità ai funzionari pubblici. Perciò in Regione siamo preoccupati anche per i molti Comuni che possono essere nella stessa situazione ”.

Nel primo panel la parola è passata agli architetti, ingegneri e geometri, rappresentati da Federico Aldini, che di fatto ha minacciato uno “ sciopero bianco ” dei progettisti. Anche queste categorie hanno lamentato la situazione di incertezza: “ È chiaro che le direttive recenti hanno lo scopo di tutelare i dipendenti pubblici ma entrano in contrasto con quanto indicato nel Pgt 2030 e che ha portato a progetti realizzati da professionisti seguendo le norme e ora rimessi in discussione. Temo che questo porterà a ricorsi e richieste di risarcimento ma i chiarimenti li aspettiamo dal Governo e non dalla Procura. E sino a quel momento consigliamo ai nostri iscritti di non firmare alcun progetto e asseverazione, ci sono progetti urgenti che potrebbero partire solo con la Scia, perché con un permesso di costruire si partirebbe nel 2026 ”.

Cabras ( Anci Lombardia ) ha presentato una norma di interpretazione autentica: “ Noi riteniamo, sulla base della discussione parlamentare del 2013, che la definizione della ristrutturazione edilizia è quella che il Comune di Milano ha seguito. E gli uffici tecnici applicano la norma sulla base delle scelta fatte dalla pianificazione. Un’ interpretazione autentica di quanto è già norma mette chiarezza, poi sarà necessaria rimettere mano a quei testi ”. Lucia Tozzi, scrittrice, ha evidenziato che la mancata esazione degli oneri urbanistici ha impoverito la città a vantaggio solo dei costruttori e immobiliaristi: “ Anzi, nel rallentamento delle attività edilizie c’ è l’ occasione per fare nuove leggi e semplificare norme, con la partecipazione dei cittadini ”.  Confcooperative Habitat, rappresentata dal presidente Alessandro Maggioni, ha sottolineato che la crescita dei redditi da lavoro è stata di meno della metà di quella di affitti e prezzi immobiliari: “ Le leggi del 1942 e del 1968 sono capisaldi intoccabili. La legge 12/2005 andrebbe ripresa in mano con un bilancio critico: le esigenze tra flessibilità e competitività vanno bilanciate con le esigenze di regolazione del mercato urbano. Ma in questo momento di grande confusione la politica deve dare risposte, se la magistratura interviene così vuol dire che c’ è una patologia. Ma i tempi delle pratiche sono comunque troppo lunghi ”. Piergiorgio Vitillo, docente del dipartimento di architettura al Politecnico di Milano, ha messo l’indice sulla perdita del personale comunale per avere una regia pubblica efficiente “ Che oggi si fa fatica a fare: nell’ ufficio tutela del paesaggio ci sono solo 6 persone per 1.500 pratiche al mese, ecco perché per un piano attuativo ci vogliono due anni ”. Vitillo ha poi evidenziato che oneri e monetizzazioni non sono affatto bassi: “ Il Comune nel 2022 ha incassato 200 milioni di euro degli oneri di urbanizzazione, per non parlare dell’aumento medio già deliberato del 38%, distribuito con peso diverso a seconda delle zone. Per i valori di monetizzazione ( aree standard non cedute perché nella zona non servono ): si pagano in zona uno 1.300 euro al metro quadrato, in periferia 500-600 euro ”.


Molto atteso l’ intervento di Pierfrancesco Maran (assessore alla casa del Comune di Milano ), che tuttavia si è concentrato sui temi macroeconomici: “ Condivido le azioni che sono state fatte dagli uffici e dall’ assessorato alla rigenerazione. Non c’ è un problema di interpretazione specifica della norma. Ma la situazione va affrontata con interpretazioni chiara, sapendo che non vengono contestate malversazioni.  Ma tutto questo secondo me avviene in una fase di rideterminazione degli obiettivi della città. Milano nell’ ultimo decennio ha cambiato scala, gli under 35 sono cresciuti del 15%, la popolazione di 100mila persone (era 1,3 milioni), i turisti sono raddoppiati dal 2019.
I sindacati milanesi si sono espressi attraverso Salvatore Cutraia ( FENEALUIL ), Riccardo Piacentini ( Fillea Cgil) e Alem Gracic ( Filca Cisl ), concordi nelle richiesta di un intervento normativo di chiarificazione  e nell’ evidenziare il pericolo dell’incertezza e dell’assenza del Comune nei tavoli di concertazione con Assimpredil.

Il secondo panel si è aperto con il presidente dell’ Inu Lombardia, Marco Engel, che ha evidenziato uno “ Spintissimo processo di gentrificazione ” della città. L’ incremento del carico urbanistico è una questione fisica, dove prima c’era una situazione di una certa densità, improvvisamente aumenta. Ma le regole ci sono, e c’ è un’ interpretazione sistematicamente applicata e non solo a Milano, senza favoritismi, quindi è stupefacente quanto sta accadendo con la magistratura ”. Sono poi intervenuti gli studi legali, prima con Veronica Dini: “ Non c’è un tema di incertezza normativa sull’ interpretazione delle norme nazionali e regionali ma piuttosto sulle norme comunali. Ma il problema è il contrasto tra l’edilizia e l’urbanistica, la sommatoria degli interventi e il loro peso sulla città come carichi urbanistici, a questo servono i piani urbanistici.  Ed è chiaro che le Scia, atto peraltro non pubblicato e quindi ignoto alla popolazione, per la ristrutturazione necessitano di un piano attuativo. Gli oneri di urbanizzazione sono fermi dal 2010 e un po’ di conti andrebbero fatti, per non parlare delle monetizzazioni”.  Fabio Todarello ( Todarello & Partners ) concorda sul fatto che in realtà non vi siano incertezze normative, a partire dall’articolo 12 delle Preleggi: “ Sono quindi interventi di ristrutturazione anche quelli di demolizione e ricostruzione pur con sagoma e volumi diversi. Questo dice la norma entrata in vigore nel 2003, dopo le modifiche del 2013 e del 2020. E le Infrastrutture hanno diramato una circolare dove si precisa che, anche se una parte della giurisprudenza aveva detto che il nuovo edificio dovesse porsi in sostanziale continuità con quella preesistente, la modifica del 2020 supera queste limitazioni, quindi anche le caratteristiche possono anche essere molto diverse dal preesistente. Questo, in sostanza – ha ribadito Todarello – dice il legislatore. Vero che la Cassazione nel 2023 afferma la mancanza di continuità con il passato di villette al posto di edifici rurali ma invoca giurisprudenza antecedente al 2020 ”. Sulla pianificazione attuativa ( articolo 41 quinquies ) Todarello ha precisato che con il Titolo V la Regione Lombardia ha demandato ai Comuni anche le altezze “E quindi sinché la Corte Costituzionale non illegittima la legge 12/2005 quelle sono le norme”. Per Massimo Bricocoli ( direttore DASIU del Politecnico di Milano ): “ Un lavoro interessante sarà di valutare gli impatti delle edificazioni in senso ampio, non solo sulle performance del singolo edificio ”.


