SUOR UGHETTA E IL PANE DI NATALE

Era un convento povero quello di suor Ughetta. 

Neanche per il giorno di Natale le giovani suore erano riuscite a raggranellare abbastanza denaro per preparare un pranzetto degno dell’ occasione.

Le attendeva, come al solito, un magro pasto offerrto da alcuni benefattori caritatevoli.

Niente di particolarmente allettante, naturalmente. e loro ci avrebbero tenuto tanto a festeggiare in modo appropriato quel giorno così importante . . .

Suor Ughetta, l’ addetta alla cucina, si sentiva quasi in colpa. Con quello che c’ era nella dispensa non si potevano fare certo miracoli, però le sarebbe piaciuto riuscire a preparare una sorpresa per le sue consorelle.

Magari un dolce, anche piccolo, piccolo. Tutto sommato, anche nelle famiglie più povere, il giorno di Natale, non mancava mai qualche cosa di prelibato.

Mancavano poche ore alla mezzanotte. Suor Ughetta, ispezionò ancora una volta le riserve della cucina. e le venne un’ idea.

Prese parte della pasta che aveva già preparato per il pane, aggiunse un paio di uova – le ultime rimaste -, dello zucchero e del burro. poi, ispirata, prese dell’uvetta ed aggiunse anche quella. riuscì persino a trovare qualche candito e delle spezie. non aveva a disposizione proprio nient’ altro ma, soddisfatta, pensò che quel dolcetto poteva bastare.

Lavorò bene bene l’ impasto e gli diede la forma di una micca di pane. Con il coltello lo tracciò poi una croce sulla superfice del dolce e lo mise in forno. Di li a poco la cucina fu invasa dal soave aroma del dolce di suor Ughetta.

Quando il < pane > fu pronto, la giovne suora ebbe una sorpresa: cuocendo e gonfiandosi, il dolce si era inalzato a forma di cupola, e la croce  sulla superfice dorata si era spaccata, formando un rilievo molto decoratvo. Il mdolce era veramente riuscito bene.

Il giorno dopo, al pranzo di Natale, suor Ughetta portò in tavola la sorpresa. Tra risatine e gridolini di gioia, in un attimo non rimasero che poche briciole: il pane dolce era piaciuto, ed il Natalenel povero convento – aveva assunto un tono più litro.

La fama del dolce natalizio di suor Ughetta ben preso si sparse. La cucina del convento cominciò a lavorare a pieno ritmo per soddisfare le richieste di quanti decideranno assaggiare il pane tanto decantato.

E da allora il convento non fu più così povero, mentre il panettone < come fu poi chiamato > divenne il dolce tipico della città.

LA REDAZIONE DI ” PENSIONATIITALIANI.IT & IL SIMPATIZZANTE ”

PORGE A TUTTI I LETTORI

I MIGLIORI AUGURI DI UN BUON NATALE E DI UN

SERENO E FELICE ANNO 2022

 



Riccardo Ferrari
BUON POMERIGGIO SIMPATIZZANTE,
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