ANIMALI E UOMINI

Rispetto ed educazione

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TENIAMO PULITA  LA NOSTRA CITTA’

Ci donano tanto affetto, e anche un pò di salute in più, visto che grazie al cane si cammina anche un’ ora al giorno e si è costretti ad uscire.

 >   >   > Il via libera agli animali domestici in condominio risale oramai a 5 anni fa [ legge 220/2012, che modifica l’ art. 1138 del Codice Civile ]: il regolamento condominiale non può vietarne il possesso, può solo stabilire regole per la convivenza civile.

RISPETTO ED EDUCAZIONE

Bisogna sempre seguire le regole di buon senso e di educazione in qualsiasi controversia che riguardi la convivenza con gli animali negli spazi comuni; prima di tutto bisogna curare l’ igiene dell’animale, in modo che non emetta cattivo odore, poi bisogna pulire subito se l’ animale lascia impronte di fango o qualche – bisognino – imbrattando le parti comuni.

 LA BUONA EDUCAZIONE:

DAL GUINZAGLIO ALLA PUPU’

Nella sentenza – 7082 – del 2015, la Cassazione ha stilato una sorta di vademecum del buon padrone:

– Per strada è bene tenere il proprio animale al guinzaglio e intervenire con atteggiamenti tali da farlo desistere quantomeno nell’ immediato dal fare i bisognini sui muri di affaccio degli stabili o sui mezzi parcheggiati.

Se non si riesce a impedire al cane di fare pipì è bene portarsi dietro una bottiglietta d’ acqua per pulire ( La Corte Suprema esenta in effetti il padrone munito, per pulire, di paletta per le escrementi e bottiglia d’ acqua per la pipì ).

– Ogni Comune decide come punire la mancata raccolta delle deiezioni. Le sanzioni per l’ inosservanza variano da 25 a 500 €.

Il proprietario dell’ animale ha l’obbligo di registrare il proprio cane all’ anagrafe canina del proprio Comune.

L’ Unità Tutela animali della polizia locale di Milano si occupa di emergenze, interventi e indagini su situazioni che hanno come vittima un animale, su segnalazione dei cittadini per animali feriti, maltrattati, abbandonati; la centrale operativa risponde al n. 02 02 08: servizio attivo 24 su 24.

Vi è un’ illusione e una superstizione generale che a questo mondo esistano soltanto a beneficio dell’ uomo; che l’ uomo abbia il completo dominio sugli animali, che ritiene esistano soltanto per servire al suo piacere e perciò che l’ uomo può sfruttarli e maltrattarli a suo piacimento.

Pur se questa disgraziata idea è nata dall’ ignoranza e dalla noncuranza, essa costituisce tuttavia una tendenza comune nel mondo di ieri e di oggi, probabilmente provoca maggiore miseria e sofferenza di ogni altra forma di delinquenza.

E’ probabile che divenga la maggiore minaccia dell’ umanità se non si cambia              l’ atteggiamento nei confronti del regno animale.

Nei secoli i cannibali probabilmente pensavano che gli altri uomini esistessero soltanto per la loro soddisfazione. Non vi è dubbio che i proprietari degli schiavi immaginavano che gli schiavi stessi esistessero soltanto per servirli e, fino all’ emancipazione della donna, gli uomini generalmente pensavano che queste esistessero soltanto per la convenienza dell’ uomo.

Tutte queste credenze sono state abbandonate e screditate per il progresso e

l’ umanità gradualmente ha imparato a vivere in maggiore armonia, a riconoscer i diritti altrui. L’ umanità non ha però ancora imparato a riconoscere il posto e lo scopo che hanno gli animali nello schema dell’ evoluzione, a comprendere che ogni animale, per quanto piccolo e insignificante, deve vivere la sua vita, adempiere al suo destino ed ha il diritto al rispetto e alla giustizia.

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