Ultimo a intervenire Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana di Milano, ha ricordato che “ Già prima di Natale ero disorientato dalle iniziative della Procura, e ancora adesso non si capisce quali siano i reati commessi. Quindi l’incertezza c’è. La via d’ uscita passa da un’azione urgente del Governo di tipo legislativo e interpretativo della norma. E a tutela non solo dei funzionari ma anche degli operatori e dei promissari acquirenti abbiamo ritenuto necessario e inevitabile i provvedimenti emanati. Noi abbiamo recepito le indicazioni del Gip di uno dei casi affrontati ma non è che tutti gli uffici siano già in gradi di affrontare tutti i diversi casi, quindi invito a non fare su di loro eccessiva pressione. Nei Pgt degli ultimi dodici anni sono state previste le verifiche sui carichi urbanistici non sul singolo edificio. Ma la star è il Piano Attuativo, cioè uno strumento che da mezzo secolo viene applicato quando si passa da un progetto edilizio a un piano edilizio, cioè a interventi su un comparto di significativa dimensione. Ma Milano più della metà del territorio è già soggetto a a piani attuativi! Dal 2014 viene introdotto il permesso di costruire convenzionato seguendo i principi di semplificazione, ma non sostituiscono i piani attuativi quando questi sono necessari. La cosa più importate è ora definire una soluzione nei tempi più rapidi possibili”.

La mattinata si è conclusa con l’ intervento da remoto di Gabriele Albertini, non trasmesso per motivi tecnici ma reperibile a breve sul sito di Assimpredil-Ance.

Fonte: Achille Colombo Clerici

Umanesimo digitale, la via per mettere l’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo

Incontro con Antonino Giannone, fondatore di Umanesimo ed Etica per la Società Digitale.

di Saverio Fossati

Antonino Giannone, sino al 2017, è stato professore a contratto del Politecnico di Torino di Etica Professionale, Relazioni Industriali e Strategie Aziendali nel Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria della Produzione Industriale e dell’ Innovazione tecnologica. Continua l’insegnamento di Leadership and Ethics, come Fellow presso ICELAB dello stesso Politecnico, e presso Link Campus University di Roma nel Corso di Laurea Magistrale in Business Management. Socio onorario dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria. 

Nella sua vita, è stato amministratore delegato di società pubbliche e private, Docente di Strategie Aziendali e di Etica al Politecnico di Torino, autore di ” Umanesimo digitale ” ( Edizioni Giuseppe Laterza ). Ma soprattutto è, con altri studiosi e intellettuali, uno dei punti di riferimento per chi non si limita a pensare che l’ Intelligenza artificiale ( AI come acronimo di Artificial Intelligence ), una disciplina nata di fatto nel 1956, ma giunta negli ultimi anni a presentare le prime concrete applicazioni, sia una semplice evoluzione dell’informatica che ci renderà automaticamente la vita più comoda.


Intanto il Parlamento Ue ha appena approvato, il 13 marzo 2024, l’ AI Act che ha formulato le prime linee guida dal 2021, che mette, oggi, i primi paletti importanti all’uso indiscriminato dell’ Intelligenza Artificiale. Come si legge sul sito del Parlamento europeo, Le nuove norme mettono fuori legge alcune applicazioni di IA che minacciano i diritti dei cittadini. Tra queste, i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l’ estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale. Saranno vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito sociale, le pratiche di polizia predittiva ( se basate esclusivamente sulla profilazione o sulla valutazione delle caratteristiche di una persona ) e i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone.
Giannone, partendo dalla necessità di una riflessione etica su ciò che i tecnocrati stanno costruendo, ha fondato ( e presiede ) l’ associazione Umanesimo ed Etica per la Società Digitale ( www.umanesimodigitale.eu ) e ha trovato il tempo per un’intervista presso la sede di Assoedilizia a Milano per approfondire questi temi. 

Professor Giannone, rispetto all’ AI il Suo è un approccio laico o da uomo di fede?


L’ ispirazione che mi fa essere un cattolico è un fatto operante nella mia vita. Ma l’ insegnamento, per oltre quindici anni, al Politecnico di Torino è sempre stato laico. Se dobbiamo pensare al nuovo umanesimo, la parola nuovo non vuol dire trasformazione perché i valori umani sono ben incastonati e si possono rinnovare, ma come possono essere attualizzati o addirittura cambiati? Se parliamo di macchine che possono addirittura sostituire una persona, questo è un tema davvero importante per tutti noi. Con la forza delle nuove tecnologie, in particolare l’ AI, la consapevolezza che siamo anche persone oltre che esseri umani non è così scontata. 

Vede la necessità di regolamentazioni?
Se penso all’umanesimo integrale che per primi hanno spiegato i filosofi Maritain e Guitton, magari la società digitale riuscisse   a esprimersi con l’ amalgama base, proprio di un umanesimo integrale: la Persona e la Dignità. Per fortuna nella prima norma Ue sull’ l’ A è stato spiegato che la centralità della dignità e della persona vanno salvaguardati con lo sviluppo stesso dell’Intelligenza Artificiale. Ma come? Sarei felice se i grandi player, che certo hanno pensato a un ritorno di questi investimenti da trilioni di dollari, avessero anche pensato oltre agli effetti nel mondo, nella società, ai cambiamenti degli esseri umani, non solo per i comportamenti esteriori, ma per il loro modo di essere Persone, dotate oggi ancora di un pensiero critico.  Se si trattasse solo di un miglioramento come le altre tecnologie, certo l’ AI non sarebbe un problema. 

L’ AI potrebbe quindi a sostituire l’ uomo?


