CONVEGNO BANCA D’ITALIA SEDE DI MILANO

         Antiriciclaggio: la qualità delle segnalazioni è ancora scarsa e occorre un coordinamento europeo

Al convegno di Bankitalia Milano operatori a confronto su problemi e risultati

Di Saverio Fossati

  • Fonte: Achille Colombo Clerici

Si è svolta il 20 ottobre l’edizione 2023 del convegno di studi presso la sede milanese di Banca d’Italia, dedicata all’antiriciclaggio. L’evento, organizzato dal direttore della sede di Bankitalia, Giorgio Gobbi, con Anspc (Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito), e brillantemente coordinato dal direttore generale Anspc Filippo Cocuccio, ha visto la partecipazione di esperti ai massimi livelli: Enzo Serata, direttore Unità Informativa Finanziaria Banca d‘Italia, Donato Masciandaro, ordinario di Economia Università Bocconi di Milano, Eugenio Fusco, procuratore aggiunto Procura della Repubblica di Milano, Stefano  Monferrà, ordinario Economia degli Intermediari Finanziari Università Cattolica di Piacenza,  Domenico Siclari, ordinario Diritto dell’Economia Università Sapienza di Roma  e Bruna Szego, capo Unità Supervisione e Normativa Antiriciclaggio Banca d’Italia. Assoedilizia era stata ufficialmente invitata all’evento.

Dopo il saluto del presidente Anspc Ercole P. Pellicanò ha preso la parola Enzo Serata, che ha descritto l’attività dell’Uif, dalla ricezione delle segnalazione all’invio alle strutture investigative (Dia, Dna e Gdf) alla ricezione dei relativi flussi di riscontri. Le segnalazioni sospette hanno raggiunto livelli molto elevate: ormai sono 150mila (+11% rispetto all’anno precedente), non solo dalle banche e Poste ma anche Money Transfert e altri. Ma proprio questi dati pongono problemi: nel triennio 2020-2022 il “flusso di ritorno è stato di 400mila segnalazioni ma solo 20mila sono state considerate di interesse investigativo, ha spiegato Serata (la media si aggira in generale tra il 20% e il 25%), e di queste circa un terzo hanno un seguito di carattere penale ma la Gdf usa anche le altre per le attività di indagine fiscale. La qualità delle segnalazioni, tuttavia, è spesso scarsa e priva di veri elementi di “sospetto”.

Nel corso degli altri interventi è emerso anche il notevole impegno in termini di impiego di personale: per le banche si tratta di oltre l’1% del proprio personale. E molti relatori hanno posto l’accento sul risultato finale (per Stefano Monferrà non più del 5% delle segnalazioni ha una reale utilità), quindi il problema della loro qualità si è posto, con evidenza, il problema. A partire dalla severità delle norme sulla privacy e dalla mancanza di coordinamento con gli altri Paesi Ue (un sistema unico è stato esplicitamente auspicato da Serata).

Eugenio Fusco ha poi citato un esempio di riciclaggio ingegnoso che elude completamente il sistema bancario: pacchi di banconote di medio taglio da 200-300mila euro recapitati tranquillamente per vie normali e raccolti da “incaricati della distribuzione” che li consegnavano poi ai destinatari dietro presentazione di una foto e di