Negli anni Settanta scrissi, per il CISA ( Centro Italiano di Studi Aziendali ),  “ L’ ufficio senza carta ”, destando molte ilarità; eravamo agli albori del computer, e da allora molte altre cose sono state prodotte per sostituire l’ uomo nel lavoro, ma certamente il rapporto tra le persone è stato eroso. I nativi digitali stanno crescendo sempre più in un isolamento, pensando che con lo smartphone si comprenda l’ intero mondo. In realtà assumono informazioni messe insieme, e non a caso, da qualcuno, Musk, Gates, Zuckerberg e altri che hanno investito cifre enormi. La questione e’ che dobbiamo cercare di cogliere se queste nuove applicazioni con l’ IA si pongono in relazione con la capacitò dell’ uomo di mantenere la sua autonomia. Ad esempio, noi abbiamo imparato a usare Alexa, in pochi secondi sentiamo la musica desiderata e si realizza un rapporto vocale, cioè c’ è sempre un input e un output. Ma il 30 maggio 2023 più di trecento scienziati hanno redatto in California un documento sui rischi dell’AI, paragonandoli a quelli dell’ energia atomica, perché si sono resi conto del punto critico in cui si sta andando. L’ AI al momento non è una vera intelligenza, ma una capacità di esaminare in poco tempo una quantità di dati, la novità è che ora si va in archivi con miliardi di dati, prima non amministrabili. L’ elaborazione di questi dati avviene in tempi molto stretti e a costi sostenibili. Ma che tipo di output ottengo e che tipi di archivi gestisco? Se chiedo all’ AI generativa “ che tipo di orientamento ha sviluppato Leopardi tra i suoi contemporanei? ” ecco che arriva subito una risposta articolata: un tema “ intelligente ”. Ma questa composizione va a sostituire completamente la possibilità che una persona scriva il suo pensiero con la sua capacità di elaborazione. Il modo in cui viene trasformato quell’archivio su quel tema chi lo definisce?

Il problema sembra quindi riconducibile alle scelte tecnologiche a monte.
Le faccio un esempio: la retta di regressione ( rdr ) funziona così: all’interno di due assi cartesiani abbiamo migliaia di punti e la rdr attraversa la media delle infinite possibilità. Cioè, sinché sono io che elaborando i dati li sviluppo ( questa è la praxeologia ), peso ovvero ottimizzo con un’ analisi costi benefici, le alternative e cerco di capire quale decisione migliore prendere. Se questo processo viene spazzato via e lo affido all’esercizio di una app di AI di cui non conosco l’algoritmo che la regge, questo di fatto mi sostituisce nella costruzione di una decisione. Il problema preoccupante e’ che la “ machine learning ” più si esercita e più impara: migliora i processi delle scelte in base al numero di volte in cui viene applicata e non sappiamo fin dove potrà arrivare!

Quindi quali sono i mondi in cui l’AI può essere applicata perché vi sia un miglioramento?
La Sanita’ con la Medicina e la Diagnostica, certamente. I Sistemi di Produzione industriale, il Marketing, la Finanza, i sistemi di Archiviazione, le Biblioteche e tanti altri settori. Ma se ci fermassimo a parlare di Difesa, a trattare di armi? Quanto l’uomo la esercita e quanto l’esercita la macchina intelligente, con algoritmi che non sono stati da me determinati?  Il progettista vuole salvaguardare qualche valore etico mentre progetta l’algoritmo, esercitando quindi l’ algoretica? In un videogioco dove non c’ è alcun vincolo di carattere etico posso sparare anche ai bambini, altrimenti no. La tematica grande è questa. Dobbiamo capire quali cose vanno salvaguardate nel nuovo umanesimo. Chi avrà il potere di progettare le app dell’ IA utilizzerà algoritmi con vincoli di carattere etico? O NO? Dobbiamo capire quale sforzo fare, senza dettare normative, tra culture e tradizioni diverse, e capire se si può salvare qualcosa che salvi le nostre origini di esseri umani e quelle degli altri.

Cos’ è per Lei il nuovo umanesimo?

Finanza e tecnologie sono due elementi preponderanti nei processi decisionali, e non lo sono più da tempo le democrazie liberali. Perciò l’ uomo deve riscoprire un nuovo umanesimo. La filosofia che va per la maggiore è intrisa di relativismo e nichilismo. Se noi pensiamo che con le tecnologie l’uomo ha aumentato enormemente il suo potere di sentirsi qualcuno, si arriva, ormai, a dire che “ Dio è l’ uomo ” e ciò ci allontana dal fatto che esista un Dio Creatore. Questo sarebbe, in pratica, il transumanesimo, una società che non ammette Dio nella Storia ( e per noi cristiani tanto meno non ammetterebbe l’esistenza di Gesù Cristo ).  Eppure ci sono uomini nella Storia che restano come grandi Leader: Testimoni, come Gandhi, Mandela, Madre Teresa di Calcutta, e i Giovani, in particolare le ultime generazioni Zeta e Alpha ne hanno bisogno, più che di avere docenti rappresentati del sapere che oggi possono acquisire via Internet consultando le Biblioteche delle più prestigiose Università del mondo.

E chi dovrebbe, nella vita reale, avere questo ruolo guida?
Chi insegna deve fare in modo di avere una relazione empatica con i propri allievi, a partire dalle maestre di asilo ed elementari, che accedono al loro lavoro senza grandi selezioni e che intervengono per prime nel dare metodi di apprendimento ai giovanissimi. Andrebbe anche riproposto un sistema di relazioni tra genitori e figli. Chiediamoci, Chi guida la società o la politica o grandi aziende o gli eserciti ha queste qualità e possiede una Leadership consapevole tra le tante che sono state spiegate scientificamente? Virtù etiche come lealtà, coraggio, temperanza, prudenza, onestà, umiltà, non le abbiamo dalla nascita, perché le possiamo acquisire, ce le dovrebbero insegnare o qualcuno ci dovrebbe dare un esempio. Purtroppo cioè venuto meno da decenni con la crisi congiunte dei Pilastri della Società: Famiglia- Stato- Scuola- Chiesa! Dobbiamo abituare a recuperare i valori etici nella la società e nella Politica, con la P maiuscola, ma anche i top manager, non certo quelli che scrivono i codice etici dell’azienda, ma poi sfruttano i bambini per fabbricare palloni! Anni fa ho sviluppato al Politecnico di Torino “ Top Experience ”, dove un manager affermato in Italia e a livello internazionale, ex Alunno, raccontava la sua esperienza ai giovani che gli chiedevano come fosse riuscito a raggiungere così alti livelli di Responsabilità. La risposta è nel legare la responsabilità all’ Etica: in Famiglia, nella Comunità dove si vive, nella Società, nel Paese ci devono essere valori che siano obiettivi condivisi.

Scendiamo nel concreto.
Prendiamo l’ edilizia: ci sono posti dove la sicurezza è in pericolo, e l’ AI certamente sottrarrà molte persone a questi rischi con dei robot, però il problema è capire come il “titolare” si pone rispetto all’ uso dell’ AI. Gli interessa solo perché aumenta il suo profitto o va a cogliere l‘aspetto che quella app da lui usata può modificare la sua relazione con i dipendenti o tra i dipendenti? Un clima più sereno, un ambiente di lavoro più sicuro? Se tutto è fatto in funzione della produttività, quella comunità, con la sua capacità di esprimersi, la stiamo già perdendo!  L’Università fatta in smart working non è certo come una lezione de visu. E i nativi digitali che non hanno nelle loro memoria questo rapporto umano rischiano di non avere affettività o emozioni nelle relazioni. Ecco il nuovo umanesimo: è all’interno delle famiglie, della società, delle aziende, degli Stati. La leadership è una caratteristica, una qualità personale molto importante e i leader che non deludono e lasciano traccia sono quelli che spendono la loro vita perché credono in quello che fanno, sanno motivare le persone verso obiettivi condivisi per realizzare un Mondo Migliore. Ma se deludono, le persone si allontanano. 

Ci parli del suo ultimo libro.
Si tratta di Umanesimo digitale, edito da Giuseppe Laterza, un libro con 681 citazioni di 389 autori e autrici che aiutano a capire, a recuperare una posizione personale su quello che è stata l’evoluzione del pensiero umano, dei valori umani. Ora ci sarà un salto in cui tutto questo verrà spazzato via? Le nuovissime generazioni vivono solo questo rapporto con le nuove tecnologie. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino sino al gennaio 2024, ha detto che dobbiamo formare decine di migliaia d’ingegneri umanisti: ma se continueranno a esprimere una progettazione che non metta al centro la persona è evidente che la qualità della vita delle persone che si realizzeranno nelle costruzioni e sistemi dei loro progetti sarà povera di umanesimo: costruzioni di edifici allineati senza vita sociale, commerciale tempo libero negli spazi intermedi. Le periferie delle nostre città metropolitane sono un esempio triste dove hanno vissuto per molti decenni le generazioni che vanno concludendo il loro viaggio per età anagrafica! Quindi serviranno con urgenza “   ” ma anche avvocati umanisti”, commercialisti umanisti”, professionisti umanisti. Per questo, dopo una visita ad Harvard negli anni 2014/15 ho portato al Politecnico di Torino l’idea di un centro Business and Ethic, dove si fanno ricerche specifiche e oggi un AI, Business and Ethics Center e non solo a Torino ma in tante altre Città!

Ci sarà un momento di riflessione comune, prima di fare politica, per un manifesto di valori? E gli algoritmi che il progettista usa nell’ etica, hanno un rispetto di alcuni valori? 
Negli Usa la Roundtable Association ha sottoscritto per la prima volta un documento dove si afferma che il profitto non è solo denaro. Dopo l’abolizione nel 1997 da parte di Bill Clinton, Presidente USA della Legge Glass Steagall Act che impediva alle banche di agire in modo commerciale sono scoppiate le bolle speculative con l’emissione di moneta e titoli virtuali! Gli obiettivi della società li realizza la Politica che, con il suo mandato, utilizzava l’ economia e la finanza in funzione degli obiettivi da realizzare, con l’ etica che teneva il bilanciamento tra i due elementi. 

Ora, dal 1997, però è la finanza che predomina, la Politica obbedisce e l’etica è sparita. Così la Rothschild in Francia fa diventare presidente un suo funzionario e altrove accade di peggio! Di fatto la democrazia liberale sta in seria difficoltà di sopravvivenza! Ma l’ uomo si renderà conto che si è ristretto il suo spazio e che la ricerca della felicità diventa sempre più difficile, con la capacità di saper vivere con sé stessi e con gli altri, mettendo a fattor comune alcuni valori che fanno sentire gli uomini capaci di esprimere i propri sentimenti. Ho fiducia che ci sarà un riscatto generazionale di fronte al perdurare di disillusioni di intere generazioni Esec i sarà il Coraggio di Testimoni nell’insegnare i Valori umani e mi auguro anche i Valori Cristiani.  Nell’ Associazione Umanesimo ed Etica per la Società Digitale si incontrano persone in 23 Aree Tematiche che sanno che tra finanza, democrazie sempre più debole ed etica si gioca il destino dell’uomo. 

Che previsioni si sente di fare?
La società digitale si realizzerà pienamente entro vent’anni nel cosiddetto Cambiamento d’ Epoca! E questo porterà a un riposizionamento di quanto ci siamo detti: rimanendo in una visione laica della società, il rischio dell’ AI è che dia più potere all’uomo per governare, ma dobbiamo capire se la questione del valore umano sarà ancora predominante o sarà superata dalla “ macchina intelligente ” che andrà in luoghi dove l’uomo non può andare, ad es. come Marte. Per questo è determinante aiutare i Giovani a ragionare con il loro “ pensiero critico ”. Nelle persone ci sono sentimenti ed emozioni che si vanno sempre più perdendo. Ma, Io mi auguro che migliaia di Testimoni di Vita in migliaia di happy hour possano tenere ai giovani dei Top Experiences, dei TED, come comunemente si dice, per farli attrarre ai Valori Umani della Vita per vivere con sentimenti ed emozioni e non solo in un mondo virtuale, per fare rinascere in tutti loro il desiderio di un nuovo Umanesimo digitale, inclusivo con la Persona e la sua Dignità al Centro.

Buon lungo Cammino in un Mondo Migliore per Tutti.  

ASSOEDILIZIA INFORMA 

Fonte: Achille Colombo Clerici

 

RUBRICA CASA CITTA’ SOCIETA’ SU QN IL GIORNO DEL 29 MARZO 2024

Elezioni europee, va superato il dogma dell’unanimità per decidere su difesa, fisco e diritti

Al convegno della Statale di Milano i nodi irrisolti che chiudono l’uscita dalle crisi

di Achille Colombo Clerici

Difesa, fiscalità e diritti umani comuni e forti: al convegno dall’Università Statale di Milano lo scorso 22 marzo il messaggio ai partiti che si presentano alle elezioni europee di giugno è chiaro e forte, perché non si perda l’occasione dei prossimi anni per una svolta cruciale. A partire dalla questione della fiscalità, perché il principio“no taxation without representation”, è stato capovolto: il Parlamento non ha poteri  di natura tributaria mentre la politica fiscale europea è governata dallo slogan”taxation withit representation”, perché il potere è affidato all’esecutivo e ogni  direttiva il materia tributaria passa dal Consiglio europeo, l’espressione dei Governi dei Paesi che compongono.

Non solo: i Governi non possono deliberare che all’unanimità nel Consiglio. Le differenze fanno sì che questo sia un grande limite alla determinazione della politica fiscale europea e l’esempio più clamoroso è stata la crisi del 2008, quando la risposta Usa è stata molto più rapida che in Europa, perché è difficilissimo mettere d’accordo 27 Stati. Positiva è invece la tendenza che spinge gli Stati alla cooperazione, come è accaduto con la Direttiva Dac 8 sulle informazioni fiscali, ma anche con la restoration law per la conservazione dell’ambiente.


Non va dimenticata l’assoluta e urgente necessità di una Difesa e una Sicurezza comuni: occorre un tessuto di connessione multipolare in cui l’Europa dia un segno per fronteggiare la conservazione della pace e il rischio climatico. Possibile e concreta è invece la possibilità di creare un nuovo Codice civile europeo come quello proposto dall’Università di Pavia: uno strumento volontario che potrebbe essere adottato dai singoli Stati, come avvenuto negli Usa degli anni Cinquanta per poi allargarsi a tutta la comunità.


Da ultimo, non va sottovalutato il ruolo della Corte di Giustizia, che di fatto ha obbligato uno Stato membro ad adeguarsi alla  convenzione internazionale sulla violenza di genere, cui non aveva aderito, proprio in virtù del fatto che l’Unione europea la aveva invece sottoscritta.

Riccardo Ferrari Docente di Matematiche Celesti

 Vi aspetti-AMO QUI’: http://www.pensionatiitaliani.it/download/ 

Le novità normative dell’EU.

a cura di ASSOEDILIZIA informa

  1. Legge sul ripristino della natura ( Nature Restoration Law ) Dopo l’ approvazione  definitiva del Parlamento europeo del 27 febbraio scorso, la ratifica del Regolamento per il ripristino della natura, prevista per il 25 marzo scorso al Consiglio Ue Ambiente, era attesa come un passaggio formale dall’ esito scontato, tenuto conto che la normativa aveva raccolto un consenso maggioritario.

A sorpresa, invece, dopo un passaggio di verifica al Coreper ( Comitato dei rappresentanti permanenti dei Paesi membri ) lo scorso 22 marzo, prima di inserire in agenda il voto, la Presidenza belga del Consiglio Ue ha riscontrato la mancanza di una maggioranza qualificata e quindi è stato deciso di spostare a data da destinarsi l’ esame del provvedimento nel Consiglio dell’ Ue. Tenuto conto che nel giugno prossimo si voterà per il Parlamento europeo, molto probabilmente la legge sul ripristino della natura verrà riesaminata nella prossima legislatura.

  • Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il 12 marzo scorso l’ accordo raggiunto con gli Stati membri sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali ( IED ), che si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni nocive degli impianti industriali e dei grandi allevamenti di suini e pollame per proteggere la salute umana e l’ ambiente.
  •  

La Commissione valuterà, entro il 31 dicembre 2026, se intervenire anche sulle emissioni derivanti dall’ allevamento di bestiame, come i bovini, e la possibile istituzione di una clausola di reciprocità per garantire che i produttori al di fuori dell’ Ue soddisfino requisiti simili alle norme europee quando esportano verso l’ Ue.

3) Quanto alla Direttiva EPBD relativa alle cosiddette “ case green ”, il Parlamento europeo ha adottato, sempre il 12 marzo scorso, in via definitiva le nuove regole per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra del settore edilizio.

La direttiva si pone lo scopo di una revisione della normativa sulla prestazione energetica nell’edilizia, con l’obiettivo di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050.

La nuova normativa non si applica agli edifici agricoli e agli edifici storici, e i Paesi membri possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.

DIBATTITO IN ASSIMPREDIL ANCE SULLA CRISI EDILIZIA A MILANO

Info Colombo Clerici

Crisi edilizia a Milano, i politici promettono un intervento normativo

Al convegno di Assimpredil le conseguenze dell’inchiesta della magistratura che hanno bloccato i cantieri

ASSOEDILIZIA informa

Di Saverio Fossati

Cantieri bloccati a Milano, il nervosismo esplode e il mondo dell’edilizia chiama a raccolta operatori, cittadini e politici, questi ultimi soprattutto per avere delle risposte. Si è svolto oggi a Milano il convegno “La Milano del futuro: un dialogo costruttivo”. Ad aprire l’incontro è stata la presidente Regina De Albertis, che ha avuto toni severi nell’illustrare la situazione: “Le nuove direttive hanno solo aumentato le incertezze. Siamo consapevoli dei rischi e delle responsabilità che gravano sui funzionari comunali, Ma Le conseguenze sono la sospensione degli interventi di rigenerazione urbana, il blocco dei cantieri e delle relative bonifiche, il licenziamento di migliaia di operai, la fuga degli investitori esteri. È un problema di tutto il Paese, l’onda lunga rischia di paralizzare il resto dello stivale. Per il bene di tutto è assolutamente superare il momento di incertezza che ha messo in discussione la validità di regole seguite danni non solo a Milano. L’incertezza blocca ogni attività, deve essere assolutamente superata per il bene di tutti!”.

Alessandro Morelli, milanese, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, ha concordato sui temi espressi da De Albertis: “Allargare Milano, facendola diventare la nuova grande Milano è uno degli obiettivi del Governo. Ed è una linea continua dai 900 milioni stanziati per le linee 4 e 5 ma anche a quelli decisi dalle Infrastrutture, con treni veloci per raggiungere i centri intorno, allargando i confini della nostra città, pensando alla M6 che tocchi i Comuni limitrofi, per i cui progetti sono già stanziati i fondi. Stiamo guardando al futuro con Milano al centro”. Morelli è poi passato al problema del giorno: “Oltre ad Assimpredil vanno coinvolte anche le altre categorie protagoniste della realizzazione immobiliare della nostra città. Ma questo è il omento di revisione di quella che è stata una grandiosa progettualità”. Lo strumento della perequazione è uno strumento che in certe città può essere pericoloso. Oggi ha portato Milano di cui essere orgogliosi ma ha aperto criticità che si stanno evidenziando. Per questo il Governo è impegnato a superare questa grave impasse, ho incontrato il procuratore capo per capire, nel rispetto delle competenze, cosa fare, e ho segnalato alla Procura che è doveroso che, siccome il periodo è difficile, dobbiamo avere un tempo preciso per definire le decisioni dei giudici, non possiamo avere tempistiche indefinite: piena condivisione da parte della Procura e impegno a trovare formule a risolvere la situazione critica. Con un’interlocuzione con tutti gli stakeholder, istituendo un tavolo per trovare le soluzioni migliori a livello nazionale, c’è già un’interlocuzione tra Comune di Milano e Infrastrutture”.

Gianluca Comazzi, assessore al Territorio della Regione Lombardia, ha difeso gli strumenti legislativi regionali e la competenza concorrente del Titolo V della Costituzione sul governo del Territorio, tra cui la norma sul consumo di suolo: “Abbiamo approvato 450 piani di governo che hanno ridotto del 25% il consumo di suolo e la prima legge sulla rigenerazione urbana d’Italia, con finanziamenti ai Comuni per 400 milioni di euro. Sviluppare in altezza va proprio in questo senso. Penso sia sbagliato vivere nell’incertezza, la Procura deve fare il suo lavoro ma dobbiamo garantire stabilità e serenità ai funzionari pubblici. Perciò in Regione siamo preoccupati anche per i molti Comuni che possono essere nella stessa situazione”.

Nel primo panel la parola è passata agli architetti, ingegneri e geometri, rappresentati da Federico Aldini, che di fatto ha minacciato uno “sciopero bianco” dei progettisti. Anche queste categorie hanno lamentato la situazione di incertezza: “È chiaro che le direttive recenti hanno lo scopo di tutelare i dipendenti pubblici ma entrano in contrasto con quanto indicato nel Pgt 2030 e che ha portato a progetti realizzati da professionisti seguendo le norme e ora rimessi in discussione. Temo che questo porterà a ricorsi e richieste di risarcimento ma i chiarimenti li aspettiamo dal Governo e non dalla Procura. E sino a quel momento consigliamo ai nostri iscritti di non firmare alcun progetto e asseverazione, ci sono progetti urgenti che potrebbero partire solo con la Scia, perché con un permesso di costruire si partirebbe nel 2026”.

Cabras (Anci Lombardia) ha presentato una norma di interpretazione autentica: “Noi riteniamo, sulla base della discussione parlamentare del 2013, che la definizione della ristrutturazione edilizia è quella che il Comune di Milano ha seguito. E gli uffici tecnici applicano la norma sulla base delle scelta fatte dalla pianificazione. Un’interpretazione autentica di quanto è già norma mette chiarezza, poi sarà necessaria rimettere mano a quei testi”. Lucia Tozzi, scrittrice, ha evidenziato che la mancata esazione degli oneri urbanistici ha impoverito la città a vantaggio solo dei costruttori e immobiliaristi: “Anzi, nel rallentamento delle attività edilizie c’è l’occasione per fare nuove leggi e semplificare norme, con la partecipazione dei cittadini”.  Confcooperative Habitat, rappresentata dal presidente Alessandro Maggioni, ha sottolineato che la crescita dei redditi da lavoro è stata di meno della metà di quella di affitti e prezzi immobiliari: “Le leggi del 1942 e del 1968 sono capisaldi intoccabili. La legge 12/2005 andrebbe ripresa in mano con un bilancio critico: le esigenze tra flessibilità e competitività vanno bilanciate con le esigenze di regolazione del mercato urbano. Ma in questo momento di grande confusione la politica deve dare risposte, se la magistratura interviene così vuol dire che c’è una patologia. Ma i tempi delle pratiche sono comunque troppo lunghi”. Piergiorgio Vitillo, docente del dipartimento di architettura al Politecnico di Milano, ha messo l’indice sulla perdita del personale comunale per avere una regia pubblica efficiente “Che oggi si fa fatica a fare: nell’ufficio tutela del paesaggio ci sono solo 6 persone per 1.500 pratiche al mese, ecco perché per un piano attuativo ci vogliono due anni”. Vitillo ha poi evidenziato che oneri e monetizzazioni non sono affatto bassi: “Il Comune nel 2222 ha incassato 200 milioni di euro degli oneri di urbanizzazione, per non parlare dell’aumento medio già deliberato del 38%, distribuito con peso diverso a seconda delle zone. Per i valori di monetizzazione (aree standard non cedute perché nella zona non servono): si pagano in zona uno 1.300 euro al metro quadrato, in periferia 500-600 euro”. Molto atteso l’intervento di Pierfrancesco Maran (assessore alla casa del Comune di Milano), che tuttavia si è concentrato sui temi macroeconomici: “Condivido le azioni che sono state fatte dagli uffici e dall’assessorato alla rigenerazione. Non c’è un problema di interpretazione specifica della norma. Ma la situazione va affrontata con interpretazioni chiara, sapendo che non vengono contestate malversazioni.  Ma tutto questo secondo me avviene in una fase di rideterminazione degli obiettivi della città. Milano nell’ultimo decennio ha cambiato scala, gli under 35 sono cresciuti del 15%, la popolazione di 100mila persone (era 1,3 milioni), i turisti sono raddoppiati dal 2019.


I sindacati milanesi si sono espressi attraverso Salvatore Cutraia (FENEALUIL), Riccardo Piacentini (Fillea Cgil) e Alem Gracic (Filca Cisl), concordi nelle richiesta di un intervento normativo di chiarificazione  e nell’evidenziare il pericolo dell’incertezza e dell’assenza del Comune nei tavoli di concertazione con Assimpredil.

Il secondo panel si è aperto con il presidente dell’Inu Lombardia, Marco Engel, che ha evidenziato uno “Spintissimo processo di gentrificazione” della città. L’incremento del carico urbanistico è una questione fisica, dove prima c’era una situazione di una certa densità, improvvisamente aumenta. Ma le regole ci sono, e c’è un’interpretazione sistematicamente applicata e non solo a Milano, senza favoritismi, quindi è stupefacente quanto sta accadendo con la magistratura”. Sono poi intervenuti gli studi legali, prima con Veronica Dini: “Non c’è un tema di incertezza normativa sull’interpretazione delle norme nazionali e regionali ma piuttosto sulle norme comunali. Ma il problema è il contrasto tra l’edilizia e l’urbanistica, la sommatoria degli interventi e il loro peso sulla città come carichi urbanistici, a questo servono i piani urbanistici.  Ed è chiaro che le Scia, atto peraltro non pubblicato e quindi ignoto alla popolazione, per la ristrutturazione necessitano di un piano attuativo. Gli oneri di urbanizzazione sono fermi dal 2010 e un po’ di conti andrebbero fatti, per non parlare delle monetizzazioni”.  Fabio Todarello (Todarello & Partners) concorda sul fatto che in realtà non vi siano incertezze normative, a partire dall’articolo 12 delle Preleggi: “Sono quindi interventi di ristrutturazione anche quelli di demolizione e ricostruzione pur con sagoma e volumi diversi. Questo dice la norma entrata in vigore nel 2003, dopo le modifiche del 2013 e del 2020. E le Infrastrutture hanno diramato una circolare dove si precisa che, anche se una parte della giurisprudenza aveva detto che il nuovo edificio dovesse porsi in sostanziale continuità con quella preesistente, la modifica del 2020 supera queste limitazioni, quindi anche le caratteristiche possono anche essere molto diverse dal preesistente. Questo, in sostanza – ha ribadito Todarello – dice il legislatore. Vero che la Cassazione nel 2023 afferma la mancanza di continuità con il passato di villette al posto di edifici rurali ma invoca giurisprudenza antecedente al 2020”. Sulla pianificazione attuativa (articolo 41 quinquies) Todarello ha precisato che con il Titolo V la Regione Lombardia ha demandato ai Comuni anche le altezze “E quindi sinché la Corte Costituzionale non illegittima la legge 12/2005 quelle sono le norme”. Per Massimo Bricocoli (direttore DASIU del Politecnico di Milano): “Un lavoro interessante sarà di valutare gli impatti delle edificazioni in senso ampio, non solo sulle performance del singolo edificio”. Ultimo a intervenire Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana di Milano, ha ricordato che “Già prima di Natale ero disorientato dalle iniziative della Procura, e ancora adesso non si capisce quali siano i reati commessi. Quindi l’incertezza c’è. La via d’uscita passa da un’azione urgente del Governo di tipo legislativo e interpretativo della norma. E a tutela non solo dei funzionari ma anche degli operatori e dei promissari acquirenti abbiamo ritenuto necessario e inevitabile i provvedimenti emanati. Noi abbiamo recepito le indicazioni del Gip di uno dei casi affrontati ma non è che tutti gli uffici siano già in gradi di affrontare tutti i diversi casi, quindi invito a non fare su di loro eccessiva pressione. Nei Pgt degli ultimi dodici anni sono state previste le verifiche sui carichi urbanistici non sul singolo edificio. Ma la star è il Piano Attuativo, cioè uno strumento che da mezzo secolo viene applicato quando si passa da un progetto edilizio a un piano edilizio, cioè a interventi su un comparto di significativa dimensione. Ma Milano più della metà del territorio è già soggetto a a piani attuativi! Dal 2014 viene introdotto il permesso di costruire convenzionato seguendo i principi di semplificazione, ma non sostituiscono i piani attuativi quando questi sono necessari. La cosa più importate è ora definire una soluzione nei tempi più rapidi possibili”.

La mattinata si è conclusa con l’intervento da remoto di Gabriele Albertini, non trasmesso per motivi tecnici ma reperibile a breve sul sito di Assimpredil-Ance.

Fonte: Info Colombo Clerici

Talento o merito? Nel libro di Valditara la fiducia nei ragazzi

Presentato a Milano “La scuola dei talenti

Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e giurista, ha presentato ieri a Milano il suo ultimo libro “ La scuola dei talenti, nell’affollatissimo spazio Galdus. A introdurre la serata Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, che ha ringraziato scherzosamente Valditara per aver dato tante occasioni di notizia ai giornalisti, e ha ricordato la sua pessima carriera liceale, ma anche la severa punizione paterna quando non era stato ammesso all’esame di maturità.

Valditara ha subito ricordato la differenza tra talento e merito: “ Si rischia di credere che pensando al merito dello studente si faccia riferimento a risultati di eccellenza assoluta, che solo pochissimi sono in grado di raggiungere. E questa è probabilmente anche la visione che aveva Giovanni Gentile, una visione che risentiva dell’influenza hegeliana, lo Stato al Centro e al suo servizio la persona ” e ha citato La Pira che individuava la differenza tra totalitarismo e democrazia nell’inversione di questo principio.

La mia idea di scuola è proprio quella che mette lo studente al centro. Quindi merito è il meglio che ciascuno può offrire con l’impegno, impegno che diventa fondamentale quanto lo è la capacità di valorizzare quelle capacità e quei talenti che ogni giovane ha in sé. Il compito della suola è saper individuare e valorizzare quelle abilità ”.

E ha citato l’esperienza e l’esempio di una scuola che gli aveva presentato giovani che avevano alle spalle bocciature e condanne penali: “ Quei ragazzi probabilmente non avevano il bernoccolo della matematica o il talento dell’italiano, ma messi di fronte a un motore di una moto erano tecnici meravigliosi e lì imparavano anche le regole della matematica e della fisica. Quei ragazzi si erano riscattati e trovano un lavoro nel 90% dei casi ”.

Per Emanuele Boffi, Direttore di Tempi, la scuola di Valditara è quella che riconosce che ogni ragazzo ha un talento e questo emerge dal libro: “Il talento è qualcosa che uno si ritrova dentro e la scuola lo deve far fiorire”. Massimiliano Tonarini, Presidente di Cdo Opere Educative, ha detto che “Emerge un’idea di scuola che è un po’ di più di quanto ci aspettiamo, e il ministro parla addirittura di aprirla agli adulti” e ha citato l’esempio di una scuola che ha organizzato per un alunno disabile un corso di “calcio seduto” che ha avuto un grande successo e quello “ È diventato un luogo in cui tutte le differenze sono vinte ”.  

Loredana Perla, Direttrice del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha detto che “ In questo testo c’è una visione e non capita tutti i giorni che un ministro metta nero su bianco una visione. Ma la stagione dei decreti delegati che ha aperto la scuola alla famiglia nella scuola non ha saputo dare tutte le opportunità. Ciò che non va al cuore della relazione è l’incapacità di capire che questa relazione si basa su un rapporto asimmetrico: il maestro va seguito e di lui ci si deve fidare e c’è un periodo in cui lo studente deve stare in un rapporto di subordinazione ”. La parola è passata poi a Mario Rusconi, Preside del Liceo Scientifico Pio IX Aventino di Roma ha ricordato l’istituzione della figura dello psicologo scolastico e delle sanzioni alternative, importantissime per la formazione scolastica “ Ma all’inizio erano seguite artigianalmente, mentre Valditara la ha rese davvero possibili ”.

Da ultimo, Valditara, a margine della serata, ha detto che “ Credo che domani approveremo una norma contro i diplomifici. Noi siamo per la scuola paritaria – ha ribadito Valditara – ma preferisco chiamarle ‘scuole statali’ e ‘ scuole paritarie ’, perché sono tutte scuole pubbliche ” e ha ricordato di aver “ ottenuto che i fondi Pnrr venissero distribuiti anche alle scuole paritarie e così faremo ”.

Fonte: Achille Colombo Clerici pres. di Assoedilizia

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CARTA DELL’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE

DI: Riccardo Ferrari

Docente di Matematica Celeste

Alla sua nascita, tutti i pianeti rapidi:  Luna – Mercurio – Marte – Venere e il Sole erano in aspetto (Distanza) con il pianeta Giove, il dio dei mari: Nettuno in congiunzione, un’identica congiunzione tra Giove e Nettuno che si trova alla nascita del primo organismo di Sicurezza collettiva.                                Se il pianeta Giove tende a sostituire il diritto alla forza, Nettuno è sempre espressone d’una globalità, d’una collettività; qui, incarna il principio di universalismo espresso dall’idea di unità della società internazionale. ora fondamentalmente l’O. N. U. è nato male. Se, da parte sua il pianeta Giove, riceve una serie di aspetti armonici, Nettuno non forma  che un solo aspetto ed è una dissonanza . . . che viene proprio dal Luminare diurno: Sole

PASQUA

Primavera, trionfo della vita che esce vincitrice dal duello con la morte, celebrata dal mondo cristiano con la più importante delle feste la Pasqua

Ci troviamo di nuovo a Pasqua. Una volta ancora siamo all’atto finale del dramma cosmico della discesa del Raggio di Cristo nella materia della nostra Terra, la nascita mistica che abbiamo celebrato a Natale, e la Morte mistica la Liberazione.

La Pasqua segna la resurrezione e la liberazione dello Spirito Cristo dalle basse vibrazioni della Terra e deve rammentarci di mirare sempre verso l’aurora del nuovo giorno che ci libererà per sempre dalle reti della materia, dal corpo del peccato e dalla morte unitamente a tutti i nostri fratelli di prigionia. Noi però sappiamo, che detta settimana è il culmine dell’onda di sofferenza, e che Egli sta allora uscendo dalla sua prigione: che quando il Sole incrocia l’equatore Egli prende la croce e grida: << Consummatum est. >>

LE COLOMBINE CON L’UOVO.

Di: Sig.ra Agnese

Ricetta per 6 persone

Unire 4 uova con 500 gr. di farina, 200 gr. di zucchero bianco e il lievito a 100 gr. di burro, 2 uova, 150 ml di latte e la scorza grattugiata di un limone o arancio a vostro piacimento.

Formato l’ impasto, stendere la pasta con il mattarello in uno spessore di circa un centimetro e poi ritagliare 6 colombe.

Disporre un uovo sodo al centro di ciascuna colomba, fissare con listini di pasta avanzata disposti a croce. Spennellate con l’uovo e infornare a 200° per 20-25 minuti.

UNA SANTA PASQUA DI RESURREZIONE, PER TUTTI VOI “ SIMPATIZZANTI “

REDISTRUBUZIONE DELLA RICCHEZZA – IL PROCESSO FOTOGRAFATO DAL’ISTAT

“Lievi segnali di ottimismo dalle famiglie italiane meno abbienti” 

ASSOEDILIZIA INFORMA

di Achille Colombo Clerici    

                                     

Soffia una brezza di ottimismo sulle famiglie italiane meno abbienti. Lo evidenziano i dati pubblicati dall’ Istat-Istituto nazionale di statistica, ente pubblico. Nel complesso, le modifiche al sistema di tasse e benefici introdotte nel corso del 2023 aumentano in lieve misura l’ equità della distribuzione dei redditi disponibili. La diseguaglianza, valutata attraverso l’ indice di Gini, passa dal 31,9% al 31,7% del 2022; più marcato è l’effetto sul rischio di povertà che diminuisce di oltre un punto percentuale, dal 20% al 18,8%.

Non solo: la forbice Nord-Sud si è, una volta tanto, ridotta. Nel complesso, l’ effetto redistributivo dei trasferimenti e del prelievo è significativamente più importante nel Mezzogiorno, dove si rileva una riduzione della diseguaglianza nel passaggio dal reddito primario al reddito disponibile di 16,9 punti percentuali ( 15,2 al Nord e 14,2 al Centro ).

Analizzando.  La quasi totalità delle famiglie che percepisce l’ assegno unico e universale per i figli a carico ( 92,3% ) ottiene dalle modifiche entrate in vigore nel 2023 un aumento medio, rispetto al 2022, di 719 euro annui, e  dal punto di vista distributivo, i benefici maggiori sono delle famiglie più povere.  Ma ci sono anche famiglie che hanno visto il proprio reddito peggiorare. Quelle che subiscono una diminuzione o un annullamento del Reddito/Pensione di Cittadinanza rispetto al 2022 sono circa un milione: per esse la perdita ammonta in media a 1.663 euro ( pari a circa 138 euro mensili ) e riguarda quasi esclusivamente le famiglie che si collocano nel quinto più povero della distribuzione dei redditi.

Nel complesso l’ esonero parziale dei contributi previdenziali in vigore nel 2023 comporta un miglioramento dei redditi disponibili per circa 11 milioni di famiglie ( 43% delle famiglie residenti in Italia ), che in media percepiscono un beneficio, valutato al netto delle interazioni fiscali, di 537 euro più alto di quello ricevuto nel 2022 grazie all’ esonero contributivo in vigore quell’ anno. Le famiglie che traggono il maggior guadagno in valore assoluto sono quelle dei quinti centrali di reddito ( 569 euro per il terzo quinto e 630 per il quarto ) che percepiscono anche la quota maggioritaria del guadagno totale.

PASQUA

Ci troviamo di nuovo a Pasqua-. Una volta ancora siamo all’ atto finale del dramma cosmico della discesa del Raggio di Cristo nella materia della nostra Terra, la nascita mistica che abbiamo celebrato a Natale, la Morte mistica e la Liberazione

A Voi tutti una Serena Pasqua con i Vostri cari

L’ impulso vitale del Cristo Cosmico, entrato nella Terra lo scorso autunno, nato misticamente a Natale, ha realizzato la sua meravigliosa magica fecondazione nei mesi compresi fra l’ autunno e questo periodo pasquale, ed ora si sta liberando da questa croce di materia per fare ritorno al Trono del Padre, dopo aver lasciato la Terra rivestita dalla verdeggiante gloria della primavera, pronta per le attività della stagione estiva. Il raggio spirituale inviato dal Cristo Cosmico ogni autunno per rinnovare l’ attività della Terra è pronto per salire al Trono del Padre.

In questo periodi dell’ anno una nuova vita, una nuova energia scorre con irresistibile forza nelle arterie e vene di tutte le cose viventi, ispirandole, infondendo una nuova speranza, nuova ambizione e nuova vita, spingendole a nuova attività onde imparare nuove lezioni alla scuola dell’ esperienza.

Ne siamo o no consapevoli i beneficiati, questo flusso di energia rinvigorisce tutto ciò che ha vita, anche la pianta risponde a ciò con una maggiore circolazione della linfa, facendo spuntare le foglie, fiori e frutti mediante i quali quell’ ondata di vita si esprime ed evolve verso un maggior grado di coscienza.

pur essendo meravigliose queste manifestazioni fisiche esteriori che trasformano la Terra da un deserto di neve e gelo in un giardinaio rigogliosamente fiorito, esse appaiono quasi insignificanti se paragonate alle attività spirituali che operano parallelamente.

I passaggi più significativi del dramma cosmico sono identici, riguardo al tempo, agli effetti materiali del Sole nei quattro Segni cardinali: Ariete – Cancro – Bilancia e Capricorno, perché gli avvenimenti più salienti avvengono nei punti equinoziali e solstiziali.

E in effetti vero che << In Dio viviamo, ci muoviamo ed abbiamo essenza >>.

Al di fuori, di Lui, non può esserci esistenza; viviamo attraverso la Sua Vita, ci muoviamo ed agiamo attraverso la Sua Potenza, e la Sua forza che tiene eretta la nostra casa, e senza i Suoi sforzi costanti e fermi, l’ universo si disintegrerebbe. Ci è stato insegnato che l’ uomo fu fatto ad immagine e somiglianza fi Dio; ci è stato detto che secondo la legge di analogia abbiamo in noi alcuni poteri latenti simili a quelli che vediamo cosi potentemente espressi nel lavoro della Divinità nell’ universo.